24 agosto 2014

Alfabeto delle vacanze (2014)


A come:
Alberese, una giornata particolare iniziata con le bici, ben nove, come nove i chilometri di pedalata nel parco naturale della Maremma. Giù, verso il mare. Tra mucche, cavalli, cinghiali e aironi. Spiaggia stupenda, selvaggia. Mare tempestoso ma caldo e limpido.
Argentario, il monte che vediamo tutte le mattine sulla nostra spiaggia. Alla nostra sinistra. Che dici, vogliamo arrivare fino in cima? Detto fatto. Tappa al Convento dei Passionisti e poi su fino alla grande croce.
Amir, aitante ragazzo toscano di origini africane che non ci ha mai fatto mancare il suo sorriso bianchissimo, nonostante l'avergli dato picche al suo bellissimo (ma costoso) tour nelle isole dell'arcipelago toscano. Scusaci Amir, l'anno prossimo...vediamo, vediamo.
Apriti Borgo, festival di artisti di strada a Campiglia Marittima. E' il terzo anno che ci andiamo e tutte le volte benediciamo sia i chilometri (quasi cento) per arrivarci sia i soldi dell'ingresso. Un borgo stupendo, un festival curato e ogni volta sempre diverso. Bancarelle enogastronomiche ovunque, sorrisi, stupore, gioia e quella spensieratezza che fa perfettamente scopa con la definizione di vacanza.

B come:
Biciclette, due. Una per la Riccia e una per la Bionda. Le ultime cose montate sull'auto prima della partenza. Le prime ad essere smontate all'arrivo in campeggio. E dopo, le mie figlie non si vedono più se non all'ora del brontolio di pancia. Stendiamo invece un velo pietoso sulle due bici (per me e Nina) noleggiate per la giornata ad Alberese. Due ferri arrugginiti che però hanno dato un tocco vintage e di sprezzo del pericolo alla giornata.
Braccialetti, senza i quali non sarebbe una vera vacanza. Quest'anno è stata la volta dei braccialetti fatti con gli elastici colorati. Ovviamente le due minorenni di casa erano già sul pezzo tanto da improvvisare anche una bancarella in campeggio (con un fatturato complessivo al netto delle spese di circa dieci euro).
Babydance, ore ventuno e quindici. Presenti. Fare la galleria con le braccia insieme agli altri genitori sulla canzone del trenino e vedersi sfilare sotto una marea di bambini felici. E con l'immancabile rito dell'ultima sera prima della partenza con io e Nina che ci buttiamo a ballare tutte le canzoni tra gli sguardi attoniti dei bambini.
Becco di rame, una bella storia. Proprio una bella storia. Una storia proprio bella. Veramente una storia vera. Una storia bella e vera. E io ho avuto un'idea geniale. Non era facile, ma io ce l'ho fatta. Una bella storia. Veramente.
Questo è quanto ci è stato raccontato dall'autore di questo libro che abbiamo ascoltato a Festambiente, la cui storia è bella (veramente). Peccato ci sia lui a raccontarla.

C come:
Cicale, che appena arrivi sotto la pineta non riesci a sentire altro. Cri, cri, cri, cri. Poi, dopo qualche ora, è già parte del relax.
Campiglia Marittima, al cui sindaco vorrei dire solo una cosa: bravi, continuate così, siete la speranza in un futuro migliore.
Campeggio, la nostra vacanza. E non potremmo immaginare altro.
CiccioBombo, così è stato soprannominato (dalla Bionda) il nostro materassino gonfiabile per il mare. Forse lo abbiamo gonfiato troppo...
Capanna, quella costruita da cinque minorenni ad Alberese con i tronchi di alberi trovati in spiaggia. Roba da Robinson Crusoe. Utilizzata sia per il pranzo che per una bella pennica pomeridiana, poi il misero crollo sotto le sferzate della brezza pomeridiana.

D come:
Duna che separa il campeggio dalla spiaggia. Un luogo protetto e inviolabile. Pieno di odori e freschezza. Ed ogni volta che percorriamo per la prima volta il viottolo che l'attraversa, è sempre pura emozione.
Docce, troppe secondo le due minorenni.

