Tutto comincia il 16 ottobre quando, durante un’operazione nel campo rom di Fasala, ad Atene, la polizia sottrae una bambina di circa quattro anni, Maria, alla famiglia con cui era cresciuta perché il suo aspetto non combacia con quello dei suoi presunti genitori. La coppia è stata arrestata cinque giorni dopo per rapimento di minore.La storia della piccola Maria e dei tanti (troppi) pregiudizi sui Rom.
29 ottobre 2013
Ho visto anche degli zingari biondi
27 ottobre 2013
Il Nemico lapalissiano e lo spettro delle soluzioni.
Terra dei fuochi.
Sono passati sette anni da quando apparve questa definizione in un articolo su Nazione Indiana. Era il 2006.
I tempi forse all'epoca non erano maturi. O forse l'emergenza rifiuti urbani era prioritaria nel sentire comune.
Poi, improvvisamente, da quest'anno è montata pian piano l'onda di indignazione. Ed ecco arrivare l'emergenza.
(sulla Fenomenologia delle Emergenze, vi invito a leggere questo post: http://www.pinellus.it/2013/10/fenomenologia-delle-emergenze-o-campana.html)
Siamo ad oggi, anzi ieri, con la prima grande manifestazione territoriale sul tema svoltasi a Napoli.
Un esaustivo resoconto:
Insomma. Il corteo ha sancito la fine della luna di miele.
Luna di miele agevolata da quello che io chiamo il "Nemico lapalissiano".
Il Nemico lapalissiamo è qualcosa di insindacabile. Come dire: La cacca puzza.
Aggregare lotta e indignazione in questo caso è abbastanza semplice. Il problema è vero, reale, tangibile.
Molto meno lo è invece il soggetto responsabile del problema, che in questo caso è un'entità astratta, non definita. La Camorra, I Governanti, le EcoMafie, le FabbricheDelNord etc.
Ed ecco che le adesioni fioccano da tutte le parti.
Partiti, movimenti, associazioni, religioni. Tutti contro il Nemico lapalissiano. Nessuno responsabile.
Nelle varie sigle sorte in questi mesi, si tende a ribadire che si tratta di movimenti apartitici, autonomi. Si parla del "palazzo", "dei politici" come i nemici. Un poco lo schema portato avanti dal Movimento 5 Stelle.
Insomma, mesi di articoli sui giornali, di Iene, di foto con scritte sui socialnetwork, alla fine siamo arrivati all'apice dell'attenzione e dell'aggregazione, tanto da riuscire ad organizzare varie manifestazioni territoriali (quella di Nola del 19/10/2013 con mia sorpresa ha mobilitato tantissima gente).
La manifestazione di ieri a Napoli, come dicevo, ha fatto emergere le prime crepe. E' arrivato il male assoluto di tutti i movimenti:
Lo spettro delle soluzioni.
Assodato che c'è un problema, poi bisogna pensare anche a delle soluzioni. Concrete. Perché dopo la manifestazione, come dico sempre, la vita va avanti. C'è chi ha il problema "vero" e chi quel problema tornato a casa se lo chiude fuori la porta.
E proprio sulle soluzioni che il "fiume in piena" rischia di disperdersi in tanti piccoli rivoli di distinguo e di opportunità.
Ho alcune domande che mi pongo ogni volta che leggo qualcosa sul tema.
E a queste domande mi piacerebbe che qualcuno mi rispondesse, per darmi la possibilità di capire meglio.
Sono passati sette anni da quando apparve questa definizione in un articolo su Nazione Indiana. Era il 2006.
I tempi forse all'epoca non erano maturi. O forse l'emergenza rifiuti urbani era prioritaria nel sentire comune.
Poi, improvvisamente, da quest'anno è montata pian piano l'onda di indignazione. Ed ecco arrivare l'emergenza.
(sulla Fenomenologia delle Emergenze, vi invito a leggere questo post: http://www.pinellus.it/2013/10/fenomenologia-delle-emergenze-o-campana.html)
Siamo ad oggi, anzi ieri, con la prima grande manifestazione territoriale sul tema svoltasi a Napoli.
