12 ottobre 2015

La solitudine dell'Onesto Incapace

Ignazio Marino poche ore fa, ha rassegnato le dimissioni da Sindaco di Roma.
Si è scritto e detto tanto su questa vicenda triste che personalmente ha portato sconforto e amarezza.
Soprattutto per le modalità con cui questa vicenda è maturata.

Rileggendo e riguardando il crescendo wagneriano col quale si è ricoperta (mediaticamente) di fango la figura personale e istituzionale di Marino (e che lo stesso Marino, va detto, non ha certo aiutato a svangare) non si può ignorare il fatto che si è trattato di un "suicidio indotto". Marino doveva togliere il disturbo.

Amici che a Roma ci vivono, mi dicono che in effetti Marino in questi due anni e passa in qualità di Sindaco della capitale, non si era reso certamente memorabile come buon amministratore. E l'aver avuto in questo breve periodo il terremoto dell'inchiesta Mafia Capitale col conseguente affiancamento "sotto tutela" del Prefetto Gabrielli, non ha certo aiutato.
Aggiungiamo pure l'aggravante del carattere dello stesso Marino di cui non troverete traccia nella costellazione della simpatia e della modestia, e il quadro direi che è completo

Di tutta questa faccenda, però, a me ha fatto riflettere l'aspetto democratico e istituzionale.

Ignazio Marino nel 2013 si presenta alle primarie di centro-sinistra e (a sorpresa) stravince sul candidato forte del PD Paolo Gentiloni. Ricordiamoci che nel 2013 siamo nel pieno dell'ondata moralizzatrice e anti politica portata da Grillo e dal M5S. I cittadini cercano volti nuovi e il più possibile lontani da partiti politici. Marino viene percepito dai romani come persona onesta, lontano dai giochi di partito e quindi candidato ideale per il governo della città.
Alle elezioni, Marino ottiene prima il 42% e poi il 64% dei voti al ballottaggio, battendo nettamente il Sindaco uscente Gianni Alemanno (con una affluenza molto bassa alle urne).

Queste percentuali, tuttavia, ci raccontano di un entusiasmo e di un mandato forte che i cittadini romani esprimono a favore di Ignazio Marino. La maggioranza dei romani ha scelto il proprio sindaco per i prossimi cinque anni.

Dopo nemmeno due anni però la luna di miele è già finita. Marino è un incapace. Marino si deve dimettere. Marino è solo. Marino, alla fine, si dimette.

C'è in questa storia un sorta di schizofrenia; dei cittadini romani, del Partito Democratico e dello stesso Marino. Alla fine si è scoperto che Marino non lo voleva nessuno. Pur votandolo e sostenendolo. E che lo stesso Marino non è che ci tenesse più di tanto ad essere il Sindaco di Roma.
Il tutto maturato in un brevissimo periodo (due anni per giudicare un'amministrazione è da idioti)

Il mio personale pensiero è che in questi ultimi cinque anni stiamo vivendo tutti (politicamente) in una grossa bugia. La bugia dell'onestà. La bugia che "onesto" equivalga a "buon amministratore". La bugia che il votare uno onesto esoneri poi dall'impegno quotidiano di cittadini.
Sull'onda emotiva si eleggono onesti personaggi sulla base di una carriera rigorosamente non partitica, anzi, se manchevole anche di esperienza politica è motivo di orgoglio.
Poi però questo modello (che ha dignità democratica, nessuno lo nega) andrebbe supportato da un'impegno dal basso molto forte da parte dei cittadini atto a sopperire la mancanza di esperienza e del partito alle spalle del candidato "onesto".

Marino si è dimesso perché ormai solo. Senza più partito e senza il sostegno dei cittadini. Incapace, così, di amministrare una città complessa come Roma.

Ma a ben vedere la vera sconfitta è tutta dei cittadini romani. Senza alcun appello. Nell'incapacità di scegliere e soprattutto supportare l'amministratore scelto.

P.S.
Luigi De Magistris a Napoli  (altro figlio della grande bugia dell'onestà) diversamente ha capito che la sua forza sono le associazioni e i movimenti attivi sul territorio e da questi (forse con colpevole ritardo) sta traendo nuove forze per la fine del suo mandato che non ha certo brillato per risultati.
Sicuramente il non aver avuto alle spalle quella tana di serpenti che è il PD, lo ha maggiormente agevolato rispetto a Marino.


0 commenti:

Posta un commento