In questi giorni s'è diffuso in rete lo sport di andare a scovare in alcuni vecchi video di spettacoli di Beppe Grillo, qualche frase o pensiero compromettenti a carico del comico genovese.
In particolare c'è stato
il caso di una frase di Grillo in un suo spettacolo che suggerisce ai carabinieri di menare gli extracomunitari non in pubblico ma in caserma per non essere "sgamati".
Mi direte, voi sostenitori del M5S e di Grillo, che quello è uno spettacolo, che è da contestualizzare, che ovviamente stava scherzando, è pur sempre un comico.
Ok. Mettiamo il caso che abbiate ragione.
Resta pur sempre il fatto che un movimento politico non può essere capitanato da un comico.
O meglio. Non puoi decidere di volta in volta quando sei "comico" e spari cazzate e quando sei "serio" e detti le linee programmatiche del movimento (movimento che pende dalle tue labbra).
Il problema diventa poi gigante quando da movimento di contestazione si prospetta una responsabilità di governo a vari livelli, dal consiglio comunale fino al governo.
Non basta insultare e schernire l'attuale classe politica (cosa tra l'altro abbastanza facile) per creare un'alternativa.
Non basta ripetere in uno scarno documento pdf chiamato "Programma del M5S" la parola "abolizione" e non sapere quale sono le idee di base e i riferimenti culturali di questo movimento.
La voglia di cambiamento è tanta. Così come la nausea per l'attuale classe politica.
Tutte cose ampiamente condivisibili.
Però, affidarsi ad un Krusty il Clown per il futuro del nostro paese non credo sia la soluzione al problema.
Anzi.