Un esaustivo resoconto:
Insomma. Il corteo ha sancito la fine della luna di miele.
Luna di miele agevolata da quello che io chiamo il "Nemico lapalissiano".
Il Nemico lapalissiamo è qualcosa di insindacabile. Come dire: La cacca puzza.
Aggregare lotta e indignazione in questo caso è abbastanza semplice. Il problema è vero, reale, tangibile.
Molto meno lo è invece il soggetto responsabile del problema, che in questo caso è un'entità astratta, non definita. La Camorra, I Governanti, le EcoMafie, le FabbricheDelNord etc.
Ed ecco che le adesioni fioccano da tutte le parti.
Partiti, movimenti, associazioni, religioni. Tutti contro il Nemico lapalissiano. Nessuno responsabile.
Nelle varie sigle sorte in questi mesi, si tende a ribadire che si tratta di movimenti apartitici, autonomi. Si parla del "palazzo", "dei politici" come i nemici. Un poco lo schema portato avanti dal Movimento 5 Stelle.
Insomma, mesi di articoli sui giornali, di Iene, di foto con scritte sui socialnetwork, alla fine siamo arrivati all'apice dell'attenzione e dell'aggregazione, tanto da riuscire ad organizzare varie manifestazioni territoriali (quella di Nola del 19/10/2013 con mia sorpresa ha mobilitato tantissima gente).
La manifestazione di ieri a Napoli, come dicevo, ha fatto emergere le prime crepe. E' arrivato il male assoluto di tutti i movimenti:
Lo spettro delle soluzioni.
Assodato che c'è un problema, poi bisogna pensare anche a delle soluzioni. Concrete. Perché dopo la manifestazione, come dico sempre, la vita va avanti. C'è chi ha il problema "vero" e chi quel problema tornato a casa se lo chiude fuori la porta.
E proprio sulle soluzioni che il "fiume in piena" rischia di disperdersi in tanti piccoli rivoli di distinguo e di opportunità.
Ho alcune domande che mi pongo ogni volta che leggo qualcosa sul tema.
E a queste domande mi piacerebbe che qualcuno mi rispondesse, per darmi la possibilità di capire meglio.
- Un conto sono i roghi tossici e lo smaltimento illegale di sostanze tossiche. Altro è il problema della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Perché il movimento sta mischiando le cose?
- Le ecoballe stoccate a Taverna del Re sono un gigantesco problema. Specialmente per chi in quel posto ci vive. Diciamo no all'inceneritore di Giugliano. Ok. Quale altra soluzione esiste? Ma concreta, però. Che dia una soluzione a chi vicino a quella montagna di munnezza ci vive.
- Attualmente il Comune di Napoli sta mandando i "nostri" rifiuti via mare in Olanda. In Olanda i "nostri" rifiuti vengono smaltiti attraverso dei termovalorizzatori. Perché in Olanda sì e qui no?
- E' proprio necessario questo clima di terrorismo da "ricordati che devi morire", senza avere una base scientifica solida? Possiamo pretendere dai vari medici in prima linea dati chiari e inconfutabili? Il terrore è un buon aggregatore, ma senza una verità provata a supporto, dura il tempo di una stagione. Domanda: In Campania il numero dei tumori è veramente superiore alla media nazionale? Possiamo mettere in correlazione tutte le morti per tumore al problema Terra dei Fuochi?
- Bonifica. Tutti ne parliamo come la panacea. Ma concretamente qualcuno ha idea di come possano essere bonificate le terre inquinate?
- E' possibile ragionare di questi problemi senza che ad ogni voce di dissenso arrivi ogni volta un articolo "contro" o la retorica dei bambini e dei morti di tumore?
Ogni contributo è vivamente apprezzato.
21 ottobre 2013
www.stigrancazzi.com
16 ottobre 2013
I riflessi pavloviani
Notte fonda del 15 Ottobre 2013.
Il Governo italiano presieduto da Enrico Letta vara la nuova legge di stabilità.
