28 febbraio 2014

Guardiani della Coerenza


In questi giorni alla Camera e al Senato, durante il pessimo e penoso dibattito sulla fiducia al nuovo Governo, abbiamo assistito a questo continuo uso della tremenda clava della "coerenza", scagliata contro i banchi del governo e degli avversari politici.
Coerenza che nella sua banalizzazione, specie nel M5S, consiste nel rinfacciare una dichiarazione estrapolata da qualche fonte come chiara prova di "incoerenza".
"Lei nel 2012 dichiarava bla bla bla"
Non più credibile in quanto non coerente.
Chi usa questa argomentazione, specie in politica, dà un altissimo valore alla staticità del proprio pensiero. Io sono coerente perché penso esattamente quello che pensavo 15 anni fa (il sottoscritto 15 anni fa, ad esempio, pensava che correre non fosse per nulla divertente...).
Quindi in base a questa idea di coerenza, non bisognerebbe mai cambiare idea.
Bene, anzi male.
Lo stare fermi sulle proprie posizioni e pensieri, cari miei, non è coerenza.
E' staticità.
E la staticità nel mondo naturale non esiste. Anche le montagne si muovono. Figuratevi il pensiero.
La coerenza non è aver sempre le stesse idee. Le idee possono, anzi devono, cambiare, evolversi. Si spera in meglio.
La coerenza sta nel percorso di cambiamento di queste idee.
E' la strada intrapresa dal nostro essere.
E' libertà mentale, è sprigionamento di nuova energia, e in questo mutare c’è anche il cambiamento di sé. Il cambiamento di se stessi per restare coerenti.
Coerenti con l'essere umani, con la curiosità intellettuale e con la passione inestinguibile per la libertà.
Libertà, anche di cambiare idea.

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