29 agosto 2012

Riaccendete un poco i riflettori?

Buonasera,
scusate se disturbiamo. Siamo abitanti del quartiere Scampia. Eh, sì quello con le Vele, la droga, la camorra e tutto quanto.
Vedete, da qualche mese si è intensificata l'attività criminale nel quartiere ed è successo che per l'ennesima faida tra clan, per terra son rimasti già in sei.
Ora, sempre senza dare disturbo, sulla scorta dell'esperienza dell'ultima faida tra i Di Lauro e gli Scissionisti, noi vorremmo dare un piccolo suggerimento.
Dovete sapere che nel 2004, quando arrivammo a quasi un morto al giorno, arrivarono a Scampia anche le televisioni dalla Scandinavia e dal Giappone.
Improvvisamente per le strade del rione si riversarono centinaia di poliziotti e carabinieri, blindati e armati che se qualcuno fosse arrivato senza sapere nulla, avrebbe potuto pensare ad un colpo di stato.
Le televisioni di tutto il mondo fecero così vedere che a Scampia lo Stato era presente.
Peccato che pochi minuti dopo la partenza delle troupe giornalistiche, se ne andarono anche i figuranti dello Stato.



27 agosto 2012

Brevetta et impera

Se volete capire bene cos'è successo in quell'aula di tribunale di San Josè, California tra Apple e Samsung, leggetevi questo articolo.

Poi l'altro giorno mentre vagavo tra i reparti di una nota catena di rivenditore di elettronica, l'occhio mi è caduto su un HP Envy da 17''. E' un palese scopiazzo del MacBookPro.
Non mi risulta che in questo caso Apple abbia deciso di fare il mazzo a HP trascinandola in tribunale.

La sentenza, e ancor prima la decisione di portare Samsung in tribunale, secondo me denota una cosa. Paura. Apple ha paura. Il gap tra iPhone e gli altri dispositivi è stato ormai colmato se non superato.
Innovazioni clamorose all'orizzonte dalle parti di Cupertino non ci sono da ben 2 anni (cioè dalla presentazione dell'iPad).

Il fiato di Android, e delle aziende che hanno scelto di adottarlo come OS per i proprio smartphone, soffia sul collo di Apple. Apple che ormai ha fatto del "mobile" il suo core business. Le percentuali di vendita di iPhone e iPad sono nettamente superiori del comparto Personal Computer.

E allora che si fa? Si saranno chiesti a Cupertino. Mica possiamo ritornare ai tempi in cui avevamo appena il 12% di mercato mentre tutti il resto del mondo acquistava PC Windows?

Apple chiama, l'Impero risponde. Ed ecco i brevetti. Lo sapete vero che i brevetti hanno un valore internazionale solo ed esclusivamente all'interno di accordi commerciali?
Che la Samsung potrebbe anche infischiarsene dei brevetti Apple?
Che gli Stati Uniti permettono di brevettare sul proprio territorio anche la riuscita intonazione di un peto?
Il problema resta l'Impero. E le sue regole.

Per chiarire il concetto, il fatto che Apple abbia potuto rivendicare il gesto "tap to zoom" e il "bounce back scrolling" come sue proprietà intellettuali, è stato possibile solo ed esclusivamente perché è una azienda statunitense. Gli Stati Uniti hanno molti mezzi più o meno convincenti (più o meno coercitivi) per far rispettare una sentenza internazionale.
Pensate se un'azienda lituana avesse portato Apple in tribunale per violazione di un brevetto.

Apple ha ottenuto una piccola vittoria, ma si è mostrata molto debole.
Aspettando di vedere come ci convinceranno che il nuovo iPhone è veramente super-tanto-yeah!



23 agosto 2012

La Nostra Unica Fede

Come tutte le buone idee, anche questa è maturata d'estate.
Roberto ha dato vita ad un blog collettivo avente come tema l'unico argomento che ci mette tutti d'accordo.
La Nostra Unica Fede è chiaramente quella azzurra per il Napoli. Un blog nato per chiacchierare sulle vicende calcistiche ma con divagazioni su tutto ciò che è sport. Lo faremo con lo spirito del tifoso, intransigente e passionale, senza nessuna pretesa di avere delle competenze tecniche, ma nella certezza, propria di ogni tifoso vero, di essere sempre dalla parte della verità assoluta.
Io ho aderito con molto piacere. Quindi qualche volta scriverò qualcosa anche lì.
Il Blog lo trovate al seguente link: http://lanostraunicafede.blog.napolionline.org
Qui il mio primo post dedicato a Walter Gargano.

Mortificazioni napoletane

Questa non è una città per biblioteche. Gerardo Marotta sorride amaro mentre mostra i cumuli di scatoloni in cui è costretto il suo patrimonio: duecentomila libri. Sono l’anima e il corpo della biblioteca dell’Istituto italiano per gli studi filosofici. Lui l’ha messa su. E negli anni, per salvarla ha venduto i beni di famiglia e contratto debiti, pagando di tasca propria i costosi affitti dei locali. Ma ora non ce la fa più.
dal Corriere del Mezzoggiorno
Chiunque si definisca "napoletano" non può essere indifferente alle sorti dell'Istituto Italiano di Studi Filosofoci e alla sua Biblioteca unica al mondo.

22 agosto 2012

Un altro biglietto

Ed è arrivato il momento di pubblicare il mio primo racconto in ePub.



Lo potete scaricare al seguente link (Google Drive):
https://docs.google.com/open?id=0Bwtm9oOeL5kjTWhfLXhHRThLTTQ

o qui (SkyDrive):
http://sdrv.ms/O2Tces

C'è anche la versione in PDF (così se lo legge pure Faser) :-)
https://docs.google.com/open?id=0Bwtm9oOeL5kjQldCWFVkYjBkNXM

Licenza Creative Commons
Un altro biglietto by Gianluca Pinelli is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.
Based on a work at https://docs.google.com/open?id=0Bwtm9oOeL5kjTWhfLXhHRThLTTQ

Vacanze in dieci punti

Quando si parte per un viaggio è sempre un momento di crescita.
Si condensano nuove esperienze e riflessioni in poche settimane che valgono più di un anno di vita.
Quando poi sei campeggiatore il tutto si amplifica. Il bello del campeggio è la totale discontinuità con la vita quotidiana. Per me è vera vacanza. Come un viaggio.
Si affrontano durante questi periodi una quantità enorme di situazioni più o meno nuove.
Quest'anno, personalmente, ho fatto alcune considerazioni:


21 agosto 2012

Hai capito l'Ecuador...

Perché il caso esplode, oggi?Perché, Jules Assange, ha scelto un minuscolo, nonché pacifico, staterello del Sudamerica che conta poco o nulla?Come mai la corona dell’impero britannico perde la testa e si fa prendere a schiaffi davanti al mondo intero da un certo signor Patino, ministro degli esteri ecuadoregno, per gli euro-atlantici un vero e proprio Signor Nessuno, il quale ha dato una risposta alla super elite planetaria (cioè il Foreign Office di Sua Maestà) tale per cui, cinque anni fa avrebbe prodotto soltanto omeriche risate di pena e disprezzo, mentre oggi li costringe ad abbozzare, ritrattare, scusarsi davanti al mondo intero?Perché l’Ecuador? Perché, adesso?
Interessante lettura del caso Assange/Wikileaks da parte di Sergio Di Cori Modigliani.

3 agosto 2012

Cinguettare con 64KByte

Ricorre in questi giorni il trentennale dell'uscita sul mercato americano del glorioso Commodore 64.
Qualcuno si è divertito a dimostrare come sia possibile mandare un tweet con appena 64KByte di Ram e OS a 8bit.



2 agosto 2012

Siamo anche noi orfani degli 85 di Bologna

Ho letto ultimamente un bel romanzo di Maurizio Maggiani. Il titolo è "Meccanica Celeste". Oggi mi è tornato in mente. Perché oggi è il 2 Agosto. E il 2 Agosto 1980 a Bologna morirono 85 persone dentro una sala d'aspetto della stazione ferroviaria di Bologna. Oggi sono 32 anni. E ancora non abbiamo verità.
Nel libro di Maggiani c'è questa ragazza, la Nìta, che è miracolosamente sopravvissuta, unica della sua famiglia, alla strage di Bologna.
[...] Sono venuto a sapere da lei quello che già sapevo sul suo conto, e altro che sentivo per la prima volta. Mi ha detto tutto quanto in modo piano, dolce, come se avesse premura di spiegarmi qualcosa che avrei fatto fatica a ricordare. Mi ha detto di aver avuto un padre, una madre e una sorella più grande, che l’ultima volta che li aveva visti stavano tutti quanti litigando con lei che voleva a ogni costo un ghiacciolo all’amarena proprio mentre l’altoparlante della stazione diceva che stava per arrivare il loro treno. Mi ha detto che l’ultima cosa che sua madre le ha detto è stata: smettila, per favore. E lei l’avrebbe smessa comunque, perché non aveva mai visto sua madre così esasperata, e sudata. Andavano al mare dalla zia, in un posto che a lei piaceva moltissimo, a Cesenatico, sul Mare Adriatico; un posto così bello che lei era sicura di voler bene più a sua zia che a sua madre. Mi ha detto che si ricorda di suo padre voltato di spalle, imbronciato con lei che era la sua preferita; era così alto che se voleva fare la pace con lui doveva ancora arrampicarsi su per le gambe, e poi aggrapparsi alla sua cinta, e poi ancora su per un metro, prima di arrivare a strofinarsi contro la sua guancia spinosa di barba. [...]
[...] È stata la sua cura, e dice che ha funzionato. Quando a diciott’anni è andata a studiare a Bologna, non le ha dato nessun particolare fastidio passare ogni mattina e ogni sera dalla sala dove a cinque anni aveva litigato per il colore di un ghiacciolo un attimo prima di perdere la sua famiglia. E per avere una prova irrefutabile della bontà della cura, è restata a vivere con la zia Edda per tutto il tempo dell’università, viaggiando in treno, come tanti dei suoi amici del mare. Lei calcola di essere passata dalla sala del ghiacciolo non meno di mille e duecento volte, senza mai provare qualcosa di speciale. Solo, ogni volta, si fermava un attimo davanti alla targa di pietra dove sono scritti i nomi di suo padre, di sua madre e di sua sorella. E già che c’era dava una scorsa a tutti gli altri nomi. Così che li ha imparati a memoria. E questa è la parte della cura che ha deciso di intraprendere di sua iniziativa. 
La tranquillizza molto conoscere uno per uno tutti quelli che erano lì quella mattina mentre lei faceva i capricci. Le dà l’idea che fossero tutti li assieme, una grande famiglia che se ne andava a fare i bagni a Cesenatico dalla zia signorina. La mette a suo agio di poterli chiamare ciascuno con il proprio nome e ricordarsi di loro a quel modo tutte le volte che gliene viene voglia. Preferisce così: sapere di essere orfana di tutti quanti e ottantacinque; preferisce non fare preferenze. [...]


Omeopatia Web 2.0


...e se lo dice YouPorn...