Non entro nel merito dei provvedimenti. Un esaustivo sunto lo trovate qui:
http://www.ilpost.it/2013/10/16/legge-stabilita-2014-2016-governo-letta/
Ma volevo sottolineare la liturgia delle reazioni.
Ormai ci puoi mettere scommessa. Prevedibili come i rigori dati al Milan negli ultimi cinque minuti di gioco.
Quindi, il Governo annuncia la manovra. Le reazioni in sequenza:
Il Governo italiano presieduto da Enrico Letta vara la nuova legge di stabilità.
Non entro nel merito dei provvedimenti. Un esaustivo sunto lo trovate qui:
http://www.ilpost.it/2013/10/16/legge-stabilita-2014-2016-governo-letta/
Ma volevo sottolineare la liturgia delle reazioni.
Ormai ci puoi mettere scommessa. Prevedibili come i rigori dati al Milan negli ultimi cinque minuti di gioco.
Quindi, il Governo annuncia la manovra. Le reazioni in sequenza:
- I sindacati annunciano lo sciopero generale. Utilissimo. Tutti tremano (Ci stiamo cagando sotto, fanno sapere da Palazzo Chigi)
- Confindustria dichiara "Si poteva fare di più, ma siamo sulla buona strada". Che tradotto suona come "Ma cazzo! Il documento che vi abbiamo passato doveva restare così com'era!"
- Lo Spread. Oh, lo Spread! Tutti col fiato sospeso. Nel pomeriggio l'oracolo ha parlato. Ci viene comunicato che lo Spread è ai minimi storici. Tutta l'Italia avverte un leggero rilassamento della mano che ci tiene stretti i cojoni.
- L'opposizione, nel caso specifico il M5S, che parte con punti esclamativi, pd-pd-meno-elle, kasta, ladri e tutto il resto ormai tremendamente noto e tremendamente noioso.
Ecco. Io intanto apprendo che grazie all'aggressivo intervento del Governo in materia di costo del lavoro, avrò un aumento in busta paga di ben 15 Euro al mese. Che detta così sembra niente. Ma quindici per dodici fanno la bellezza di 180 Euro.
Stanotte potrò fantasticare su cosa comprare con questa mirabolante cifra.
Buonanotte. Sogni d'oro.
(poi magari vediamo se li possiamo portare dai ComproOro...)
12 ottobre 2013
Zammerdone
Non credete ai personaggi pubblici in rete.
Specie poi se sono giornalisti.
Non vi dico poi se sono giornalisti che in passato hanno dissertato di tecnologia.
No. Meglio starne alla larga.
Possono capitare cose strane, tipo:
Tu e il noto giornalista siete in contatto su un socialnetwork.
Un giorno questo giornalista si lamenta in un post di una nuova tecnologia che palesemente non conosce. Allora tu per scherzo (perché pensi che il tizio in questione sia una persona di spirito) gli scrivi "ma quanta geriatria!", e gli fai notare (perché è il tuo lavoro e sai di cosa parli/scrivi) che sta sbagliando approccio. Sapete cosa succede?
Che lui si incazza, tanto, e ti banna dalla sua vista. Senza appello.
E allora tu pensi che in alcuni casi è molto meglio non approfondire troppo le persone.
Che sui socialnetwork sarà anche bello il fatto di trovarci, oltre agli ex compagni di scuola, anche il tuo cantante preferito o quel giornalista di cui hai sempre condiviso il pensiero.
Ma in alcuni casi è molto meglio continuare a conoscerli solo attraverso la loro produzione intellettuale "ufficiale".
(il titolo è una fine citazione...)
Specie poi se sono giornalisti.
Non vi dico poi se sono giornalisti che in passato hanno dissertato di tecnologia.
No. Meglio starne alla larga.
Possono capitare cose strane, tipo:
Tu e il noto giornalista siete in contatto su un socialnetwork.
Un giorno questo giornalista si lamenta in un post di una nuova tecnologia che palesemente non conosce. Allora tu per scherzo (perché pensi che il tizio in questione sia una persona di spirito) gli scrivi "ma quanta geriatria!", e gli fai notare (perché è il tuo lavoro e sai di cosa parli/scrivi) che sta sbagliando approccio. Sapete cosa succede?
