2 dicembre 2012

Minuto 1:12

Accade ogni volta che ascolto questo pezzo.
The Doors. Light My Fire.

http://www.youtube.com/watch?v=BqUTxWnPOw4
(la potete ascoltare al link qui sopra)

Comincia tutto baldanzoso, il pezzo. Ray Manzarek stornella sulla sua tastiera. Morrison entra con la sua voce impostata e il pezzo si snoda caldo e sensuale. Jim che chiede di accedere il suo fuoco. Andiamo, baby.
Sì, il pezzo è abbastanza banale. Come un poco tutta la discografia dei Doors. Però funziona. Si fa voler bene.
Poi arriva il minuto 1:12.
Manzarek attacca uno degli assoli di tastiera più lunghi della storia del rock.
Ma lungo! Roba che per risentire Jim cantare devi aspettare il minuto 5:22.
E a me ogni volta succede che vengo assalito dalla noia. Oh, stiamo parlando di 4 minuti e passa di autentico onanismo artistico-musicale.
Uno di quei pezzi che riesci ad apprezzare solo se ti sei sfondato di alcol o di droghe. E allora sì, puoi tranquillamente goderti il super assolo di Ray scuotendo la testa come un disperato sotto effetti allucinogeni.
C'mon baby. Sì, baby. Oh Yeah, baby.
Invece a me risulta solo di una noia mortale, anzi c'è fastidio. Quel fastidio che arriva per le cose superflue. Non richieste.
E allora il destino di questa canzone nel mio lettore mp3 è quello che, arrivati al minuto 1:12, si fa skip e si passa alla prossima canzone.

p.s. oggi c'è il ballottaggio Bersani-Renzi. Io faccio skip. Passo alla prossima canzone.



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