L'altro giorno mi si è presentato un reel su Instagram in cui Vincenzo De Luca era intento nella sua attività preferita: inveire. Il video era muto ma c'erano i sottotitoli (sta cosa dei sottotitoli ormai è dilagante, evidentemente nessuno ha più l'audio attivato di default sui video). Insomma, leggendo i sottotitoli capisco che Vecienz' 'a Funtan' sta inveendo contro i test di medicina. Alzo il volume. Lo ascolto. Ogni singola parola è anche la mia. Ho paura. Io e De Luca non condividiamo nulla, anzi, la sua gestione politica è per me criminosa. Tuttavia quelle parole erano le mie. Su cosa? Sui Test di Medicina.
In sostanza Vecienziell' diceva cose sacrosante, che questi test vanno aboliti, che il numero chiuso è una corbelleria, che si è generato un indotto assurdo di centri di preparazione per questi test con prezzi da 5.000€ a salire. Roba che praticamente solo chi ha i soldi può permettersi il lusso di prepararsi durante gli ultimi anni di superiori (altra cosa assurda, stai studiando per prendere la maturità ma contemporaneamente ti prepari per i testi di medicina). E perché tutto questo?
Oggi medicina, insieme a ingegneria, è vista come l'unica facoltà che veramente può garantire un lavoro, garantire il sogno di un tenore di vita alto, garantire serenità. Nonché avere il fascino del rispetto sociale per chi cura la salute altrui. Ed è vero. E quindi ci troviamo difronte ad una richiesta altissima dei ragazzi da una parte e ad una limitazione di risorse universitarie dall'altra.
Ma perché continuiamo a parlare dell'Università in relazione al lavoro? O meglio, è giusto indirizzare e finalizzare lo studio già pensando al lavoro? Non è che stiamo trasformando il momento più importante di apprendimento dei nostri figli in un qualcosa di molto prossimo all'agenzia interinale.
Già c'è quella sciagura dell'Alternanza Scuola Lavoro ora PCTO che ha portato all'interno della scuola dell'obbligo la visione aziendalistica della vita, dove tu sei quello che hai in banca, sei l'auto che guidi, sei i vestiti che indossi. E quindi l'obiettivo non è il sapere, la conoscenza. L'obiettivo è guadagnare.
L'obiettivo è avere soldi, fare tanti soldi, spendere i soldi. Abbiamo quindi pensato bene di inculcare quest'idea nella testa dei nostri figli durante il loro periodo di crescita culturale. Le scelte dei percorsi scolastici o universitari sono nel 90% dei casi dettate e valutate per questo.
E allora cosa c'è di meglio di prospettare al proprio pargolo la via degli studi di medicina? E quindi fin dal quarto anno di superiori si inizia la preparazione dei test. Studi a scuola e studi per i test. Facciamo pure un bell'investimento facendolo andare in una scuola privata a pagamento nata proprio per questo. Preparare i ragazzi per i test di medicina. Per nulla stressante. Per nulla un carico di attese.
E se poi tutto va male, non vi preoccupate. Ci sono le varie UniCusano, Pegaso, UniMercatorum che un titolo di studio e una proclamazione non la negano a nessuno. Basta avere? Esatto! I soldi!
Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, nè il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca. Sei la canticchiante e danzante merda del mondo! (Tyler Durden)