31 marzo 2013

Pitagora c'ha sempre ragione

Oggi mentre raggiungevo casa di Mirella, vedo all'angolo del Monte Rosa un furgoncino di frutta e verdura con in bella mostra delle belle fave.
Ci faccio un pensiero. A Pasqua non c'è nulla di più buono di mangiare fave, salumi con un buon bicchiere di vino. Accosto, scendo. "Mi fa un chilo di fave?".
Il tizio prende una busta e comincia a riempirla di fresche e verdi fave. Ho quasi l'acquolina.
Mentre il fruttivendolo va a pesare la busta, mi porto avanti col lavoro ed estraggo dalla tasca una moneta da 2 euro. Mentre torna dalla pesata e io gli sto per porgere la moneta, sicuro anche di un ritorno di resto, guardo al rallentatore le labbra del tizio scandire le seguenti parole: "sonoseieuroecinquantacentesimi".
"Scusi???" la mia faccia diventa un enorme punto interrogativo. Il tizio ripete. Ho capito proprio bene. Sei euro e cinquanta centesimi. "Ma quante me ne ha pesate?" "Un chilo e quasi duecento".
Alla faccia. Mai avrei pensato in vita mia di trovare qualcuno vendere le fave a ben sei euro al chilo.
A questo punto mi appare chiara l'immagine di Pitagora che dall'alto della sua saggezza scuote la testa e mi indica col dito la mia auto parcheggiata. "Allora? C'ata ffà? 'E vulit' o no??".
Ho lasciato il fruttivendolo con la busta in mano.
Oggi mi sono scoperto adepto della scuola pitagorica.

Il pozzetto fecale

I coniugi Trinchese arrivano con cinque minuti di ritardo alla riunione del condominio di Corso Umberto 5.
Una riunione spinosa, si deve votare il nuovo amministratore di condominio, approvare l'esercizio ordinario e i lavori urgenti strutturali.
Alla riunione che si svolge nell'androne del palazzo, questa volta sono presenti quasi tutti. 
Pasquale Trinchese nota con un certo stupore anche la presenza del Ramaglia, l'impiegato delle Poste del terzo piano che a memoria d'uomo non aveva mai presenziato ad una sola riunione.
Ramaglia, come del resto quasi tutti gli inquilini di Corso Umberto 5, ha sempre firmato la delega di voto all'avvocato Pisani, elegante cinquantenne con abbronzatura itterica quattro stagioni, vera eminenza grigia del palazzo e noto traffichino di basso cabotaggio.
Questa sera però la riunione è di fondamentale importanza. Il pozzetto fecale dell'ala nord, a seguito di un intasamento, ha esondato allagando di liquami l'appartamento a pian terreno dell'Armando Sica, compromettendo anche l'intera colonna fecale.

C'è brusio e nervosismo. I soldi in cassa sono pochissimi. Anche perché il vecchio amministratore, il ragioniere Peluso, 78enne, sei mesi fa è deceduto. E alla sua morte si è scoperto che il Peluso aveva utilizzato i soldi della cassa condominiale, ben venticinquemila euro, per pagarsi il meglio delle mignotte di alto bordo e regalarsi gli ultimi scampoli di felicità.
Peluso è stato ritrovato esanime in una camera d'albergo, nudo, con ancora la coca nel naso e il sorriso sulle labbra. A chiamare la polizia tale Tatiana Perez, venezuelana di un metro e venti per venti chili di tette.

Si comincia. A presiedere la riunione c'è il Pisani in virtù della sua esperienza.
Improvvisamente il Ramaglia estrae dalla sua borsa una webcam e un notebook. Tutti chiedono cosa stia facendo. Ramaglia chiede di poter filmare e mandare in diretta web streaming la riunione sul suo Blog per una questione di trasparenza.
"Ma a chi vuoi che interessi la nostra riunione di condominio?" chiede Russo del secondo piano.
"Avete paura della trasparenza, eh? Cosa avete da nascondere, eh?" rintuzza piccato il Ramaglia "Avete portato questo palazzo allo sfascio, anni di incuria e di ruberie. Ma adesso basta! La musica deve cambiare. Vogliamo gente nuova, vogliamo onestà!".
"Ma tu dove cazzo stavi che non ti abbiamo mai visto ad una riunione? Eh?!" sbotta il Russo che, forte della sua stazza con aspect ratio 16:9, si avvicina a testa bassa al Ramaglia.
Trinchese interviene subito a sedare il muflone del secondo piano e salvare il Ramaglia da morte certa.
Si trova un accordo. Ramaglia potrà riprendere ma indirizzando la webcam sul pavimento per questioni di privacy.

