31 ottobre 2012

Galeotto fu lo Scheumorfismo

Il mio amico Massimo un giorno in una mail se ne esce con questa chicca.
"[...] la pratica di Apple di riportare in alcune interfacce software elementi reali si chiama Scheumorfismo."
"Scheuché??"
Allora sono andato qui per approfondire.
E ho capito che l'opposto dello scheumorfismo è la nuova interfaccia di Windows8 chiamata Metro.
E poi ho capito anche che al guru del design di Apple Jonathan Ive, questa cosa di realizzare interfacce barocche che sembrano di pelle cucita a mano, legno di ciliegio, plastica ruvida, non è mai piaciuta.
Interfacce che invece piacevano tantissimo al grande capo Steve Jobs (R.i.p.) e al suo fedelissimo Scott Forstall che ne era il fautore.
Si è vociferato di una vera e propria battaglia interna in Apple tra Forstall e Ive.
Due visioni opposte sulla filosofia da adottare nelle UI dei software. Hai detto cotica.
Fino a quando si è arrivati alla resa dei conti e, come si dice a Napoli, chi tene cchiù spav, cose(*).
Forsatll è stato gentilmente invitato a fare le valige.
E mi piace pensare che adesso Jonathan Ive, in solitaria e non visto, si stia guardando la nuova interfaccia di Windows 8 commentando con profondi sospiri.

(*) trad.: chi ha più cotone, cuce




Schulden

Sì, è una questione generazionale.
Questa crisi non l'ho creato io. Non l'ha creata la mia generazione.
Io ho cominciato a votare esattamente 20 anni fa.
Mi hanno spiegato che il debito pubblico ha cominciato ad andare fuori controllo alla fine degli anni 80.
Io ero alle scuole superiori. Ascoltavo i Nirvana. Vestivo di merda.
Questa crisi non l'ho creato io. Però adesso la sto pagando. Tantissimo.
La sta pagando la mia famiglia, le mie bimbe.
C'è un ritornello in questi ultimi anni che fa più o meno così: "Non ci sono più soldi".
E questo ritornello te lo canta il preside della scuola, il dottore all'ospedale, l'assessore comunale, il datore di lavoro, il politico settantenne con venti e passa legislature sul groppone, il capotreno quando gli chiedi perché il treno s'è rotto.
"Non ci sono più soldi, non ci sono i soldi, sono finiti i soldi..."
I tedeschi usano la parola "schulden" per chiamare il debito. Che significa anche "colpa".
Nella loro visione luterana, il debito, schulden è una macchia, un'onta.
Sì, è una questione generazionale.
Io non ho colpa. Voi, sì.
E allora vogliamo fare che questa crisi, questo "schulden" ve la pagate voi?
Io c'avrei un progetto di vita da portare avanti, si spera, ancora per un poco.
Grazie.

25 ottobre 2012

Banana Republic

Oggi è stato reso pubblico il manifesto di Italiafutura, fondazione presieduta da Luca Cordero di Montezemolo, intitolato "verso la Terza Repubblica".
Tra i promotori c'è un tal Francesco De Gregori (sì, proprio lui...)



24 ottobre 2012

Io e Silvio

«Se votassi a Roma la mia preferenza andrebbe a Fini»

Così disse. Me lo ricordo bene. 1993. Era autunno.
Io ero steso sul letto a vedere la TV, neo studente universitario pervaso da un ardore politico fatto di sinistra, hastalavictoria(siempre!), Marx e kefiah.
Quella dichiarazione mi stordì.

Una generazione, la mia, cresciuta con BimBumBam, DriveIn, Arnold, DJ Television, Corrado a mezzogiorno con "il pranzo è servito" e il pomeriggio Mike con "la ruota della fortuna", i Visitors la sera e poi il Mauriziocostanzosciò come ninna nanna per dormire.
Altro che quei quattro morti sulle reti Rai. La Fininvest era anni avanti.
Insomma per me, sprovveduto ventenne, Silvio Berlusconi era sicuramente un illuminato imprenditore di sinistra. Ma sicuro! Come poteva uno così vincente e "moderno", uno che aveva creduto in Arrigo Sacchi, uno che aveva comunque bazzicato a sinistra anche se con quei farabutti di socialisti, come poteva insomma uno così stare con quei vecchi arnesi del M.S.I.?

