Premessa. Necessaria.
Cos'è un inno e qual è la sua funzione. Brevemente, un inno è, solitamente, un motivetto (spesso di merda) con parole (quasi sempre di merda) con la funzione essenzialmente di dare una pomposità e una mitologia ad una comunità, sia essa territoriale, scolastica, religiosa o, come in questo caso, sportiva.
Negli anni molti club sportivi si sono dotati di un proprio inno ufficiale, cominciò il Milan di Silvio Berlusconi e a seguire tutti gli altri.
Noi, parlo del Calcio Napoli, per un periodo abbiamo avuto Nino D'Angelo con "Forza Napoli" tratta dal film "Quel ragazzo della Curva B", poi, nell'era De Laurentis, abbiamo utilizzato una bella canzone della nostra tradizione: 'O Surdato 'nnammurato (con nel mezzo un'esperimento di rifacimento di questa canzone da denuncia penale). Salvo poi annunciare, a seguito della morte di Pino Daniele, in un San Paolo gremito, in occasione della partita Napoli-Juventus, che la canzone "Napule è" sarebbe diventata l'inno della squadra partenopea.
Comprendo. Veramente.
Il momento era emozionante. Tutto lo stadio a cantare "Napul è" con la "sciarpata". A me è venuta la pelle d'oca. Anche perché la morte di Pino Daniele mi ha effettivamente turbato.
Ho provato quella strana sensazione, come se fosse morto uno di casa.
Però, cari conterranei, stiamo sbagliando. E se vogliamo che Pinuccio nostro (R.I.P.) non abbia di che contorcersi dove si trova adesso, potremmo cominciare col capire bene quello che ci ha voluto dire con le sue canzoni.
(e non credo che Pino Daniele avesse scritto questa canzone con l'intento di renderla un "inno")
"Napule è".
Questa canzone, cari miei, è una enorme, gigantesca, denuncia. E' una fotografia impietosa di Napoli, delle sue contraddizioni e della difficile situazione che vivono i cittadini napoletani.
Non può essere utilizzata per cartelloni pubblicitari (estrapolando frasi a cazzo).
Non può essere, soprattutto, utilizzata come Inno Ufficiale del Calcio Napoli.
Perché ogni volta sarebbe un mea culpa. Vi spiego.
Napule è mille culureNapule è mille paure
Napoli è mille colori, la complessità di una città che nei secoli veramente ne ha viste tante e non è certamente quella che si può definire una città "noiosa". Mille paure. Dalla criminalità, alla fatiscenza dei luoghi; dall'inquinamento alla povertà.
Napule è na' carta sporcaE nisciuno se ne importaE ognuno aspetta a' sciorta
Attenzione. Passaggio fondamentale. Qui, se vi fosse sfuggito, Pinuccio ci/si fa una chiavica. Dicendo che siamo una popolo di fatalisti menefreghisti, incapaci di fare squadra per risollevare le nostre misere sorti, campando giorno dopo giorno "in attesa che si verifichi un Accadimento straordinario".
Napule è tutto nu suonnoE a' sape tutto o' munnoMa nun sanno a' verità.
E io qui ci leggo una chiara denuncia alla stucchevole e ormai artefatta immagine di Napoli da cartolina, infarcita di armoniosi mandolini, pizze fumanti, sfogliatelle fragranti e saporite, sole caldo splendente e i pescatori di mergellina sorridenti, insomma la Napoli paradisiaca. Immagine che, appunto, è quella conosciuta (e ricercata) dal resto del mondo. Peccato che invece la quotidianità del luogo sia tutt'altra cosa, "la verità" è un'altra, e i suoi abitanti sono molto più simili alle statuine raffiguranti le anime del purgatorio, che si possono trovare nei tabernacoli lungo i vicoli di Napoli, eternamente divorati dalle fiamme e con uno sguardo di supplica della serie "speramm' ca' me va bbuon'"
Ecco.
Adesso capite perché penso che non è proprio il caso di utilizzare questa canzone come Inno?
Poi se non avete ancora capito, allora provate a sentire questa canzone (che mi ha fatto scoprire Malvino) che praticamente è una "Napule è", ma molto più esplicita: