27 ottobre 2013

Il Nemico lapalissiano e lo spettro delle soluzioni.

Terra dei fuochi.
Sono passati sette anni da quando apparve questa definizione in un articolo su Nazione Indiana. Era il 2006.
I tempi forse all'epoca non erano maturi. O forse l'emergenza rifiuti urbani era prioritaria nel sentire comune.
Poi, improvvisamente, da quest'anno è montata pian piano l'onda di indignazione. Ed ecco arrivare l'emergenza.
(sulla Fenomenologia delle Emergenze, vi invito a leggere questo post: http://www.pinellus.it/2013/10/fenomenologia-delle-emergenze-o-campana.html)
Siamo ad oggi, anzi ieri, con la prima grande manifestazione territoriale sul tema svoltasi a Napoli.
Un esaustivo resoconto:

Insomma. Il corteo ha sancito la fine della luna di miele.

Luna di miele agevolata da quello che io chiamo il "Nemico lapalissiano".
Il Nemico lapalissiamo è qualcosa di insindacabile. Come dire: La cacca puzza.
Aggregare lotta e indignazione in questo caso è abbastanza semplice. Il problema è vero, reale, tangibile.
Molto meno lo è invece il soggetto responsabile del problema, che in questo caso è un'entità astratta, non definita. La Camorra, I Governanti, le EcoMafie, le FabbricheDelNord etc.
Ed ecco che le adesioni fioccano da tutte le parti.
Partiti, movimenti, associazioni, religioni. Tutti contro il Nemico lapalissiano. Nessuno responsabile.

Nelle varie sigle sorte in questi mesi, si tende a ribadire che si tratta di movimenti apartitici, autonomi. Si parla del "palazzo", "dei politici" come i nemici. Un poco lo schema portato avanti dal Movimento 5 Stelle.
Insomma, mesi di articoli sui giornali, di Iene, di foto con scritte sui socialnetwork, alla fine siamo arrivati all'apice dell'attenzione e dell'aggregazione, tanto da riuscire ad organizzare varie manifestazioni territoriali (quella di Nola del 19/10/2013 con mia sorpresa ha mobilitato tantissima gente).

La manifestazione di ieri a Napoli, come dicevo, ha fatto emergere le prime crepe. E' arrivato il male assoluto di tutti i movimenti:
Lo spettro delle soluzioni.

Assodato che c'è un problema, poi bisogna pensare anche a delle soluzioni. Concrete. Perché dopo la manifestazione, come dico sempre, la vita va avanti. C'è chi ha il problema "vero" e chi quel problema tornato a casa se lo chiude fuori la porta.
E proprio sulle soluzioni che il "fiume in piena" rischia di disperdersi in tanti piccoli rivoli di distinguo e di opportunità.

Ho alcune domande che mi pongo ogni volta che leggo qualcosa sul tema.
E a queste domande mi piacerebbe che qualcuno mi rispondesse, per darmi la possibilità di capire meglio.

  • Un conto sono i roghi tossici e lo smaltimento illegale di sostanze tossiche. Altro è il problema della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Perché il movimento sta mischiando le cose?
  • Le ecoballe stoccate a Taverna del Re sono un gigantesco problema. Specialmente per chi in quel posto ci vive. Diciamo no all'inceneritore di Giugliano. Ok. Quale altra soluzione esiste? Ma concreta, però. Che dia una soluzione a chi vicino a quella montagna di munnezza ci vive.
  • Attualmente il Comune di Napoli sta mandando i "nostri" rifiuti via mare in Olanda. In Olanda i "nostri" rifiuti vengono smaltiti attraverso dei termovalorizzatori. Perché in Olanda sì e qui no?
  • E' proprio necessario questo clima di terrorismo da "ricordati che devi morire", senza avere una base scientifica solida? Possiamo pretendere dai vari medici in prima linea dati chiari e inconfutabili? Il terrore è un buon aggregatore, ma senza una verità provata a supporto, dura il tempo di una stagione. Domanda: In Campania il numero dei tumori è veramente superiore alla media nazionale? Possiamo mettere in correlazione tutte le morti per tumore al problema Terra dei Fuochi?
  • Bonifica. Tutti ne parliamo come la panacea. Ma concretamente qualcuno ha idea di come possano essere bonificate le terre inquinate?
  • E' possibile ragionare di questi problemi senza che ad ogni voce di dissenso arrivi ogni volta un articolo "contro" o la retorica dei bambini e dei morti di tumore?
Ogni contributo è vivamente apprezzato.


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