24 giugno 2016

Brexit, il giorno dopo

Va bene, ma a parte i treni, lo spazzolino per i denti, i Beatles, la macchina a vapore, Shakespeare, gli pneumatici, IL CALCIO, gli estintori, IL CALCIO, la fibra di carbonio, IL CALCIO, ... che cosa hanno fatto questi Inglesi per noi?

18 giugno 2016

Caro Luigi, anzi, ciao Lewis

Caro Luigi,
anzi, ciao Lewis,
il mio rapporto con te è stato da sempre conflittuale.

Da quella bandana arancione in testa e quel verbo "scassare" che facevano già presagire i deliri politici di questi giorni. Dopo cinque anni, la tua gestione "politica" è a mio parere abbastanza criticabile. Dalla ciclabile disegnata per terra venduta come "la più grande d'Europa" al regalo di Edenlandia ai privati, dall'assenza di progetti incisivi e investimenti nelle periferie (mentre si investiva in grandi eventi sul lungomare) ad un uso troppo personale della carica (una delibera comunale per affermare il proprio “No” alla riforma costituzionale di Renzi, mi pare francamente eccessiva).

Diversamente la tua gestione "amministrativa" ha molti punti positivi. In primis una certezza che mancava da anni a Napoli. L'onestà. Che è un punto di partenza, non certo l'approdo. Ma è già tanto. In Asìa, ad esempio, Raffaele Del Giudice ha compiuto un piccolo miracolo in un zona grigia di servizio pubblico. La città ha trovato un equilibrio sul ciclo dei rifiuti anche senza costruire inutili inceneritori nella zona est. Napoli, inoltre, in questi utlimi anni ha potuto sperimentare una vicinanza delle istutizione nuova. Ed è questa, credo, la vera novità, la peculiarità dell'esperimento che hai voluto chiamare "Napoletanos" (per scimmiottare Podemos, ma perché poi?).

Quello che gli altri partiti e candidati non hanno capito. I cittadini hanno cominciato a incontrare persone del Comune che ascoltavano i loro problemi cercando di trovare tutti insieme una soluzione. A Napoli c'è stato una sorta di "sperimentalismo democratico" così come descritto da Sabel prima e ripreso da Fabrizio Barca negli ultimi anni. Dai Centri Sociali ai commercianti, dalle associazioni ai comuni cittadini. L'intermediazione "clientelare" dei partiti è saltata. Rapporto diretto con l’istituzione. Forse proprio per la tua carenza "politica" e di visione, è stato molto più semplice farti dettare le necessità dal basso. Creare questo rapporto diretto con associazioni di territorio e cittadini.

Essere rieletto dopo cinque anni di mandato (nel periodo del patto di stabilità, quindi senza possibilità di spesa al fine di consenso) significherebbe che i napoletani hanno ritenuto la tua gestione amministrativa quanto meno sufficiente e le alternative non appetibili. Si direbbe dalle mie parti, Peppe pe Peppe me teng' 'a Peppe mio. Diego Civitillo, in quota arancione, nuovo presidente della municipalità con Bagnoli, ci racconta di un territorio che vorrebbe partecipare al proprio futuro. Direttamente. Non vuole commissari governativi. Il decisionismo renziano contro la partecipazione.

Insomma, caro Luigi, hai avuto anche l'umiltà di capire che un lungomare totalmente pedonalizzato, questa città non se lo può ancora permettere. Kudos. Spero, allora, che avrai altrettanta umiltà nel capire che portare un successo essenzialmente amministrativo come piattaforma politica nazionale sarebbe quanto meno rischioso. Ti auguro di restare un buon amministratore. Lascia perdere "il popolo", "la rivoluzione", "lo scassare" e "il comune derenzizzato". Lo so. Questi temi sono di molto più affascinanti di appianare buche con l'asfalto, arginare cornicioni di palazzi, regolarizzare traffico e trasporti cittadini e tutte le altre problematiche del quotidiano.

Ma ricorda che il mandato che (molto probabilmente) ti verrà dato domenica sera, è per amministrare Napoli, non per contrastare il Governo o riunire i transfughi della sinistra italiana. In bocca al lupo (ne abbiamo bisogno).

Con ancora un poco di sana diffidenza. 
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Pinellus