E come:
Elio e le Storie Tese. Dopo tanto tempo. Ci rivediamo. L'occasione è stata Festambiente a Rispescia. Otto agosto. Otto euro in tutto. L'incontro con Giacomino e Simona. La delusione per l'assenza di Rocco Tanica (comunque sostituito degnamente dal maestro Vittorio Cosma) e di Mangoni. L'emozione sul finale di battere le mani al cielo con le mie figlie gridando "Forza Panino!!". Ero felice come un nerd adolescente.
Elena, bionda, rapunzel, tuffi a mare e occhi azzurri.

F come:
Festambiente, la festa nazionale di Legambiente. A pochi minuti dal nostro campeggio. Altro appuntamento fisso. Ricordato in particolare per la quantità mostruosa di zanzare, per le file interminabili ai cessi degli uomini che incredibilmente sono ben più lunghe di quelle ai cessi delle donne, per l'ambiente freak residuale e dove tutto si ricicla (anche la crostata alla crema credo che l'abbiano riciclata dall'anno scorso).
Ma dove ogni anno sfoggiano una serie di appuntamenti musicali, teatrali e cinematografici che manco a Napoli in un anno intero.
Frittura di pesce, pietanza di cui La Riccia ha fatto largo uso in tutta la vacanza.

G come:
Grosseto, altro nostro appuntamento fisso. Specialmente per la presenza dell'unica pompa di metano nel raggio di 150km. La pizza dal Melograno sempre ottima. Lo shopping nel centro storico. Il parcheggio con riconoscimento OCR della targa. Il parco giochi pubblico che è un piccolo gioiello.
Gaia, piccola, esile, snodata, occhi grandi e acume.

H come:
Hey Baby, canzone idiota della babydance che ci è entrata in testa dal primo giorno ed è stata il nostro piccolo tormentone dell'estate. (Uh-Ah!!)

I come:
Indiana Park, sul monte Amiata. Un parco avventura tra maestosi faggi. La Bionda e La Riccia che, dopo un primo momento di timore, si buttano a capofitto tra funi, ponti tibetani, carrucole e liane. Poi tocca a noi. Percorso verde, la prova. Nina rinuncia a proseguire. Io mi cimento. Percorso Blu. Scariche di adrenalina in continuazione. Muscoli mai utilizzati. Qualche caduta goffa. Poi tutti e due insieme sul percorso Viola. Tutto a carrucole. Con una discesa tirolese di quasi cento metri. Con le due minorenni sotto ad incitarci. Bellissimo.

L come:
Lepre, quasi mimetizzata, lungo la ciclabile di Alberese. La guardo. Mi guarda. Poi scappa via.
Luna, adolescente, capello rasato sulla tempia sinistra, timidezza, dolcezza e la consapevolezza di cosa mi attenderà tra qualche anno.
Libri che accompagnano il relax pomeridiano. Ho letto tanto, Nina ancora più di me. Abbattendo in sequenza un Vargas, un Carofiglio e una raccolta di gialli con racconto finale di Malvaldi.
Io fregato dalla bellezza di Philip K. Dick.

M come:
Miniera, quella visitata a Campiglia Marittima. Dove un sito industriale ormai dismesso è diventato un'attrazione turistica. E allora tutti con gli elmetti e poi giù in una miniera centenaria tra spiegazioni geologiche e minerali rimanendo abbastanza basiti nell'apprendere e vedere le reali condizioni di lavoro dei minatori.
Monte Amiata, la più grande faggeta d'Italia. Perché in Maremma può accadere che al mare associ anche un'escursione in montagna.
Medusa, mezza rincojonita, portata dalla corrente a riva. Prontamente pescata e smembrata dai bambini. Poveraccia.
Morellino di Scansano, orgoglio dei viticoltori maremmani. Ed hanno proprio ragione. Vino rosso dal gusto inconfondibile.
Marco, vicino di ombrellone e compagno delle chiacchierate mattutine. Un varesotto che ama Napoli.
Mare, sempre bellissimo, limpido e calmo della Costa d'Argento.