Che lui si incazza, tanto, e ti banna dalla sua vista. Senza appello.
E allora tu pensi che in alcuni casi è molto meglio non approfondire troppo le persone.
Che sui socialnetwork sarà anche bello il fatto di trovarci, oltre agli ex compagni di scuola, anche il tuo cantante preferito o quel giornalista di cui hai sempre condiviso il pensiero.
Ma in alcuni casi è molto meglio continuare a conoscerli solo attraverso la loro produzione intellettuale "ufficiale".
(il titolo è una fine citazione...)
10 ottobre 2013
Basta che ognuno stia a casa propria
Stamattina, leggendo della posizione "ambigua" di Beppe Grillo e del suo M5S sullo sull'iniziativa di abolizione del reato di immigrazione, mi è venuto in mente il finale di Parco Sempione degli EELST (che esemplifica degnamente il pensiero comune di molti "cittadini" cinquestellati). Ascoltate:
P.S. Elio e le Storie Tese sono da sempre anni avanti.
9 ottobre 2013
Better Out Then In #banksyny
Banksy dal primo Ottobre ha allestito una mostra a cielo aperto per le strade di New York. Un'opera al giorno.
6 ottobre 2013
Proud of U
Questo Blog e il suo tenutario sono particolarmente orgogliosi dei ragazzi della Marotta&Cafiero.
Leggetevi questo bell'articolo uscito sul Corriere.it:
http://buonenotizie.corriere.it/2013/10/02/gli-donano-una-casa-editrice-e-la-fa-risorgere-a-scampia/
Inoltre vi segnalo che è nata anche la Marotta&Cafiero Recorder. Solo belle cose.
(bravi Rosario e Lena, proud of u!)
Paroliere ricercato
Io non sopporto Biagio Antonacci.
Per tante ragioni.
Una di queste è che penso che sia stonato. Ma tanto. E che debba tanta della sua fortuna all'imperante mediocrità di questi tempi.
Detto questo l'altra sera leggevo un'interessante analisi degli account Twitter più seguiti in Italia (link condiviso da Massimo Mantellini), e nel cluster di riferimento "music" vedo che c'è un account molto seguito, non quanto Jovanotti che straccia tutti, ma è comunque in evidenza.
Indovinate. Sì, il nostro Biagione nazionale ha un account twitter. Ahpperò (ho pensato).
E andiamo a vedere cosa ci scrive il nostro campione.
La prima cosa che mi colpisce è la descrizione in testata. Cito:
Poi leggo qualche tweet.
La prima cosa che si deduce è che questo account lo cura lui in persona.
La seconda è che se mettessimo una tassa sull'uso dei punti esclamativi e dei punti sospensivi, Antonacci avrebbe scongiurato l'aumento dell'IVA all 22%.
Per il resto credo il tutto si commenti da solo.
(ricercato, ma famm' 'o piacere, sì...)
Per tante ragioni.
Una di queste è che penso che sia stonato. Ma tanto. E che debba tanta della sua fortuna all'imperante mediocrità di questi tempi.
Detto questo l'altra sera leggevo un'interessante analisi degli account Twitter più seguiti in Italia (link condiviso da Massimo Mantellini), e nel cluster di riferimento "music" vedo che c'è un account molto seguito, non quanto Jovanotti che straccia tutti, ma è comunque in evidenza.
Indovinate. Sì, il nostro Biagione nazionale ha un account twitter. Ahpperò (ho pensato).
E andiamo a vedere cosa ci scrive il nostro campione.
La prima cosa che mi colpisce è la descrizione in testata. Cito:
Cantautore e artista da sempre interessato a tutte le emozioni che l'arte crea. Paroliere ricercato, musicista istintivo.(...) e vabbè...sarà ricercato e istintivo. Non lo metto in dubbio.
Poi leggo qualche tweet.
La prima cosa che si deduce è che questo account lo cura lui in persona.
