10 aprile 2015

Sillogismi da popolino.

Come quelli che mangiano la banana stando ben attenti a non toccare la buccia con le mani. E' pur sempre un prodotto che viene dall'Africa. Sarà stato maneggiato da qualche negro.
Gli stessi che hanno un amico gay, tipo attenuante, e te lo ricordano ogni volta che si palesa il loro orrore nel vedere due froci (o ricchioni) che si bacino.
Quelli che magari darebbero la vita per un batuffolo di pelo a quattro zampe dagli occhioni teneri e poi applaudono al barcone di profughi ribaltatosi in mare; ben gli sta, così imparano, cazzo vengono a fare qui?

E questi sono facili da individuare. Anche perché si palesano da soli. Spesso rivendicando il loro pensiero con orgoglio.
Il bello è scoprire insospettabili intolleranze e perdite del lume della ragione quando si tocca il tema più scottante del momento. I Rom. Che prima erano gli Zingari. Che qualcuno confonde con i Rumeni. Quelli delle baracche nei campi, quelli che borseggiano, che non lavorano, che puzzano, che rubano bambini, che leggono le carte, che fanno il malocchio, che rompono il cazzo con l'elemosina.

E' bastato il primo cretino in cerca di consenso che dicesse "Radere al suolo tutti i campi", ed ecco venir fuori insospettabili razzisti, stanati come tanti granchi felloni in mezzo agli scogli da un pezzetto di sarda puzzolente. Perché di questi tempi pare proprio che il grande problema italico siano diventati i Rom. Lo certifica il fatto stesso che il cretino di cui sopra, ci stia imbastendo una campagna elettorale e il suddetto, che in realtà è molto furbo, sa benissimo dove trovar consenso facilmente. Pensieri semplici. Sillogismi da popolino.

I Rom sono la cartina di tornasole del grado di razzismo che c'è in noi. La spaventosa generalizzazione che viene fatta nei confronti di queste persone appartenenti ad una minoranza etnica, è razzismo. Non ci sono giustificazioni. Attribuire in modo pregiudiziale e generico specificità e attitudini negative ad una comunità, significa essere razzisti.

I Rom vivono tutti in baracche. Falso. I Rom borseggiano e non lavorano. Falso. I Rom rubano i bambini. Falso. Qualche Rom rompe il cazzo con l'elemosina. Vero (oh, io quelli che insistono non li reggo).
Qualche Italiano intasca tangenti con soldi pubblici. Vero. Verissimo. Gli Italiani allora dovrebbero essere una comunità di corrotti? No. Falso.

La verità è che ci siamo impoveriti. Di tutto. Vittime di uno scorbuto culturale. Carenza di ragione. Senza questa vitamina viene a mancare l'integrità del tessuto connettivo, del tessuto osseo, i denti cadono. Diventiamo dei mostri. Capaci di assecondare e condividere pensieri pericolosi. Cercando a tutti i costi il capro espiatorio dello spaventoso scivolamento sociale che la classe media italiana ha sperimentato in questi anni di crisi. 

I problemi dei campi Rom e della loro integrazione ci sono e non vanno negati. Generalizzare con stereotipi e pregiudizi è sempre errato. Diffidate di chi chiede il vostro voto parlandovi alla pancia e non alla testa.
E se manco questo post è riuscito a convincervi, posso solo affidarmi a Gianfranco Marziano.


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