«C'ho un rigurgito antifascista» cantavano i 99Posse.
Tangentopoli aveva riportato questi impresentabili signori alla ribalta politica.
Gianfranco Fini, tristissimo segretario del M.S.I., un partito neofascista, si era candidato alla carica di Sindaco di Roma.
«Se votassi a Roma la mia preferenza andrebbe a....»
Mentre vedevo la faccia tonda e sorridente sullo schermo pronunciare queste parole, mentalmente conclusi io «...andrebbe a Rutelli». Cazzo, era logico! Il futuro del paese era a sinistra, nella gioiosa macchina da guerra di Occhetto&Co.
E invece no. Disse proprio "Fi-ni". Mi alzai di scatto dal letto. Ho sentito bene? Sì, ha detto proprio Fini.
Ecco, la verità? Ci rimasi molto di merda.
Poi il resto della storia, purtroppo, la conoscete.
E oggi Silvio Berlusconi, a distanza di vent'anni da quella dichiarazione, ha annunciato la sua definitiva uscita di scena dalla politica.

P.S.
"Qualcuno ha lasciato il conto del ristorante da pagare..." [cit. Roberto]

23 ottobre 2012

Neapolitan No Choosy

«Non bisogna mai essere troppo "choosy" (schizzinosi, ndr) - dice il Ministro Elsa Fornero - meglio prendere la prima offerta e poi vedere da dentro e non aspettare il posto ideale»
Ben detto, Ministro!
E allora ecco subito un elenco ragionato delle migliori offerte di lavoro che un neo-laureato può trovare oggi a Napoli:

1) Gerente SSA (Servizio Sosta Abusivo): Posto molto ambito a Napoli tanto che ormai il recruiting segue standard molto alti e severi. Retribuzione mensile di tutto rispetto, specie se svolto in zone strategiche. Richiesta capacità di analisi spaziale e di ottimizzazione volumetrica. Sede di lavoro all'aria aperta con plus di attività fisica per rincorrere le auto non paganti. Mediamente con questo lavoro a Napoli  ci campano anche tre famiglie di quattro persone l'una.

2) Chief Car Window Washer: Il problema di questa possibile prima occupazione è la concorrenza. La quasi totalità dei semafori ormai sono presidiati notte e giorno da altri "no-choosy". Però una volta trovato il proprio semaforo il più è fatto. Investimento minimo per lo start-up. Un secchio e un lavavetri telescopico. Se avete studiato marketing saprete sicuramente come rendere più redditizia la vostra attività diversificando l'offerta con kleenex, arbre magique, merendine e gomme.

3) Rappresentante Sigarette Estere (senza dazi doganali): Per gli amanti del vintage e del revival, un lavoro che oggi riscopre tutta la sua dignità. Indispensabile la conoscenza di lingue slave. Ideale prima occupazione per donne neo laureate con aspirazione di maternità (cfr. Adelina/Sophia Loren in Ieri, Oggi e Domani)
Rappresenta titolo preferenziale possedere e citare a memoria tutta la filmografia di Mario Merola.

4) Responsabile Vendita Stupefacenti: Sistema di vendita multilivello ma più efficiente di Herbalife o Amway. Altamente remunerativo ma altrettanto rischioso. Richiesta molta duttilità e flessibilità di orari. Si richiede inoltre ottima capacità di riservatezza e fedeltà nei confronti del proprio datore di lavoro. Requisito preferenziale una laurea in chimica.

5) Manifestante c/o Palazzo San Giacomo: ormai pagano poco, ma nei primi mesi della nuova giunta De Magistris si è arrivato anche a 50Euro al giorno. Il casting avviene tutte le mattine nelle traverse antistanti Piazza Municipio. Si richiede resistenza fisica e vocale e capacità di coniare nuovi slogan in rima baciata. Può capitare a volte nella stessa giornata di far parte di più gruppi manifestanti.

6) Formatissimo-Aggiornatissimo: figura lavorativa emergente nella provincia di Napoli. Consiste nel frequentare quanto più corsi di aggiornamento o di formazione possibili in qualsiasi campo di specializzazione. Si richiedono doti di ubiquità e di multitasking. Al conseguimento del 100esimo attestato di frequenza pare che si possa accedere direttamente alla posizione di Amministratore Unico di Google.

