31 maggio 2014

Un Loop, praticamente

E quindi siamo arrivati ad un sondaggio su quanto gli italiani si fidano dei sondaggi...





MammaRai non si attacca al Tubo

La notizia è ufficiale.
La Rai e Google sono giunti ad una serena separazione.
Google non ha accettato le condizioni di rinnovo contratto dettate dalla Rai.
Così la Rai entro i primi giorni di Giugno 2014, chiuderà il proprio canale su YouTube. Non solo.
Cancellerà tutti i video caricati sul canale e chiederà la rimozione a Google di tutto il materiale di sua proprietà caricato da utenti terzi.
E qui ci sono due piani di considerazioni:

Considerazione lato utente.
Scelta pessima. Lo standard de facto per l'embed (anche in virtù di una ottima disponibilità e qualità di API) è YouTube. In tutti i più affermati e moderni CRM, è disponibile un plugin per facilitare l'inclusione di video da YouTube.
YouTube è inoltre parte dell'ecosistema Google (mica cotiche) con possibilità per gli utenti di gestire propri canali, preferiti, commenti etc.

In questo momento il sito Rai.tv offre lo streaming tramite FlashPlayer, al netto di RaiOnDemand ancora su Silverlight  (nel Febbraio 2014 c'è stata una costosa migrazione da Silverlight a FlashPlayer, quando attualmente lo standard è l'embed di HTML5)
Ha sicuramente un ottimo sistema di highlight e anche la qualità dello streaming è ottima.
Peccato che l'embed dei video sia penoso e che l'ecosistema social faccia concorrenza per schifo a quello del Corriere.it
Non da ultimo, il website Rai.tv dovrebbe essere studiato da tutti i neo webdesigner come esempio di come NON realizzare un'impaginazione web.

Inoltre la decisione della Rai di rendere retroattivo l'abbandono del canale YouTube, cancellando così tutti i contenuti caricati propri o terzi di proprietà, equivale allo scrittore che richiede il rogo di tutti i libri in cui appaiono citazioni di sue opere non autorizzate.

Considerazioni lato azienda.
Allo stato attuale alla Rai veniva riconosciuta da parte di Google una misera percentuale per la pubblicità inserita nei contenuti di sua proprietà.
Stiamo parlando, tecnicamente, di 4,5 Euro CPM (costo per mille visualizzazioni) quando il valore medio del CPM di un inserto pubblicitario "pre roll" (pubblicità prima di un contenuto) è di 15 Euro.
Facciamo un esempio:
Puntata di Porta a Porta con l'intervista di Vespa a Beppe Grillo.
Sul canale Rai la registrazione della puntata conta attualmente 199.951 visualizzazioni.
Sul canale del M5S su YouTube lo stesso contenuto (attualmente rimosso proprio su richiesta Rai) ha totalizzato ben 749.208 visualizzazioni.
Il contenuto è di proprietà della Rai, ma quando questo è trasmesso su YouTube chi ci guadagna è solo Google.
Mettiamoci pure che Google opera in Italia senza pagare nulla al fisco nostrano (le sedi di Google in Europa sono in Olanda e Irlanda), ecco allora che la decisione presa da Viale Mazzini acquista un senso.

Insomma, economicamente, la decisione della Rai è saggia e tutela i propri contenuti e i possibili introiti da vendita di pubblicità sui canali on demand.
C'è però da dire che la strada per offrire a noi utenti, che paghiamo anche un cospicuo canone, un servizio in grado di non farci rimpiangere il Tubo di Mountain View, è ancora tutta da percorrere.



Camerata Bomber Diba

Insomma.
Antisionismo, "aiutiamoli nei loro paesi", UKIP è un nostro fratello.
Io non ho più dubbi.
Bomber Diba, oltre ad essere un presuntuoso sborone, è anche un inveterato fascistello.
(e forse qualcuno di buon senso nel M5S se ne sta accorgendo...almeno a leggere i commenti)




29 maggio 2014

Manco stavolta c'è il Boom

Non voglio fare il rompicoglioni che rovina la festa.
Bravi tutti, eh. S'intende.
Ma, c'è un ma. Che i numeri sono una cosa e le percentuali sono altre.
Ovviamente, per la narrazione epica dell'impresa renziana, tutti si sono soffermati su quel magnifico 40%.
Quarantapercento. Porca miseria. Che risultato.