Prende la parola Ambrogio Zanussi, proprietario di due appartamenti al quinto piano e dell'intera mansarda dell'ultimo piano che è anche la sua abitazione.
Zanussi chiede che venga messa a verbale la sua volontà di distaccarsi dal condominio e di potersi gestire autonomamente. Dichiara con orgoglio di essere il maggior contribuente delle casse condominiali e fa espliciti riferimenti agli inquilini dei primi piani definendoli lassisti e incivili. Poi si alza la signora Zanussi che rincara la dose esprimendo il suo profondo disgusto per gli sgradevoli odori di cucinato provenienti dai piani bassi.
Trinchese, sentitosi chiamato in causa in quanto condòmino dei piani bassi, prende la parola. Prima ricorda al Zanussi l'impossibilità di un federalismo condominiale e successivamente lo invita calorosamente a risolvere a stretto giro eventuali problemi di stipsi. Russo si unisce all'invito ed è pronto a caricare. Gli animi si scaldano.

Pisani interviene per riportare la calma ricordando a tutti di mantenere un certo decoro.
A questo punto s'alza il Ramaglia. Con voce da saccente ricorda a tutti i condòmini che il Pisani è veramente l'ultima persona che può utilizzare la parola "decoro". E comincia a snocciolare l'elenco delle mirabili imprese del Pisani: prolungamento abusivo del suo balcone di ben 3 metri successivamente condonato, due anni e mezzo di quote ordinarie e straordinarie non pagate, sodalizio con la buonanima del ragioniere Peluso, costante affidamento dei lavori di manutenzione del palazzo alla ditta del cognato del Pisani.
Pisani alza lo sguardo sul Ramaglia con estrema sufficienza. "E' solo l'invidia che vi fa parlare. Io ho fatto solo il bene per questo condominio. E gli altri inquilini lo sanno! Lo testimonia il fatto che anche stasera ho con me quattro deleghe di voto. Questa sera mi batterò strenuamente per far restituire a tutti quanti le quote straordinarie che abbiamo dovuto versare dopo la scoperta dell'ammanco nelle casse condominiali".
La signorina Calopresti, zitellona sessantenne del quarto piano applaude, malcelando un quasi orgasmo.

Trinchese e la moglie sono atterriti. La situazione sta degenerando.
Ormai tutti rinfacciano tutto a tutti. Anche Pasquale Trinchese si vede rinfacciare dalla Calopresti il suo eccessivo zelo nel curare il piccolo giardino condominiale: "Chi vi ha autorizzato?" "Ma per me è un piacere...".
Quando ecco il Sica, fino a quel momento in silenzio, ricordare con una certa veemenza a tutti gli astanti che l'appartamento invaso di merda è il suo e, per sottolineare il suo stato d'animo, conclude il suo intervento con un bel "Cazzo!" finale.
Il Ramaglia prende le difese del Sica e annuncia di volersi candidare come nuovo amministratore.
"Ma lei cosa ne sa di amministrazione condominiale?" chiede il Trinchese sempre più spaesato.
"Ho fatto un corso online e mi sono regolarmente iscritto all'albo apposito" dichiara il Ramaglia "e ho deciso che se mi voterete svolgerò il mio incarico di amministratore senza percepire compenso!".
Ovazione e applausi da mezza sala. Pisani è bianco in volto. Anche la Calopresti comincia a guardare il Ramaglia con occhi volitivi.

Trinchese si avvicina al Ramaglia cercando di capire quali siano le sue reali intenzioni. "Vaffanculo! Voi siete il vecchio. Con voi io non parlo" gli urla in faccia il Ramaglia ormai visibilmente esaltato dal consenso ottenuto. "Ma io veramente ho sempre partecipato a tutte le assemblee condominiali" gli ricorda mestamente il Trinchese.
"Ecco, vedete. Siete colluso con la vecchia gestione!" "Io?" sgrana gli occhi un incredulo Pasquale Trinchese "Ma se voi avete sempre dato delega al Pisani!?".