7) Addetto Logistica Bar: lavoro di grande responsabilità. Consiste nell'organizzare la fornitura a domicilio dei prodotti di un Bar. Richiesta laurea quinquennale e spiccate doti relazionali. Garantito un fisso mensile più  possibili incentivi dei clienti. Rappresenta titolo referenziale velocità nelle gambe e bella presenza.

20 ottobre 2012

Duca Alfonso Maria di Sant'Agata dei Fornari



Aspè, com'era?? Ah, sì: Sua Eccellenza Illustrissima Dottor Prefetto Andrea De Martino...PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR!!!!!!!
(e ringraziate che Don Maurizio Patriciello, lui sì, è un signore!)

Però se ce ne andiamo tutti

“Però se ce ne andiamo tutti, qua pure la speranza se ne va….”
dissi a Marinheiro mentre condividevamo lo sconforto di vivere in questa terra della provincia campana. Dove tutto sembra illogico, sbagliato. Dove se hai la forza di essere lucido e conseguente per dieci minuti di fila, allora ti fai le valige e prendi il primo treno per una qualsiasi destinazione. A nord.

“Però se ce ne andiamo tutti, qua pure la speranza se ne va….”
Perché qui è tutto sbagliato. Lo avrà pensato anche Lino Romano mentre un killer gli scaricava addosso il caricatore della sua pistola.
E quando vedi la foto di di questo ragazzo sui giornali e hai la forza di essere lucido e conseguente per dieci minuti di fila, allora capisci che Lino Romano siamo noi. Che in quella foto la prossima volta ci potrebbe essere un tuo caro o tu stesso.

“Però se ce ne andiamo tutti, qua pure la speranza se ne va….”
E allora se decidi di restare e di non voler scendere a compromessi, devi anche sapere che restare qui significa combattere. Tutti i giorni. Significa portare avanti le tue ragioni con forza. No, non è richiesto stupido eroismo. Ci vuole partecipazione, impegno. Fin dalle cose più piccole.

Restare e girare la faccia dall'altra parte e chiudersi in casa, o peggio, chinare il capo, non serve a nulla.
Anzi. Meglio se quel treno lo prendi.
“Però se ce ne andiamo tutti, qua pure la speranza se ne va….”

19 ottobre 2012

L'uomo 4 Stagioni

Chi mi conosce sa bene il mio pensiero su Gianfranco Fini. Sono anni che lo definisco "il politico più sopravvalutato della nostra storia repubblicana".
Ho sentito sempre dire del caro Gianfranco "è un vero politico di razza", "sono di sinistra ma devo dire che a me Fini piace tanto", "parla benissimo, con chiarezza e serietà", "è un uomo coerente e onesto".
Insomma. Nell'ideale di tutti Gianfranco Fini, dopo lo sdoganamento post fascista operato da Tangentopoli e da un emergente Silvio Berlusconi (che gli tirò la volata alle elezioni di sindaco a Roma, poi perse), è raffigurato come un gran politico, dalla dialettica efficace, onestissimo ed integerrimo.
Io questa cosa, vi giuro, non me la spiego.
Gianfranco Fini, a ben vedere, ha una carriera politica costellata di fallimenti.
E poi con gli ultimi scoop sulla casa di Montecarlo, diciamoci la verità, qualcosa in quella faccenda non torna.
Ma andiamo con ordine. Ecco i Top Epic Fail della carriera politica del nostro Gianfranco.


17 ottobre 2012

Era ferrea dal 1911

Walter Veltroni dice che non si ricandida (grazie, eh!), Massimo D'Alema dice che lui si ricandida ma solo se (!!) lo chiede il Partito. Livia Turco dice che "Per me Veltroni doveva rimanere, Franco Marini deve rimanere, D’Alema deve rimanere, la Bindi deve rimanere".
Leggendo queste dichiarazioni fatte da persone che stanno in parlamento da minimo vent'anni mi è tornata in mente una legge che ci fece studiare il nostro grande prof. dell'Orientale, Sir.Percy Allum:

[...]
La legge ferrea dell'oligarchia, formulata nel 1911 dal politologo tedesco Robert Michels nel suo libro Sociologia del partito politico, teorizza che tutti i partiti politici si evolvano da una struttura democratica aperta alla base, in una struttura dominata da una oligarchia, ovvero da un numero ristretto di dirigenti. Questo deriva dalla necessità di specializzazione, la quale fa sì che un partito si strutturi in modo burocratico, creando dei capi sempre più svincolati dal controllo dei militanti di base. Con il tempo, chi occupa cariche dirigenti si "imborghesisce", allontanandosi dalla base e diventando un'élite compatta dotata di spirito di corpo. Nello stesso tempo, il partito tende a moderare i propri obiettivi: l'obiettivo fondamentale diventa la sopravvivenza dell'organizzazione, e non la realizzazione del suo programma.
[...]
(fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_ferrea_dell'oligarchia)

p.s. semplificando al massimo, Beppe Grillo su questa cosa ci sta portando avanti un movimento che vale il 16% nazionale.

