11 maggio 2013

Voglio votare. Ma bene.

La democrazia per me è una fede. Così come il principio maggioritario.
Io quando vado a votare sono di buon umore. Veramente. La domenica mattina (perché io adoro votare di prima mattina, quando i seggi elettorali sono poco affollati e posso fare tutto con estrema calma e scambiare anche qualche chiacchiera con gli addetti ai lavori) io sono contento, mi faccio bello come se dovessi andare ad un appuntamento importante.
E' un momento solenne. L'unico in cui noi cittadini siamo chiamati ad esprimere il nostro giudizio e il nostro indirizzo politico per il governo della Res Publica.

La legge elettorale attualmente in vigore per eleggere i rappresentati di Camera e Senato fa schifo. Anzi, come la definì il suo promotore, è una porcata. E se pensiamo che il promotore in questione è tal Roberto Calderoli, il cerchio si chiude.


Grazie a questa legge elettorale, noi non abbiamo più un potere di "preferenza". Votiamo liste bloccate. Della serie pacchetto all-inclusive con l'opzione "o ti mangi 'sta minestra o ciccia".
Il risultato?
Che siamo andati a votare per cambiare musica e musicanti e invece non è cambiato nulla (anzi, si è peggiorato) e in Parlamento sempre i soliti noti.
Io non voglio avere alibi. Io voglio scegliere "Nome" e "Cognome" della persona che mi dovrà rappresentare.
Ci voglio mettere la mia X sopra. Voglio avere un rappresentate in parlamento veramente legato ed espressione del mio territorio. Non uno di un altra regione piazzato in lista per calcoli di opportunità dei partiti.

La priorità, oggi più che mai, è quella di varare una nuova legge elettorale.
Subito. Anche perché il "porcellum" ha un vizio di incostituzionalità.
Dobbiamo andare a votare quanto prima e con una Nuova Legge Elettorale. Che sia Proporzionale a Doppio Turno o Maggioritaria, con o senza Sbarramento, con le Soglie o senza.
Bisogna ridare la possibilità di scegliere le persone. Nonostante i rischi di clientele e di compravendita.
Ma non possiamo negare un diritto in virtù di ipotetici effetti collaterali patologici.

Un dubbio però sorge. Chi dovrebbe cambiare questa legge? Gli stessi che ne hanno beneficiato e che in un ipotetico ritorno alle preferenze non verrebbero votati manco dai parenti?

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