La signora Trinchese cerca di calmare il marito visibilmente scosso.
La votazione si conclude con la proclamazione del Ramaglia come nuovo amministratore condominiale.
Pasquale Trinchese è seduto sconsolato con la testa china tra le mani. Guarda con occhi sbarrati le sue scarpe e pensa seriamente di vendere l'appartamento e andarsene con la moglie in una villetta monofamiliare in montagna.
Mentre fantastica di queste cose, Trinchese nota un rivolo di acqua grigia lambire la sua scarpa destra.
A seguire tutto l'androne del palazzo viene inondato da un pressante olezzo di fogna.
La signora Sica esce dal suo appartamento al pian terreno urlando "Armando! Armando! Aiuto! C'è merda ovunque!".
La fecale sta allagando anche l'androne del palazzo.

Pasquale Trinchese e la moglie si alzano e mestamente risalgono le scale verso il loro appartamento.
Il Ramaglia attorniato dal resto dei condomini si guarda le scarpe completamente ricoperte di liquame.
"Signor Ramaglia dobbiamo urgentemente sturare il pozzetto fecale!" lo incalza Sparaco del terzo piano.
Ramaglia si gira verso Sparaco e con un'aria innocente e voce in falsetto dichiara:
"Cos'è un pozzetto fecale??"
Intanto sul Blog del Ramaglia vanno in onda le immagini del pavimento inondato di merda. Qualcuno trovatosi a passare per caso sul Blog clicca sull'iconcina "Mi piace".


27 marzo 2013

A seguire, Istria e Dalmazia

Gaurda quei simpatici mattacchioni di CasaPound come ammazzano il tempo.
Di particolare pregio è la frase: "Preparazione di una opzione di intervento militare in India a seguito di una qualsiasi condanna dei nostri soldati."



24 marzo 2013

Figli delle Istella

Ho atteso un poco prima di farmi un'idea sulla nuova avventura di Tiscali e Soru nel mondo ICT.
Sto parlando di Istella, un nuovo motore di ricerca che nella mission si propone di "diventare la più grande piattaforma di ricerca, raccolta e condivisione del sapere comune italiano" (cit.)
Ho letto con attenzione la presentazione e fatto qualche ricerca.
Insomma, per adesso la sensazione avuta è stata come quando al cenone della vigilia di Natale, dopo aver mangiato l'impossibile, arriva la guantiera di struffoli. Superfluo.

Altra considerazione. Un tale dispendio di tempo, energie e risorse in un campo dove ormai c'è saturazione tecnologia e leadership indiscussa, senza apportare nessuna vera innovazione, fa pensare all'ennesima occasione persa in Italia di creare qualcosa di veramente nuovo.

Per altre considerazioni faccio interamente mio l'ottimo articolo di Massimo Mantellini. 

p.s. Ma Volunia??

Che se era ancora vivo

Avevo 7 anni. Ricordo che era il 1981. Io e papà eravamo davanti al televisore bianco e nero (il tv color giunse in casa un anno dopo) e guardavamo "Te la do io l'America", programma divertentissimo di Beppe Grillo.

A 12 anni guardavo la TV commerciale e programmi come Drive In. L'imprenditore milanese artefice del successo di questo nuova televisione era anche presidente dell'A.C. Milan.

Successivamente nella mia adolescenza ci sono state varie visioni televisive, di generi diversificati.
I film di Fantozzi, Mel Brooks le prime apparizioni di Corrado Guzzanti e Serena Dandini su Rai3...

...in ogni caso, Riccardo Schicci è morto.

23 marzo 2013

Le Auto Blu non si mangiano.

