21 gennaio 2015

Essere Charlie col culo degli altri


Nel grande caos di questi giorni, tra una sfilata di trecento metri di tutti i capoccia sotto braccio nel centro di Parigi, uno sproloquio infinito di tutti sulla libertà di espressione (sì è giusto, sì è giusto ma, no non si offende, io sono Charlie!, no tu sei uno Stronzo!), il Papa (il PA-PA, non uno così) che dichiara che se uno gli offende la mamma, è normale che poi lui gli tira un pugno (sic!); in questo isterismo collettivo che a me ricorda tanto quando da piccolo andavo a cacare il cazzo alle formiche introducendo elementi di novità nel loro percorso operoso tipo una pietra, la suola della mia scarpa o l'alcol etilico, e le formiche impazzivano, smettendo di essere tutte ordinate e ligie; insomma, capirete, non siamo proprio tanto lucidi.
E quindi può capitare che a Nantes, nella Francia della Liberté, la polizia arresti un 16enne per aver pubblicato su Facebook un suo rifacimento (tra l'altro molto ben riuscito e apprezzabile, vedete l'immagine sotto) di una famosa copertina di Charlie Hebdo. Il reato?

Apologia del terrorismo.

Copertina originale
Copertina taroccata


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