16 ottobre 2012

Quasi quasi mi faccio un Romanzo

- Il cantante dei Negramaro, tal Giuliano Sangiorgi (detto anche LittleFalse) scrive un romanzo.
- Un ex assessore del Comune di Napoli, tal Nicola Oddati scrive un romanzo.
- Bruno Vespa scriverà sicuramente un romanzo a breve (ci potete giurare)
- Ernesto Galli Della Loggia anche oggi sul Corriere ci ha fatto due palle così.
- Per fortuna c'è Anna Trieste che scrive il suo primo romanzo a puntate. Sodoma.
Grazie, Anna.

Luigi Vaneggistris

[cit. 1]
"scasseremo i poteri occulti"
[cit. 2]
"i lavoratori si prenderanno il capitale per darlo al popolo"

Era dai tempi del PMLI, Lotta Comunista o Lotta Continua che non leggevo cose del genere...

14 ottobre 2012

Premiata Forneria Nerd

Apparecchi collegati in questo momento sul router di CasaPinellus:

  1. Notebook di mia moglie
  2. Notebook mio
  3. Netbook delle due nane minorenni
  4. iPad
  5. TV LCD
  6. SmartPhone
  7. Network MediaTank
  8. Stampante WiFi
Son soddisfazioni.


12 ottobre 2012

Meme-tropolitana di Napoli

Stamattina su Napoli si è abbattuta una tempesta di acqua notevole.
Città paralizzata, strade allagate e metropolitana di Piazza Garibaldi ferma causa torrente d'acqua creatosi nelle sede dei binari per l'esondazione delle fogne.
Si parte da quest'immagine abbastanza eloquente e scioccante:

Il gioco è fatto. Su internet parte la gara al Meme:
Wake Metropolitano
 Tronchi all'Edenlandia
 Lo Squalo
 De Laurentis e Mazzarri verso Torino.

Update: Mi segnalano questa immagine che non è della metropolitana ma è spettacolare!

Nessie!!!


Definitivo!!





11 ottobre 2012

Mandate il conto ad Arcore

Lo voleva.
Lo voleva fortissimamente. La notte sognava il taglio del nastro alla presenza delle autorità e degli stati maggiori delle forze armante. Sognava di percorrere quella meraviglia di ingegneria sospesa sul mare in piedi, su un'auto scoperta, tra due ali di folla festante con banda di musica, festoni e coriandoli. Magari in compagnia dei suoi migliori amici Putin e Gheddafi. Sì, quel momento lo avrebbe finalmente proiettato nella storia dell'Italia. Lo voleva, costi quel che costi. Nonostante il precedente governo guidato da quel mortadellone avesse accantonato quel progetto. Pericoli sismici e costi troppo elevati per i reali benefici, dicevano. Ma figuriamoci. Appena rieletto fu il primo pensiero. Dobbiamo riprendere il progetto. Il Ponte sullo Stretto di Messina sarà ultimato nel 2016, disse. E poi l'appalto vinto dagli amici della Impregilo, un capolavoro, signori, un ca-po-la-vo-ro!
Tutto perfetto...tutto....

PONTE SULLO STRETTO: 300 MILIONI PER PENALITÀ
Il Governo ha stanziato fondi per la realizzazione della Torino-Lione mentre ha archiviato, con uno stanziamento da 300 milioni per il pagamento delle penalità, il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina
Legge di stabilità 2013 - Governo Monti.


...è la panza che lo frega.

Secondo me, ma è un pensiero così eh! Se Franco Fiorito fosse stato filiforme, slanciato, lineamenti tagliati con parvenze di tonicità atletiche (magari biondo). Se, insomma, le sue sembianze non richiamassero alla memoria un innesto genetico tra un Caciocavallo, Bud Spencer e il Gabibbo, mica diventava il nuovo "mostro", termine di paragone della cattiva politica (la Casta!), nemico numero uno dei nuovi forcaioli.
E' proprio vero, questo non è più un paese per grassi...
(...e poi Francè, quel nomignolo...'er Batman...)