Boldrini si è ridotta lo stipendio. Anche Grasso.
Bravi. Ottimo.
Il primo giorno di scuola a Montecitorio manco un'Auto Blu. Qualcuno addirittura in bici. Bravi. Ottimo.
Il M5S mette online lo scandaloso scontrino della buvette parlamentare. Bravi. Ottimo.
Lo tsunami della sobrietà e dell'anti-spreco è arrivato. Chi più chi meno i nostri politici pare che si siano adeguati. Bravi. Ottimo.
Io però ho paura. Paura che si stia perdendo il focus sul grande problema di questo paese.
Credetemi. Questo giro di vite sugli sprechi e i privilegi della casta è importanti, ci mancherebbe. Questa ventata moralizzatrice savonarolesca può aiutare a smuovere sedimentazioni e incrostazioni nel nostro sistema partitico.
Ma non sono il problema. E chi come il sottoscritto vive al Sud, sa bene che "IL" problema è un altro. E la paura è dettata dal fatto di non vedere più questo problema in cima alle urgenze.
Lavoro.
Sì, signori. Qualora ve ne foste dimenticati, abbiamo un grande, gigantesco, ciclopico problema Lavoro.
Mentre ci divertiamo a fare le supercàzzole a quei boccaloni dei neo eletti del M5S o cerchiamo di capire chi cazzo è Casaleggio o attendiamo ore fuori la villa di Beppe Grillo aspettando una suo cenno o un suo nuovo post sul suo blog; mentre giochiamo alle geometrie variabili di maggioranza parlamentare, cerchiamo il nuovo Papa per il Centro Sinistra, mentre ascoltiamo l'ennesima offensiva di Berlusconi contro i magistrati, nel mentre, l'Italia perde migliaia di posti di lavoro.
Andamento tasso disoccupazione (fonte Istat)
Andamento tasso disoccupazione giovanile (fonte Istat)
Il grafico qui sopra fa tremare i polsi. Un paese con un tasso di disoccupazione giovanile nel 2012 del 35%. Possiamo usare tutte le definizioni che volete. E' declino.
E se questi numeri li vediamo per il Sud possiamo dichiarare anche fallimento.
Allora, spiegatemi. Di cosa stiamo parlando? Di cosa discutiamo?
I costi della Politica, la Casta, i Magistrati Comunisti, i Politici di professioni, le Auto Blu e tutti i privilegi, c'entrano poco o nulla con la disoccupazione, col declino economico e la cronica mancanza di innovazione.

Potrebbe andare a finire così: un Parlamento senza sprechi, pieno di cittadini integerrimi senza macchia e con tante auto blu a parcheggio ormai inutilizzate poiché rifiutate con orrore da tutti. E noi a guardare compiaciuti e soddisfatti, senza un'euro e senza lavoro.

p.s.
E vi informo, qual'ora vi venissero malsani pensieri, che le Auto Blu purtroppo non sono commestibili.


17 marzo 2013

Boldrini, Grasso e gli antibiotici ad ampio spettro.

Prologo:
Capita spesso che il dottore quando non ha ben capito l'origine dell'infezione causa della febbre, ti prescriva un bell'antibiotico ad ampio spettro.
Spesso è per pigrizia. Per non fare le dovute analisi, tipo un tampone faringeo o un'urinocoltura.
Analisi che servirebbero a prescrivere una cura specifica, un antibiotico ad-hoc.
Invece è più comodo e veloce dare un farmaco a 360° che entra nel nostro organismo e fa strage anche dei batteri "buoni". In alcuni casi questo brutal-force può portare a diarrea, vomito, indebolimento.

Racconto:
Ieri è stata una bella giornata per la nostra Repubblica.
Boldrini e Grasso eletti presidenti rispettivamente di Camera e Senato.
La dimostrazione concreta che i partiti possono ancora veicolare personalità e istanze di alto livello.
La politica che torna prepotentemente alla ribalta.
Sì, è vero, Boldrini e Grasso sono in maggior parte merito del M5S. Va dato merito a Grillo&Soci di aver smosso violentemente le acque paludose del sistema partitico.
Basta accordi di corridoio tra partiti, basta do ut des, basta manuale Cencelli.
Merito anche dei partiti di centro sinistra e di Bersani di aver dimostrato che un'altra fase politica è possibile.
Che il sistema è sì da riformare, ma c'è anche tanto di buono da salvare.
Che non è vero quel "sono tutti uguali". No. Non è vero.
Grasso non era uguale a Schifani. Qualcuno nel M5S l'ha capito. E lo ha votato.

Epilogo:
Ieri tra i banchi del Senato sedeva anche Silvio Berlusconi con tanto di occhiali scuri da iettatore mentre Grasso parlava di giustizia, diritto, fortezza, concordia.
Molti neo parlamentari sono arrivati in parlamento con mezzi propri. Qualcuno in bicicletta.
Si sente aria nuova, aria di primavera. Sarebbe un peccato beccarsi la diarrea proprio ora.