Poi vai a vedere bene e quel 40% è relativo al 58,6% di chi ha votato. E che quindi si riduce ad un 23% sul totale degli aventi diritto al voto (attualmente sono 49.256.169).
E poi se usi la macchina del tempo, lo "tsunami Renzi" si ridimensiona ancora di più.
Qui sotto un esercizio veloce utilizzando i dati del http://elezionistorico.interno.it/


Come potete vedere Renzi fa il "Boom" solo sul PD a guida Bersani nel 2013(+23%).
Ma su Veltroni 2008 (-8%) e Prodi 2006 (-7%), il risultato è abbastanza fiacco.

Insomma, piedi a terra e calma con facili entusiasmi.
p.s
Se il PD è riuscito a portare a Strasburgo un personaggio come Andrea Cozzolino, la strada è ancora lunga...

28 maggio 2014

Un paio di minuti

Al Bar con i colleghi:

Collega (con fare entusiasta) - "Oh, bella cosa! Stasera su Rai2 faranno il meglio di Made in Sud!"
Io - "Ah, insomma durerà un paio di minuti..."
Collega (perplesso) - "...non ho capito, che vuol dire?"
Io - "Ecco, appunto..."

26 maggio 2014

Reverse Hangover (a 5 Stelle)


Peccato che adesso il post sia stato cancellato...
(file under: Gombloddo)

Good Morning, Vietnam

Ovviamente, come detto qualche giorno fa, il tutto si è ridotto ad un referendum pro o contro Renzi.

Primo dato importante. Un italiano su due non è andato a votare.
Secondo dato importante. Da oggi negli ippodromi troverete tutti i sondaggisti che così avranno trovato la loro vera attitudine.

E' andata più che bene all'ex Sindaco di Firenze che, con oltre il 40% dei voti, ottiene anche la sospirata legittimazione del proprio governo dopo la brutta pagina della trombatura del governo Letta e della scorciatoia per arrivare a Palazzo Chigi.

C'è poco da dire. Vince e stravince all'interno del PD la linea che si rifà a Dossetti, La Pira, Fanfani, Andreatta, Prodi, per capirci la corrente sinistra DC. Che pesca con successo anche nell'elettorato che negli ultimi vent'anni ha votato Berlusconi.
Insomma, tempi bui per i figli del PCI. Con il PD che si posiziona per quello che è. Partito moderato di centro.

Buon risultato per l'assembramento di sinistra sotto il nome di Tsipras. Sarà stato anche l'effetto bikini della Bacchiddu, c'è però da dire che questo risultato (insieme al trionfo di Tsipras in Grecia), può gettare le basi per costruire un nuovo soggetto politico di sinistra italiana di ispirazione socialista ed ecologista.
(n.d.r. alla fine il sottoscritto ha dato il suo voto a Valeria Parrella della lista Tsipras)

Tiene Forza Italia. Residuato di quel che resta dell'armata Brancaleone berlusconiana. La spunta pure il NCD di Alfano&Soci.
Ottimo risultato per la Lega di Salvini che dimostra un buon radicamento territoriale nelle regioni del Nord.

Insomma. Chi ha perso?
C'è solo un nome. Beppe Grillo e il M5S.
Impostando una campagna elettorale "come se non ci fosse un domani". Hanno speso tutto il loro bagaglio di retorica, di terrore, di apocalisse, di insulti, sfottò e diffamazioni. Hanno misurato il ritorno di investimento contando le persone nelle piazze.
Non una proposta concreta sul futuro. Poca Europa, tanta retorica.
Dimenticando che gli italiani sono essenzialmente un popolo moderato.
Questo scoppolone farà solo bene al M5S per rivedere lo stile e mitigare l'arroganza di molti "cittadini" seduti in parlamento.

Le Pen vince in Francia. Farage in UK. Male.
Male per ciò che rappresentano, uno stile di politica simile al M5S.
Ma potrebbe anche rappresentare un buon viatico per rivedere le politiche scellerate di austerità dell'UE.