La seconda è che se mettessimo una tassa sull'uso dei punti esclamativi e dei punti sospensivi, Antonacci avrebbe scongiurato l'aumento dell'IVA all 22%.
Per il resto credo il tutto si commenti da solo.
(ricercato, ma famm' 'o piacere, sì...)
Fenomenologia delle Emergenze (o campana di Gauss)
Emergenza.
Fateci caso. E' la parola più utilizzata in questi anni balordi di vita nella nostra terra. La Campania.
Emergenza rifiuti, emergenza criminalità, emergenza rifiuti tossici, emergenza disoccupazione.
C'è sempre un fatto. Eclatante. Che è stato sottaciuto o sottovalutato.
Che per una serie di motivi "riemerge". Riemerge nell'attenzione e coscienza dei cittadini, dei giornalisti, dei politici.
Attenzione.
Il problema oggetto della emergenza non è che si è palesato in quel momento. E' qualcosa che nei casi migliori cova una storia silenziosa di almeno venti anni.
Ed ecco l'iter emergenziale
Per comodità descriveremo il grado di attenzione all'emergenza prendendo a prestito la campana di Gauss.
Comincia un crescendo di attenzione. Per le più disparate motivazioni. La stampa e le televisioni cominciano ad accendere le loro luci.
Manifestazioni tutti i giorni. Iniziative di vario genere. Profusione di articoli, commenti, pareri.
Si raggiunge così l'apice della campana gaussiana. L'attenzione è massima.
Inizia anche la fase più misera, quella che io chiamo "Un posto al sole".
Tutti a sgomitare per avere il loro momento di gloria grazie all'emergenza palesatasi ormai a livello nazionale.
Proposte da più parti, promesse dei governanti, task force, leggi speciali.
Poi i fari si spengono, la stampa e la televisione si occupano di nuove cose, tutti le attenzioni scemano.
La vita va avanti.
La caratteristica intrinseca dell'emergenza è di portare soluzioni di breve periodo, di facciata, spolverate di circostanza.
L'emergenza è la negazione stessa di politiche strutturate e di lungo periodo.
Si tende a risolvere il problema non in forma sistemica. Le soluzioni adottate in molti casi risultano essere a beneficio di qualcuno che nei momenti di emergenza sa bene che ci esce sempre qualcosa di buono per i propri affari.
Finita l'emergenza resta la vita quotidiana, quella di sempre.
Quella stessa quotidianità che ha fatto da incubatore al problema oggetto dell'emergenza. Pronta ad accogliere nuovamente nel suo ventre lo stesso e identico problema, magari peggiore di quello appena passato.
E quando ne hai viste tante, dal Terremoto alle faide di Scampia, dai rifiuti a Napoli e provincia alla Terra dei Fuochi, ti rendi conto che la cosa di cui forse avrebbe più bisogno la nostra terra, è la normalità.
La normalità di dover risolvere problemi nati la mattina e risolti la sera.
La normalità di non doverci portare sulle spalle un fardello di recriminazioni e di nodi mai sciolti.
La normalità di essere tutti liberi di scegliere il nostro destino. Libertà sopratutto economica.
Normalità che diventa terreno arido per tutti gli sciacalli che in questi anni si sono spartiti le povere spoglie di questa terra che un tempo era "Felix".
Adesso, tuttalpiù, è "Exterminati".
Fateci caso. E' la parola più utilizzata in questi anni balordi di vita nella nostra terra. La Campania.
Emergenza rifiuti, emergenza criminalità, emergenza rifiuti tossici, emergenza disoccupazione.
C'è sempre un fatto. Eclatante. Che è stato sottaciuto o sottovalutato.
Che per una serie di motivi "riemerge". Riemerge nell'attenzione e coscienza dei cittadini, dei giornalisti, dei politici.
Attenzione.
Il problema oggetto della emergenza non è che si è palesato in quel momento. E' qualcosa che nei casi migliori cova una storia silenziosa di almeno venti anni.
Ed ecco l'iter emergenziale
Per comodità descriveremo il grado di attenzione all'emergenza prendendo a prestito la campana di Gauss.