16 marzo 2013

Chi di clava colpisce

Cittadina Marta Grande,
adesso che sei diventata una mia dipendente (o almeno così dite nel M5S) ho tutto il diritto di sottoporti alcune riflessioni.
Partiamo da un punto: tu non sei laureata. Ma hai continuato a dire il contrario e hai lasciato che giornali e televisioni continuassero a ripetere la bella storiella della 25enne plurilaureata-che-ha-girato-il-mondo. E questa storiella è piaciuta tanto anche a me.

Da parte tua nessuna smentita. Non costava nulla dire aspettate un momento ho solo fatto un corso di 63 ore in Alabama per il quale mi hanno dato un diploma che in Italia mi è stato convertito in laurea triennale.
(che un poco mi ha ricordato quelli che andavano in Jugoslavia a prendersi la laurea in medicina in tre mesi per poi farsela convertire in Italia)
Per carità. Niente di male. Anzi, a me dei titoli di studio non importa nulla.

Però, vedi, il vocabolario lo state riscrivendo voi. Ed è pieno di parole come trasparenza, verità, onestà (NOI), vaffanculo, ladri, bugiardi etc. etc (VOI).
Dichiarare il falso per te che fai parte dello TsunamiLegalitàBeppeGrillo, forse un tantino grave lo è.
Adesso mi aspetto che la tremenda clava anti-casta impugnata dal vostro Beppe si abbatta un pochino anche sulla tua testolina adornata da questo cofanetto di capelli rossi.
Che l'apriscatole con il quale volete aprire il Parlamento, venga utilizzato anche per fare trasparenza sulla tua persona (in mancanza ci dovrebbe essere ancora in parlamento qualche forcone abbandonato dai leghisti).
Diversamente, cara Cittadina, ci ritroveremmo difronte ad un altro caso di "but some animals are more equal than others". E questo, sì, meriterebbe un vaffanculo.


14 marzo 2013

Sergey, Larry, ripensateci!


Stamattina il mio News Reader mi comunica che chiuderà il primo di Luglio.
Nelle oscure strategie di Google, pare che Google Reader non abbia più un posto di rilievo.
Intanto, sperando che BigG ci ripensi, io mi preparo all'esodo su altri lidi.

Update#1:
Ho trovato un lido ancora più confortevole.

11 marzo 2013

7 marzo 2013

Nisciuno

[...] sbaglia chi, in queste ore di sbando collettivo e di elaborazione del lutto, dà la colpa a chi governa, il Comune o la nazione è lo stesso. Ha torto chi, Grillo compreso, spaccia la favoletta della gente buona comandata dai cattivi politici: cinquanta e passa anni di cattiva, anzi pessima, amministrazione, locale e non, sono il frutto di scelte politiche, elettorali. Ogni esercito ha i comandanti che si merita, ogni popolo ha i sindaci ed i premier che si merita. E Napoli è la prima avvisaglia dell’Italia prossima ventura, profezia della sciagura a cui stiamo andando incontro, che stiamo costruendo [...]
(Edoardo Bennato intervistato da Il Mattino sull'incendio della Città della Scienza)



5 marzo 2013

E' sempe sera

Chi ha frequentato La Città della Scienza di Bagnoli, ricorderà sicuramente BIT.
Le mie figlie lo adoravano. Un omino a molla virtuale che intratteneva gli ospiti all'ingresso.
Buffissimo, si trasformava, cambiava voce, parlava, domandava, irriverente, giocoso.
BIT riusciva subito a rompere il ghiaccio, a far superare le timidezze iniziali dei bambini che all'ingresso si trovavano innanzi ad una struttura enorme piena di luce e macchinari infernali.
Quella struttura, bellissima, esempio di recupero di archeologia industriale, ieri sera è andata in fumo.
Bruciata. Pare con dolo.
In quel fuoco color arancio che ieri sera ha rischiarato tutto il lungomare di Coroglio, c'era anche BIT.
E c'era anche un pezzo dei miei ricordi più belli legati alle mie figlie, alla mia famiglia.
Di quelle giornate trascorse alla Città della Scienza. Una festa.
Unico posto a Napoli a misura per piccoli gnomi curiosi e con voglia di scoprire cose nuove.
"Maestra vogliamo organizzare una visita didattica a Città della Scienza?"
Ricordo che queste furono le mie prime parole rivolte all'insegnante di Caterina al primo incontro con noi genitori.
Volevo che anche i compagni di classe delle mie figlie conoscessero quel posto speciale; BIT, il planetario, gli esperimenti sui fluidi, le leve e l'energia elettrica.
Le fiamme son state più solerti delle insegnanti.