24 maggio 2014

Europee 2014: Ricomincio da tre

La situazione è la seguente:
Domenica siamo chiamati per eleggere i nostri nuovi rappresentanti al Parlamento Europeo.
Vi consiglio di rileggere (anche più volte) il rigo di sopra.
Fatto? Bene.
Quindi, anche se questa campagna elettorale è stata esclusivamente, e principalmente ad opera di una stampa sempre più vergognosa, indirizzata e riportata ad uno scontro nostrano, domenica andremo semplicemente a decidere chi mandare a Strasburgo.
Invece ci hanno detto che domenica se vince Tizio, allora lui aveva ragione e può continuare a vele spiegate verso la fine della legislatura, se invece dovesse vincere Caio, allora via tutti e si torna al voto.
Perciò tu magari in cabina elettorale pensi di votare qualcuno che ti rappresenti in Europa, magari per una politica dell'immigrazione più concertata, magari per rivedere i vincoli di bilancio, magari per la politica energetica comunitaria, e invece stai votando per l'ennesimo referendum sulle sorti del nostro paese.
Egocentrici che non siamo altro. Poi ci arrabbiamo se ci dicono che siamo provincialotti.

E quindi, considerando e prendendo atto della situazione, io questa volta vorrei fare un appello.
Non pro. Ma contro.
Votate chi vi pare. Ma non date il voto al M5S.
E adesso vi spiego perché.
Nossignore, ricomincio da... cioè, tre cose me so' riuscite ind'a vita, pecchè aggià perdere pure cheste?! Aggià ricominciare da zero?! Da tre!
Ricomincio da tre. Di poche cose sono sicuro. Una di queste è che a noi l'ingresso nella Comunità Europea e l'adozione della moneta unica, ha fatto solo bene.
(chiedete ad esempio a chi è riuscito a stipulare un mutuo con la Lira...)
Chi inneggia all'uscita dall'Euro e ad un ritorno alla svalutazione monetaria, ha la memoria corta o è in mala fede. E non ha manco chiaro gli scenari economici in regime globale.
Attribuire l'origine di tutti i mali all'Euro è come il bifolco che se la prende con la sfortuna avversa pur di non riconoscere i propri demeriti.

Il cavallo di battaglia del M5S, ovviamente, è uscire dall'Euro. Perché?
Perché il M5S è un movimento di pancia. Che detto così sembra un qualcosa prodromico ad una defecazione. Ma voglio dire, invece, che il M5S è una assembramento eterogeneo di malesseri.
Tutto ciò che non ha trovato rappresentanza nei partiti tradizionali, ecco che trova asilo sul Blog di Grillo.
E oggi il malessere diffuso identifica nell'Euro il capro espiatorio.
Senza capire che "IL PROBLEMA" è il debito pubblico italiano. E quello o in Euro o in Lira ci sarà sempre.

Sì, però io sono stanco di questa classe dirigente e votando il M5S penso di poter spazzare via questi incapaci e ladri
E questo è il cavallo di battaglia del convinto elettore M5S.
Io vi posso dare tutte le ragioni di questo mondo. E' vero. Abbiamo una classe dirigente mediocre.
Ma è pur vero che la classe dirigente mediocre è lo specchio di elettori mediocri che li hanno espressi.
E il M5S non sfugge a questa mediocrità. Anzi. Abbassa notevolmente, relativizzando il concetto di cittadino, il livello rappresentativo.
Messora, Becchi, Casalino, Casaleggio e Loretta Napoleoni non sono certo l'avanguardia del Sol dell'Avvenire, eh!
Senza dimenticare che Beppe Grillo nella sua vita non ha mai amministrato manco un condominio.

Domenica salviamo quelle poche cose che ci sono riuscite bene. Ricominciamo da tre.
Non votare per il M5S.

p.s.
Il sottoscritto, prima che rompiate le palle, dichiara di essere notevolmente confuso su chi votare. Ma ha le idee molto chiare su chi NON votare. Ergo, sono indirizzato per votare qualcuno tra PD e quello col nome che sembra un codice fiscale (Tsipras). Inoltre a questo giro mi toccherà votare anche per le amministrative del mio comune (Nola n.d.r.) dove la situazione è deprimente e il M5S si è azzuffato per la presentazione della lista. Buon voto a tutti!


