22 agosto 2015

Il funerale di Casamonica, la Luna e Welby

No. Non esiste alcun reato in Italia per "Funerale pacchiano, sfarzoso con la banda che intona il tema de Il Padrino".
Non esiste manco il reato di "Parenti agli arresti domiciliari che partecipano ad un funerale". Anzi, è proprio consentito dalla legge.
Qualcuno sta cercando di appigliarsi al fatto dell'elicottero e al lancio dei petali rosa. Ma lo stridio delle unghie sui vetri è abbastanza forte.

Esiste sicuramente in Italia il reato di associazione mafiosa. Esiste il reato di spaccio di droga, il reato di riciclaggio e quello di corruzione, racket, usura, totonero, omicidio, furto, rapina, gioco d'azzardo.
I Casamonica possono fregiarsi di aver commesso tutti questi reati. Ma non possono certo essere incolpati di aver organizzato un funerale che ha urtato il nostro senso estetico.

La domanda che noi come cittadini dovremmo porci non è tanto perché il Questore o il Sindaco di Roma abbiano permesso il funerale di un boss di uno dei clan più importanti della Capitale (scimmiottando le cretinate che mediocri giornalisti in cerca di click e di hype cercano di propinarci).

Dovremmo, invece, domandarci e chiedere conto del perché un clan mafioso riconosciuto e acclarato, abbia ancora oggi la forza economica e un'influenza tale da poter organizzare una commemorazione in stile hollywoodiano piena di gente. Domandarci perché fino a qualche anno fa esponenti del clan si facevano fotografare insieme ad un sorridente Alemanno all'epoca sindaco di Roma.

Lo Stato italiano ha fatto una figura di merda (non giriamoci troppo attorno con eufemismi) non perché abbia concesso quei funerali. Ha perso perché a quei funerali era presente tantissima gente, perché i Casamonica sono ancora in attività e i loro beni, la loro potenza economica, non è stata minimamente intaccata dalla giustizia.

Il funerale di Casamonica è il dito che ci indica cose molto inquietanti. Ma tutti stiamo guardando solo quel dito, perdendo tempo a discutere sul Questore e sul Sindaco Marino che (poveraccio) questa volta veramente non centra nulla.

E tra i tanti che si son messi a guardare il dito, non poteva mancare lo sferzante Roberto Saviano che ci va giù duro col classico momento recriminazione che chiunque abbia dei figli conosce molto bene: Perché a lui sì e a me no??
In tutto questo trambusto, Saviano si fa paladino di Piergiorgio Welby chiedendo, indignato, perché a Casamonica (uno sporco mafioso!) hanno concesso le esequie quando proprio nella stessa chiesa vennero invece negate all'esponente radicale morto per eutanasia.

Sulla vicenda il parroco della chiesa è stato molto chiaro: "Casamonica era un cattolico, Welby no".
E qui chiude tutto.
Perché, cari amici cattolici, voi non dovreste mai dimenticare che la Chiesa Cattolica Romana è famosa per essere il "Culto del Condono". Tutto (o quasi) viene perdonato dalla misericordia di Dio. In passato questa cosa veniva anche agevolata dalla famosa "Pecunia non olet".

Il come e se debbano essere somministrati i vari sacramenti, è regolato dal Codice di Diritto Canonico e dal Catechismo della Chiesa Cattolica
Ad esempio (il sottolineato è mio)
Can. 1184 - §1. Se prima della morte non diedero alcun segno di pentimento, devono essere privati delle esequie ecclesiastiche:
1) quelli che sono notoriamente apostati, eretici, scismatici;
2) coloro che scelsero la cremazione del proprio corpo per ragioni contrarie alla fede cristiana;
3) gli altri peccatori manifesti, ai quali non è possibile concedere le esequie senza pubblico scandalo dei fedeli.
§2. Presentandosi qualche dubbio, si consulti l'Ordinario del luogo, al cui giudizio bisogna stare. 
(fonte: http://www.vatican.va/archive/cod-iuris-canonici/ita/documents/cic_libroIV_1183-1185_it.html#CAPITOLO_II)
La Chiesa non nega le esequie a nessuno dei suoi fedeli, anche se quest'ultimo è un serial killer. Tuttavia lascia al Cardinale o Vescovo di territorio la discrezionalità in alcuni casi (vedi il diniego in Sicilia e a Napoli delle esequie ad alcuni mafiosi).
Se questa cosa non vi piace, vi consiglio di dare uno sguardo all'offerta spirituale di altri culti.

Piergiorgio Welby, oltre ad essere un grande attivista radicale era anche un gran figlio di puttana.
Dopo aver strenuamente combattuto per il diritto laico all'eutanasia contro il bigottismo cattolico e dello Stato italiano, in punta di morte ha fatto come quel tifoso del Milan che dice "Un minuto prima di morire, divento interista, così muore uno di loro".
A Welby del funerale in chiesa non fregava nulla. Si è solo tolto lo sfizio di lasciare dopo la sua morte un bel cerino accesso nelle mani del Vicariato romano.

Alziamo lo sguardo, cambiamo focale. C'è la Luna. Proprio lì.