Alla Città della Scienza si respirava un'aria diversa. Te ne accorgevi appena entravi. L'aria di una Napoli mitteleuropea. La Napoli che ogni giorno sogniamo tutti noi cittadini che non ci arrendiamo allo squallore e al degrado. La Napoli che sogna il riscatto culturale.
Ieri sera a Coroglio si respirava solo l'odore acre del fumo denso sprigionato dalla combustione dei capannoni avvolti dalle impietose fiamme. L'odore dell'ennesima sconfitta. Ho guardato con occhi lucidi le immagini dell'area dei capannoni avvolti dalle fiamme.

Tocca ancora una volta fare appello a tutta la forza e all'orgoglio per rialzare la testa. Per riuscire a guardare lontano. Ci tocca sperare. Nonostante tutto. Tocca asciugarci ancora una volta le lacrime, tirare su col naso e ricominciare a combattere per la città che sogniamo per noi e per i nostri figli.

Chisst’anno nun se po’ scurdà / avuote ‘e gira è sempe sera / ma c’amma fà’ pe’ avè nu poco ‘e bene / e sempe ‘ncuollo a voglia ‘e dà’ / ma i’mo’ nun ‘ngarro cchiù / ma i’mo’ nun’ngarro cchiù a sunà
(E' sempe sera - Pino Daniele - 1981)

4 marzo 2013

Consigli per il prossimo Pontefice


Poorly Drawn Lines

Emigrare?

  1. Non ti lamentare: il gusto di dire che l’Italia è un paese di merda spetta solo a chi ci resta.
  2. Ricorda che i paesi con il sistema politico migliore sono quelli con il clima peggiore.
  3. Pensaci bene: vuoi davvero diventare l’ennesimo italiano a Londra?
  4. Se sei indeciso su dove rifugiarti chiedi consiglio ai Savoia.
  5. Resta nei paraggi, le prossime elezioni potrebbero arrivare prima del previsto.


3 marzo 2013

Sinistra e Invasioni Barbariche

Adesso l'errore più marchiano e imperdonabile sarebbe di correre appresso all'elettorato del M5S.
E i segnali non sono per nulla incoraggianti.
Bersani, ad esempio, in merito ai punti programmatici di un ipotetico governo di scopo:

[...]
Ciascuno di questi punti si tradurrà in un specifico disegno di legge, che giorno dopo giorno farò pubblicare in rete già da giovedì mattina. Questo mi offrirà la gradevole opportunità di rilanciare anche qualche vecchia idea, come la creazione di un ministero per lo Sviluppo Sostenibile, visto che l’economia verde deve essere il cuore del nuovo governo che ho in testa
[...] (fonte)

Il grassetto è mio. Cioè, adesso siamo arrivati a quel punto in cui il pugile suonato, seduto nel suo angolo, ripete a pappardella le parole dei secondi guardandoli con aria sperduta. In attesa del prossimo round.
L'aria sperduta di chi non ha capito. Di chi si trova davanti a qualcosa di incomprensibile.
I Blog, i MeetUp, VaffanculoDay, il Non Statuto (leggetelo, un capolavoro...). Sono convinto che nella direzione del PD, dove al massimo ci saranno un paio di loro che hanno capito come funziona Twitter, si staranno tutti domandando chi sono questi del M5S.
E allora adesso tutti che si buttano su internet. Perbacco, ha funzionato per Grillo. Adesso Internet-Anche-Noi!

Si rincorre.
Lo percepisci dal cambio delle parole d'ordine, che adesso sono diventate "dimezzare il numero dei parlamentari, abbattere gli stipendi al livello di quelli dei sindaci, varare leggi che regolino la vita dei partiti e non solo per i finanziamenti, che inaspriscano drasticamente le norme anti-corruzione e che regolino finalmente i conflitti di interessi.". Parole di Bersani. Peccato che adesso sembrino dettate da Grillo.