23 maggio 2014

Ghetti 2.0

[...] Ad oggi il progetto approvato rimane un insediamento monoetinco di case, con alcuni orpelli di architettura “sociale” e bioedilizia, una sorta di nuovo campo rom 2.0. Un progetto non in linea con la strategia nazionale d’inclusione per rom e sinti e camminati del 2012 e quindi con le indicazioni Ue che chiaramente nel suo asse d’intervento sull’abitare n. 4 chiede il superamento di grandi insediamento mono-etnici. 75 alloggi non sono certo un piccolo insediamento. Eppure in questi ultimi due anni l’amministrazione ha avuto modo di riflettere: con il progetto STAR (Strategy to adovcate Roma intagration in Italy, finanziato da Open Society Foundation) ha sperimentato il lavoro di un gruppo di ricerca interno al Comune di Napoli, composto da referenti dei diversi assessorati coadiuvati da ricercatori esterni, per identificare strumenti e metodologie atte ad affrontare in modo consapevole e adeguato le problematiche e le possibilità relative alla “questione rom”, in chiave interdisciplinare e non emergenziale. La ricerca ha mostrato con evidenza che gli insediamenti mono-etnici non sono la soluzione ai problemi di autonomia e di integrazione della comunità rom, anzi al contrario ne sono una causa. [...]
Vi segnalo sulla rivista culturale Gli Asini, l'articolo molto interessante di Marco Marino che da anni lavora con Chi Rom e Chi No all'integrazione dei bambini del Campo Rom di Via Cupa Perillo a Napoli.

17 maggio 2014

Caminanti al Gridas

I "Caminanti" vivono a Noto, Siracusa, da oltre 60 anni e formano una comunità di qualche migliaio di persone. Seminomadi, girano per la Sicilia e l'Italia vendendo palloncini o come arrotini, ombrellai e stagnini, continuando la tradizione dei vecchi carrettieri. Altri vivono isolati all'interno del quartiere, tra i propri simboli e la propria cultura che a tratti si lega ancora a quella di una Sicilia per-urbana.
Ieri sera al Gridas, all'interno del nostro ormai inossidabile cineforum, abbiamo proiettato lo straordinario documentario del gruppo siciliano FrameOff dal titolo "Caminante".
Presenti alla proiezione Francesco Di Martino e Francesco Valvo autori, sceneggiatori e produttori del documentario, che a fine proiezione hanno dato vita ad una bella discussione sui temi trattati nel loro lavoro.
Un mondo a me totalmente sconosciuto, fenomeno peculiare della Sicilia spesso erroneamente confuso con Rom e Sinti.

Chi non viene al Cineforum del Gridas invecchia male e si merita Giovanardi tutte le sere a cena.
Ecco. :-)


14 maggio 2014

Il video che ha fatto commuovere tutta la rete.


In esclusiva su Pinellus.it, il video che ha fatto commuovere fino alle lacrime tutta la rete.

Quando la semplicità e le cose naturali sanno toccare le giuste corde e farci riscoprire quello che veramente siamo.
Un capolavoro di bellezza della durata di appena 1:30 minuti, ma che saprà inumidire gli occhi anche dei più duri.
La toccante storia che ci riporterà alla nostra infanzia e al vero significato della vita.
Lo stupore di riscoprirsi ancora capaci di lacrimare.

Solo su Pinellus.it


13 maggio 2014

Made in Sud: non fa ridere.



Ci ho provato. Giuro.
Mi son vestito di umiltà. Dai Pinellus, non fare lo spocchioso. Tutta questa gente che cita a memoria i vari tormentoni, non può sbagliarsi. Sei tu che non ti sei calato nello spirito giusto.
Sì, è colpa mia. Dai, guardiamoci una puntata:


11 maggio 2014

Mostri Elettivi

Assolutamente da non perdere "Santini di Merda" http://santinidimerda.tumblr.com/, il Tumblr che raccoglie i migliori santini per le prossime elezioni amministrative.
(di seguito i miei preferiti)

La rima baciata...
Fashion e moderna Campobasso????



La vida es chula!?

Warning: questo post potrebbe risultare un poco (ma anche volutamente) bacchettone.

Uno dei peggiori mali degli ultimi trent'anni, ne sono quasi sicuro, è il marketing.
In particolare nella sua branchia promozionale, la pubblicità. Che alle volte utilizza tecniche che ricordano il marxiano "oppio dei popoli".
L'invasività del marketing e della pubblicità nella nostra vita quotidiana è quasi (quasi eh!) peggio di Radio Maria.
Gli spot pubblicitari e le campagne di marketing non si limitano più a dirti che il prodotto è buono, che te lo devi comprare e che è meglio della concorrenza. No. Siamo alla pervasività negli stili di vita, alla costruzione di identità, all'hype o mood da laboratorio.