N come:
Necropoli Etrusca di Sorano, completamente scavata nel tufo. Abbiamo ancora dei dubbi nel distinguere una tomba a dado o semidado.
Naturismo praticato sulla spiaggia di Alberese. Quasi tutti uomini. Molti gay. Qualcuno in palese intento da adescamento. Le poche donne viste erano abbastanza sgualcite, per essere signorile.
Narni città di provenienza dei vicini di tenda. Con un accento dialettale terribile tipo Martufello. Col figlio piccolo che una mattina esce dalla tenda indossando una maglia gialla con dietro scritto "Marchisio". Già mi stavano sulle palle. Scoperto che erano pure juventini, li ho ignorati definitivamente.

O come:
Ombrellone, lasciato in spiaggia anche di notte. Come gli altri anni. Ma quest'anno prima lo abbiamo trovato in acqua, poi tagliato, poi l'ultimo giorno non lo abbiamo più trovato. Addios, ombrellone.
Ospiti, quest'anno tante piacevoli visite. Prima Tiziano, Claudia, Lele e Andrea (per ben due volte) e poi Danilo e Lala. Tenda Pinellus è una grande casa.

P come:
Porto Ercole, località chic dove abbiamo cenato con un gelato. E di più, non era il caso.
Pitigliano, incrociata scendendo da Sovana sul tardi. Illuminata nel suo splendore di tufo. Che meraviglia. L'anno prossimo ti visiteremo. Promesso.
Pineta, quella del Voltoncino. Il nostro cielo pomeridiano. La sua frescura, il suo buon odore.
Polenta al cinghiale, mangiata a Sovana. Commovente.

Q come:
Quotidiano, quello maremmano è La Nazione. Una vera merda di giornale. Che però ha la cronaca e soprattutto gli eventi locali.
Quattro buchi sulla pancia che ho sfoggiato quest'anno in spiaggia. Sulle prime son stato riluttante a mostrarli, poi ha vinto il "machemenefott" e li ho sfoggiati con alterigia.

R come:
Riccardo Sinigallia che con il suo album "Per tutti", è stata la colonna sonora della nostra estate.

S come:
Sovana, un borgo medievale di notevole bellezza. Gialla di tufo, è stata città natale di tale Ildebrando che poi diventò Papa Gregorio VII (mica cotiche!). Nel negozio di giocattoli antichi, La Riccia ha comprato una "Caterinetta"...
ScoobyDoo il cui intreccio è stato attentamente studiato su youtube per consentire alla Riccia di poter diversificare il prodotto della sua bancarella.
Schiaccia prodotto da forno tipico maremmano di cui ci siamo ingozzati. Forse troppo.
Sofia piccola dirimpettaia, bella, vezzosa, vanitosa e sempre sorridente.
Shampoo. La loro versione di Please Please Me è già leggenda. Cantata a squarciagola sulle strade toscane.

T come:
Tufo, anche la Maremma è vulcanica. Anche la Maremma ha il tufo.
Tenda, dopo sette anni di onorata carriera, con la rottura della paletteria e l'usura dei catini, quest'anno è stata decretata la sua messa in pensione. Addolorati poiché in questa tenda praticamente le nostre figlie ci sono cresciute.

U come:
Uccellina (Parco della). Attraversato in bicicletta in una splendida giornata di sole. La sosta per mangiare le more, gli avvistamenti di animali selvatici, il giallo del grano, il verde dei pini e l'azzurro del cielo.
Uno (carte) Tante partite in spiaggia. Costantemente stracciato da una banda di minorenni. Non è giusto.

V come:
Volpe che fa capolino sulla spiaggia di Alberese per rubarsi un sacchetto da sotto l'ombrellone di una coppia tedesca. Nella busta, verremo a sapere, c'erano formaggi e cioccolata. Mica scema la volpe...
Voltoncino che è il quarto anno. E credo che con molta facilità arriveremo al lustro.

Z come:
Zia Chiarina il camper di Tiziano e Claudia (un bellissimo VW T3 camperizzato) che finalmente abbiamo avuto l'onore di avere sotto la pineta del Voltoncino.

P.S.
Questo post è stato scritto a otto mani grazie alla preziosa collaborazione di Nina, Caterina e Nicoletta, mie inseparabili compagne di avventure e costante fonte di felicità e divertimento. Grazie di esserci.