8 gennaio 2015

Chi siamo?

Vi state domandando perché l'Islam ce l'ha con noi? Bene. Vorrei rassicurarvi. Non c'è nessuno scontro di civiltà in atto. L'Islam è una religione. La seconda nel mondo per numero di fedeli. L'Islam non sono quei due ragazzi francesi entrati armati nella sede di un giornale satirico compiendo una strage. Così come Anders Breivik che nel 2011 ha uccisso 77 persone in nome del cristianesimo, non ci rappresenta. Come la camorra non è Napoli.
Quindi, nessuna guerra di civiltà. Nessun occidente contro i figli di Maometto. No. Oriana Fallaci, così come Badget Bozzo o Magdi Cristiano Allam, prontamente riesumati in queste ore da tanti con lo spirito del "te l'avevo detto io!", servono solo ad annebbiare la ragione.
Fare la Cassandra è lavoro fin troppo semplice e spesso il tempo dà l'occasione, il più delle volte fortuita, di raccoglierne i frutti. "Anche un orologio rotto segna l'ora giusta due volte al giorno", diceva Hermann Hesse.

Tutti i fanatismi, gli eccessi di zelo, le ossessioni, trovano patria non solo nelle religioni (vedi la politica o lo sport), e spesso e volentieri sono un paravento per poter raggiungere bassi obiettivi economici o di potere. Nel PCI noi parlavamo di "sovrastrutture", oggi si direbbe "follow the money". E chi oggi propone guerre sante, nuove crociate, chi grida "Forza Occidente" o invoca la chiusura delle frontiere agli immigrati, sta facendo esattamente la stessa cosa.
Mai spegnere il cervello. Il terrore, la paura son bravissimi a premere quel pulsante lì.

Potremmo invece cominciare col chiederci se, a noi come Occidente, conviene chiuderci su noi stessi, guardarci l'ombelico in continuazione disinteressandoci del resto del mondo. Impegnati a capire come riemergere dalla crisi economica (e politica), con partiti xenofobi e neo fascisti in ascesa ovunque. Permettere il propagarsi in tutta tranquillità dello Stato Isla­mico in Siria e in Iraq (vuoi vedere che l'aver finanziato la destabilizzazione del regime di Assad ci è ritornato nel culo?) dopo aver presidiato la zona militarmente per anni.
Salvo poi trasalire quando il resto del mondo ce lo ritroviamo fuori la porta o dentro casa passato per la finestra.
Domanda: da quanto tempo non sentiamo più nel dibattito politico parlare di Politica Estera che non siano i due Marò in India?

Forse è vero, siamo in guerra. Ma una guerra con noi stessi e la nostra dorata prigione.
Una profonda crisi di identità. Chi siamo?
Ieri sera, nella commovente (e a tratti stucchevole) celebrazione del dolore per le dodici persone uccise nella redazione di Charlie Hebdo andata in onda in rete, spunta anche Roberto Formigoni, noto fondamentalista cattolico, che nell'enfasi del momento lancia un tweet con scritto #JeSuisCharlie.
Bene.


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