Il LifeStyle deciso a tavolino da poche persone, per convenienza di mercato e propagato dai pulpiti mediatici.
Ed ecco la famiglia perfetta, il figo con le donne ai suoi piedi, la donna vincente, il vero amore, i luoghi ideali, le atmosfere, il cibo, l'auto. La musica giusta che è tale solo se entra in uno spot. I modi di dire.
Bombardati quotidianamente dai 6x3, TV, radio, internet. Vince chi ha più capacità penetrativa nelle nostre menti.

E allora il gioco diventa semplice. Basta alzare sempre più quella sottile asticella del pudore.
Per non confondersi con gli altri, bisogna emergere. Per emergere, bisogna farsi notare. Per farsi notare, bisogna stupire. Per stupire, c'è da esagerare. Dissacrare. Demitizzare.
Salvo poi rendersi conto di aver solo banalizzato tutto e aver creato un deserto di relativismo etico per le nuove generazioni. Ecco qual'è il gioco.

Oggi ho trovato in rete questo video della casa di moda Desigual per celebrare la Festa della Mamma.



9 maggio 2014

Song'e Napule: ManettiBros vs Gomorra

Festa del cinema, biglietti a tre euro. Massì. Moglie! Figlie! Si va al cinema!
"A vedere cosa?".
"Uhm, vediamo...".
Scartando GodzilloniUominiRagnoMarvelloni, evitando accuratamente l'ennesimo film in CGI, scartando a priori commedie cinepanettose italiote, resta veramente ben poco.

Tra questo ben poco mi è saltato all'occhio l'ultimo film dei ManettiBros. Girato a Napoli. "Song' e Napule".
Avevo anche letto una recensione non proprio benevola su NapoliMonitor.
Sono curioso. Andiamo. Vada per i ManettiBros.
Sala semi deserta. Soliti venti minuti di pubblicità. Via!

Non vi sto a raccontare tutta la trama. In rete troverete ampia documentazione al riguardo.
L'idea però è carina. Fermo restando che parliamo di un film che non ha alcuna pretesa pedagogica o documentarista. E' un film.
Un poliziesco in stile anni 70 ambientato però nella Napoli odierna.
C'è subito empatia con il protagonista, giovane napoletano frustrato dai tanti problemi e mal funzionamenti della città (tra cui il fallimento della raccolta differenziata nel suo condominio) che sogna un posto di lavoro per affrancarsi dai genitori. C'è il cantante neomelodico (tale Lollo Love, interpretato da un bravissimo Giampaolo Morelli). C'è il Boss spietato della Camorra e il classico Commissario duro e determinato (stile Commissario Betti) che gli da la caccia. E poi c'è il classico matrimonio napoletano (in stile Boss delle Cerimonie) con tanto di sposa "ciardona" strizzata in un improbabile abito nuziale.

Insomma. Il film è pensato bene e con scene a tratti esilaranti.
Le due ore (sic!) del film passano con leggerezza e il lieto fine ci riporta alla dimensione della classica commedia italiana con richiami alla sceneggiata Mariomeroliana.
Bravi i ManettiBros per essere riusciti (loro che sono romani) a cogliere molte sfumature della napoletanità e per aver messo insieme un cast di buon livello e credibile nei rispettivi ruoli.
E soprattutto un plauso per non aver portato sullo schermo, neanche per sbaglio, le Vele di Scampia.
(ogni riferimento a fiction satellitari o a scrittori pelati, è puramente casuale)

8 maggio 2014

È Sera al Corriere

Le ragioni per cui il sito del principale quotidiano italiano mi pare detestabile riguardano non tanto e non solo il design (che certo è un problema) ma altre scelte di maggiore spessore, prima fra tutte quella editoriale. Una su tutte: il cinismo da tabloid del boxino morboso che supera di molto la decenza minima che un grande quotidiano dovrebbe conservare.
Oggi Mantellini sul suo blog ha scritto un articolo molto bello sul nuovo sito del Corriere.it e principalmente sulle scelte editoriali online del più importante quotidiano italiano.

Condivido in pieno (e da tempo) il pensiero di Mante sulla cultura di rete nei piani alti della RCS.
E per rafforzare il concetto, condivido con voi la mia personale galleria degli orrori del Corriere.it collezionata negli anni (in basso didascalie esplicative)



Have you ever seen the bomba d'acqua?