Comincia un crescendo di attenzione. Per le più disparate motivazioni. La stampa e le televisioni cominciano ad accendere le loro luci.
Manifestazioni tutti i giorni. Iniziative di vario genere. Profusione di articoli, commenti, pareri.
Si raggiunge così l'apice della campana gaussiana. L'attenzione è massima.
Inizia anche la fase più misera, quella che io chiamo "Un posto al sole".
Tutti a sgomitare per avere il loro momento di gloria grazie all'emergenza palesatasi ormai a livello nazionale.
Proposte da più parti, promesse dei governanti, task force, leggi speciali.
Poi i fari si spengono, la stampa e la televisione si occupano di nuove cose, tutti le attenzioni scemano.
La vita va avanti.
La caratteristica intrinseca dell'emergenza è di portare soluzioni di breve periodo, di facciata, spolverate di circostanza.
L'emergenza è la negazione stessa di politiche strutturate e di lungo periodo.
Si tende a risolvere il problema non in forma sistemica. Le soluzioni adottate in molti casi risultano essere a beneficio di qualcuno che nei momenti di emergenza sa bene che ci esce sempre qualcosa di buono per i propri affari.
Finita l'emergenza resta la vita quotidiana, quella di sempre.
Quella stessa quotidianità che ha fatto da incubatore al problema oggetto dell'emergenza. Pronta ad accogliere nuovamente nel suo ventre lo stesso e identico problema, magari peggiore di quello appena passato.
E quando ne hai viste tante, dal Terremoto alle faide di Scampia, dai rifiuti a Napoli e provincia alla Terra dei Fuochi, ti rendi conto che la cosa di cui forse avrebbe più bisogno la nostra terra, è la normalità.
La normalità di dover risolvere problemi nati la mattina e risolti la sera.
La normalità di non doverci portare sulle spalle un fardello di recriminazioni e di nodi mai sciolti.
La normalità di essere tutti liberi di scegliere il nostro destino. Libertà sopratutto economica.
Normalità che diventa terreno arido per tutti gli sciacalli che in questi anni si sono spartiti le povere spoglie di questa terra che un tempo era "Felix".
Adesso, tuttalpiù, è "Exterminati".
5 ottobre 2013
Altrimenti l’unica cosa che ci rimarrà è la vergogna.
Il problema sta nel fatto che esistono persone al mondo che hanno necessità di viaggiare, o per salvarsi la pelle o per cercare una vita migliore, ma non hanno il diritto di farlo perché altre persone, la cui pelle e la cui vita sono tendenzialmente molto più al sicuro della loro, hanno deciso di negarglielo. Queste persone non stanno ferme a casa a rispettare l’ordine di quelli che stanno bene. Cercano di raggiungere le terre dove stanno quelli che vorrebbero impedirglielo. E siccome in mezzo al viaggio trovano ostacoli naturali e soprattutto militari (le operazioni di contrasto all’immigrazione clandestina di cui sopra) allora si fanno aiutare da gente che dà a loro qualche sgangherato e pericoloso mezzo per superare quegli ostacoli e che per farlo si fa pagare caro puntando sulla loro disperazione e sulla corruttibilità di buona parte degli operatori coinvolti nei controlli delle frontiere. [...] Ma ci siamo mai chiesti una cosa semplicissima: quando si riducono gli arrivi illegali nel territorio europeo dove finiscono le persone che abbiamo fermato e respinto? Pensiamo davvero che tornano a casa e rinunciano al viaggio perché hanno scoperto che è illegale? No, si rimettono in viaggio, se riescono a sopravvivere alle prigioni e alle torture dei Paesi extra-europei (Libia, Tunisia, Egitto,Turchia, Ucraina, Bielorussia e altri) a cui le nostre polizie li affidano, pagando salatamente il servizio.Dopo la tragedia di Lampedusa, ecco delle buone idee che rispondono alla domanda "Cosa possiamo fare?" Articolo da da leggere per intero. Lo trovate qui:
http://www.meltingpot.org/Dopo-la-tragedia-di-Lampedusa-A-noi-la-scelta.html
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