No, questa cosa sa ancora più di sconfitta. Ma non sconfitta elettorale. Quella prima o poi si rimargina.
Qui parliamo di sconfitta culturale!
Il pericolo che intravedo (e che dovremmo evitare) è di farsi dettare non tanto l'agenda politica ma anche quella culturale dal Blog di Papa Beppe I e dal suo Camerlengo Gianroberto.

Ho paura che quella che una volta veniva indicata (con accezione negativa e positiva) egemonia culturale della sinistra, sia ormai solo un lontano ricordo.
Siamo arrivati al punto in cui la Sinistra (includo tutti: PD, SEL, Rifondazioni, Rivoluzione Civile etc. etc.) viene percepita solo come un'oligarchia sclerotizzata il cui unico obbiettivo è la sopravvivenza dell'organizzazione e non più la rappresentazione e attuazione di idee.
La Sinistra da anni non fa più sognare.

E fa male constatare che la rappresentazione di quelle idee oggi sono altrove.
L'ambientalismo di cui adesso Bersani si riscopre seguace, sono anni che è stato abbandonato dalla sinistra con un certo fastidio e raccolto da Grillo. Il M5S oggi in Italia rappresenta l'avanguardia dell'ambientalismo.
Sulla tecnologia, agenda digitale, digital divide idem! Sulla Tav, scavalcati di netto.
Per non parlare della questione morale.
« La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico. »
No, chi ha detto queste parole non è né Bersani né tanto meno Grillo.
Era Enrico Berlinguer, nel 1981.
Oggi invece tocca sentire la questione morale proposta dalle urla di Papa Beppe I che manda a fare in culo tutti (pensate solo un momento se quelle parole di Berlinguer venissero proclamate oggi da uno a scelta della direzione del PD...)

Insomma. Qui il problema è di ritrovare una nuova identità, nuove idee.
Ma il pericolo che intravedo è ricercare queste cose andando a pescare nel pentolone dei MeetUp del M5S.
Badate bene. Quelli del MoVimento sono tutte persone eccezionali che meritano rispetto e stima. Gente che ha deciso di impegnarsi in prima persona, che vedi la domenica mattina sotto un gazebo a raccogliere firme o a volantinare. Anzi, fa male constatare che queste persone non hanno trovato nei partiti di sinistra una casa.
Quelli che a me preoccupano sono gli elettori di Grillo. Per capirci, quelli che passano una giornata intera dietro ad un monitor ad indignarsi per tutto, che hanno innalzato Fabio Volo a massimo filosofo, Vasco Rossi a guru, Striscia La Notizia a Pubblico Ministero.
Quelli che ogni volta che parli di politica ti tirano in ballo "Le Auto Blu", che attribuiscono tutta la colpa dei propri fallimenti al "magna-magna generale".

Ecco. Se la sinistra si mette a traino di questi signori, possiamo anche chiudere baracca e burattini e attendere le invasioni barbariche.

Vogliamo ritrovare una nostra identità? Vogliamo essere nuovamente "progresso"?
Vogliamo smetterla di essere la brutta copia di un partito conservatore?
Rivediamo tutto, ma tutto, tutto!
Senza inseguire questi invasati con la bava alla bocca.
Riprendiamoci temi abbandonati che sono la nostra stessa ragione di esistenza: Lavoro, Ambiente, Giustizia, Equità. Portiamo la Sinistra finalmente nel nuovo millennio.
Portiamo una visione sistemica della società che parte dai temi etici (fine vita, coppie di fatto etc.) a quelli economici, allo scontro generazionale fino ad una visione chiara delle riforme istituzionali.
Ribadiamo con forza e con un buon esempio che la democrazia è una pratica bellissima, a volte macchinosa, ma necessaria. Che i Partiti Politici non sono il male. Che ad esempio un parlamentare se lavora onestamente merita sia uno stipendio adeguato che un vitalizio. Che le auto blu non sono il problema, il problema semmai è l'uso improprio. E' una operazione culturale.
Bisogna parlare al paese senza paura di essere a questo giro minoritari.
Rimettiamoci in discussione, abbiamo storia ed energia da fare invidia.
Il tempo ci restituirà dignità e l'autorevolezza di aver fermato sulle Alpi l'avanzata dei Barbari.

1 marzo 2013

1° Marzo

Tepore avvolgente
ridesta la vita
tra rami e aperte finestre,
Marzo.

Disteso rifletto
amor mio sí vicino
ma il tempo n'è cagione,
M'arzo.

(Pinellus)