Allora. Quelli che mi vengono in mente:
Pioviggina.
(che dalle mie parti si dice anche "schizzechea")
Piove.
Piove molto.
Uno scroscio d'acqua.
Un piovasco.
Acquazzone.
Temporale.
Nubifragio.
Diluvio.
E c'è anche quello biblico con accezione "universale".

Mi spiegate allora perché, avendoci questa ampia scala di lemmi a coprire tutte le casistiche di precipitazioni meteorologiche, giornali e televisioni italiani si sono innamorati del termine "bomba d'acqua", tanto da usarlo con grande enfasi e soddisfazione?
Ed è anche brutto. Bomba d'acqua. Mutuato da una fantasiosa traduzione del termine inglese cloudburst.
Che poi a me "bomba d'acqua" fa sempre pensare a quando da ragazzini ci tuffavamo dai pontili, tutti rannicchiati, portando le ginocchia al petto nella posa detta 'a cufaniell'.

Come dite? Che questa "Bomba d'acqua" fa il paio con Tsunami? Uhm...

7 maggio 2014

A volte ritornano.


In Pakistan, Camerun e Siria è tornata la Poliomelite.
L'OMS ha messo tutti gli stati in allerta per la possibilità, non remota, di propagazione in altri territori ed ha consigliato una campagna di vaccinazione in questi paesi.
Sulle vaccinazioni e la loro obbligatorietà, ho già scritto due anni fa.

Per tutti i convinti sostenitori delle teorie Antivax, proporrei un viaggio in questi posti per parlare delle teorie complottiste e di BigPharma e magari proporre, al posto dei vaccini, dosi massicce di impacchi a base di limone, peperoncino, bicarbonato e cipolla...

(via Il Post)

4 maggio 2014

Napoli Fiorentina 3-1. Pillola rossa o pillola blu.



Ieri sera la mia squadra del cuore, il Napoli, squadra per la quale perdo voce urlando come un matto ad ogni gol e che mi fa incazzare per ogni partita persa, ha vinto meritatamente l'edizione 2013/14 della Coppa Italia.
Prestazione mostruosa di tutta la squadra, con un encomio particolare al mio prediletto. Lorenzo Insigne o, come lo chiamo io amorevolmente, 'o nennill. 
Grande Mister Benitez. Il più grande acquisto di quest'anno.
Come cantavano gli AC/DC, It's a Long Way to the Top (If You Wanna Rock 'n' Roll). E io sono convinto che con Rafa di Rock ne suoneremo tanto e anche di buon livello.
Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del bianconiglio.
Che vogliamo fare? Pillola azzurra e amen o vogliamo prenderci quella rompi palle di Pillola rossa?
Perché se prendiamo la Pillola rossa poi dobbiamo cominciare a parlare di tutto quello che è successo di contorno a questa partita.
E verrebbe da non volerne parlare per non oscurare questo grande successo della mia squadra.
Pure i giornali sportivi stamattina, li avete visti? (e io sono uno di quelli che compra i giornali sportivi solo in occasioni speciali per conservarmi la prima pagina...).
Addirittura la Gazzetta ha aperto solo con le notizie "cattive",relegando il trionfo del Napoli ad uno specchietto.

Io che sono tifoso, rosico. Ma tanto.
Perché stamattina sui giornali non si parlava di Lorenzo il Magnifico o del grande Mertens.
No. Si parlava solo di tal Genny 'a Carogna. Che a me sembra più un personaggio uscito dalla Warner Bros insieme a Willy il Coyote, Marvin il Marziano e Daffy Duck.
Però non possiamo prendere in eterno la Pillola azzurra e assecondare questi professionisti del tifo che stanno distruggendo il calcio così come il Punteruolo Rosso si adopera con le palme.

Forse è arrivato il momento di entrare nella tana del biancoconiglio, stanarlo e fargli capire, con le buone o con le cattive, che il tifo organizzato così com'è da quasi trent'anni, è roba da codice penale. Che ci siamo stufati di vedere questi subumani allo stadio il cui unico scopo è lo "scontro"; che lo stadio non è una zona franca dove far valere le leggi degli Ultrà (quelle stronzate tipo mentalità, coerenza, la pippata, lo spinello, l'anfetamina, 'o fratacchione etc.)

Io voglio solo dover commentare quant'è stata bella la cavalcata di Hamsik palla a piede con passaggio perfetto per 'o nennill che finalmente ha ingarrato il suo tiro.
Mamma mia, e che gol...