9 ottobre 2012

'Na Purpett a Montecitorio

Potrebbe essere il titolo di una commedia all'italiana. Di quelle sguaiate con budget ridotto e riprese in digitale da effetto matrimonio.
Invece è una storia vera. Possibile.
Luigi Cesaro in arte Giggino 'a Purpetta, Presidente della Provincia di Napoli ha annunciato le sue dimissioni.
Come? Giggino chi?. Basta andare su Google e scrivere "Purpetta" et voilà. Capito di chi stiamo parlando?
"Buono! Ottimo! Finalmente!" si potrebbe dire.
E invece questa storia ha un seguito inquietante. Il nostro Purpetta si dimette. Vero. Ma solo perché "per legge sindaci e presidenti di Provincia devono lasciare l'incarico amministrativo almeno sei mesi prima delle elezioni politiche per potersi candidare".
Già, proprio così. Avete capito bene.
Il nostro Presidente della Provincia, quello che non riesce a mettere insieme due parole grammaticalmente corrette (e questo sarebbe niente), sodale di un certo Cosentino, quello che ha fatto del clientelismo una scienza sociale, sì proprio lui, si ricandida per un posto di parlamentare nella prossima legislatura.
Secondo OpenPolis, Giggino è in parlamento da più di 15 anni.
Ma la vera notizia sapete qual'è? Che Giggino 'a Purpetta anche questa volta prenderà una vagonata di voti.
Nonostante la sua azione da Presidente della Provincia di Napoli sia stata il nulla assoluto, nonostante sia espressione di una politica da notabili di inizio novecento. Nonostante spesso si accosti al suo nome la parola "Camorra". Nonostante tutto. Ci sono cittadini disposti a votare Luigi Cesaro. Lo voteranno per essere "rappresentati" nella prossima assemblea parlamentare.
C'è qualcosa che non va?

Banco Lotto



Te lo cerco io su Google

Vi segnalo un simpatico, e anche un poco snob, servizio per invogliare (ed educare) gli internauti a non porre domande stupide su forum o social network, quando basterebbe semplicemente cercarle su Google.

Let me google that for you

Ad esempio: http://lmgtfy.com/?q=cosa+significa+lol



8 ottobre 2012

Non siamo missionari

C'è una bella intervista su "La Lettura" di questa settimana a Gianfranco Giovannone, un insegnante che parla del proprio mestiere. E dice cose molto condivisibili.

[...]
«Non serve una megariforma globale e generica, serve invece puntare l’attenzione sul vero disastro, che è l’istruzione professionale (e in parte quella tecnica), un ghetto, un tunnel quasi senza speranza per gli studenti e difficile per gli insegnanti, che devono andare a lavorare con l’elmetto. Invece la Moratti e la Gelmini hanno affrontato una ristrutturazione generale di cui non c’era alcun bisogno» [...]
«La piaga più seria è quella della incapacità della società italiana, per non dire della politica, di promuovere la mobilità. Io insegno in un prestigioso liceo di Pisa, i cui studenti sono in gran parte figli di professionisti, mentre i figli del sottoproletariato frequentano per lo più le professionali: da noi non è stato fatto niente per promuovere davvero il merito e per ridurre le barriere sociali. In Finlandia i migliori insegnanti vengono destinati ai quartieri più degradati per innalzare il livello di istruzione nelle classi meno agiate. Da noi?»

Follow the money

"Ho una domanda per Matteo Renzi. Una domanda sola, da un suo possibile elettore alle prossime primarie del PD. La domanda è: Matteo, chi sta pagando la tua campagna per le Primarie?

Massimo Mantellini pone un giusto interrogativo nonché una questione di trasparenza.

Come sempre la strada da seguire è tracciata dai nostri cugini statunitensi con la Federal Election Commission
Questa, sì, sarebbe una cosa veramente rivoluzionaria. La trasparenza.

5 ottobre 2012

Metro Filter By

Il mio filtro mentale in metropolitana quando vedo i ragazzi scendere alle fermate:
  • Se scendi a Piazza Cavour: Medicina, Biologia
  • Se scendi a Montesanto: Architettura
  • Se vai oltre Piazza Amedeo: Ingegneria, Economia