E così grazie ai potenti mezzi di
TNT Village - Scambio Etico, ho seguito (anche se in differita di qualche giorno) la serie TV Gomorra andata in onda su un canale a pagamento di Sky.
Bella. Complimenti. Complimenti specialmente agli attori.
E stasera, che stanno andando in onda le ultime due puntate, io intanto butto giù qualche riflessione.
Napoli non è tutta così
È il refrain ripetuto più volte in questi mesi di messa in onda della serie. Specie da chi a Napoli ci vive.
Una frase stupida. Una reazione isterica, simile a quella di chi sentendo un improvviso olezzo in una stanza affollata, si agita per far sapere a tutti che lui con quella scureggia non centra nulla.
Ancor peggio, poi,
tappezzare la città con manifesti idioti pur di avere i propri quindici minuti di notorietà.
Napoli è "anche" quello che abbiamo visto nella serie TV Gomorra.
Ed è tutto vero. Anzi, in alcuni casi è anche vagamente stemperato. Non nascondiamoci dietro il dito.
Tutto è Gomorra
Francamente a me questa parola, Gomorra, ha cordialmente rotto i cojoni. È diventata ormai un parola usata per lo più a sproposito. E non significa più nulla. Perché tutti le hanno dato un significato diverso. La terra di Gomorra, Non solo Gomorra, Qui dove regna Gomorra, Diventa Sindaco di Gomorra.
Vi prego, basta. Propongo una moratoria. E ad ogni uso della parola Gomorra, i giornalisti dovranno versare un euro in un fondo comune per la riqualificazione della Villa Comunale di Scampia.
(secondo i miei calcoli in un paio di mesi avremo una Villa nuova di zecca)
Il Monolite Nero
Seguendo la serie mi son reso conto che manca qualcosa. Manca l'humus, la Genesi.
'O Sistema (per i meno avvezzi, la Camorra) non è piombato a Napoli come il monolite nero di 2001 Odissea nello spazio.
Le persone raccontate, i vari boss, killer, spacciatori non sono UGM (Umani Geneticamente Modificati), non c'è alcuna mutazione antropomorfa (se escludiamo quella cialtronata della trasformazione di Genny Savastano, ma ne parliamo dopo).
Eppure la narrazione ce li presenta già come bestie senza scrupoli.
Nativi criminali. No, non è così.
C'è un ambiente sociale, storico, culturale, edilizio che ha fatto da terreno fertile per questo mondo parallelo.
Mondo parallelo che non è una scelta ma è la conseguenza di disoccupazione, degrado, arretratezza culturale figlia di una enorme dispersione scolastica.
Nella serie TV tutto questo manca.
Una serie TV girata bene
Ogni volta che qualcuno dice questa frase ("Però è una serie TV girata proprio bene") da qualche parte nel mondo un cucciolo di foca viene utilizzato come manicotto.
Chi pronuncia questa frase sicuramente avrà come metro di giudizio quelle insulse produzioni chiamate "film per la tv" che regolarmente mandano in onda sui canali Rai per compiacere il Partito o il politico di turno.
Dove attrici e attori da unità cinofile cercano riscatto di una vita mediocre.
Ebbene. Vi comunico che anche il filmino che ho girato per il primo compleanno di mia figlia è un capolavoro se confrontato con questa robaccia della TV di Stato.
La serie TV Gomorra è un buon prodotto. Nella norma. Non esageriamo.
Sottotitoli in italiano
La scritta che campeggia in alto a sinistra sullo schermo ad ogni inizio puntata ("sottotitoli in italiano") mi ha fatto sorridere.
In effetti quasi tutti i dialoghi della serie sono in dialetto. In alcuni casi anche abbastanza stretto. E immaginare un polentone che guarda la serie con i sottotitoli mi ha fatto sorridere ancora di più.
Specie pensare ai sottotitoli per frasi tipo "Famm' 'nu bucchin'" o "Me' cacat' 'o cazz".
Però. Però una tirata d'orecchie a Saviano&Soci va fatta.
"Io di Casavatore me ne sbatto le palle". La scritta che Genny "BamboccioneMode" Savastano lascia sul muro della piazza di Casavatore (ma poi perché Casavatore??) dopo una notte turbolenta in discoteca.
Credibilità zero.
Caro Roberto Saviano, onestamente. Ti risulta che nella periferia di Napoli i ragazzi usino il termine "me ne sbatto le palle"?
E vogliamo parlare di alcuni dialoghi in cui abbiamo dovuto sentire cose come amm' FINIT', fall' ENTRA'.
Rimandati.
Donna Imma, Steiner e Montessori
Dopo questa serie TV, migliaia di mamme italiane saranno alla ricerca di scuole con metodo Donna Imma.
Metodo che consiste nel prendere tuo figlio bamboccione (sottotitolo per 'nu cazz' chino d'acqua), mandarlo in Honduras per narcotraffico, fargli uccidere a colpi di machete un uomo qualsiasi per poi vedertelo ritornare a casa magro, con i capelli alla Hamsik, sguardo da tossico e con aspirazioni da leader.
Il sogno di tutte le mamme moderne. Un figlio vincente che però resta a casa.
La nuova frontiera della pedagogia moderna. Uno dei punti più bassi della sceneggiatura. Senza dubbio.
Perché anche una serie TV su Gomorra?
Secondo Roberto Saviano, la serie TV Gomorra serve a conoscere il male per poter poi scegliere il bene.
Se non conosciamo la storia di chi compie atti atroci, se non conosciamo la storia di chi sceglie il male, come possiamo conoscere il bene? Come possiamo scegliere il bene?
(fonte)
La questione, IMHO, è che una serie TV (per carità, fatta bene, recitata bene, venduta bene) non aggiunge nulla a quanto scritto da Saviano nel suo libro né tanto meno me la puoi passare come operazione pedagogica o come atto civile di denuncia contrapposto all'omertà.
Stasera si conclude la (prima?) serie e non credo che da domani saremo tutti più consapevoli e civili grazie a questa serie TV. O il sapere che se entri nel Sistema potresti incorrere nel rischio di bere un bicchiere di piscio del Boss, scoraggerà qualcuno dal farlo?
Caro Roberto, e qui vorrei incalzarti, decidiamoci. Delle due, l'una.
O crediamo nella Forza della Parola, come tu stesso hai più volte ribadito, e quindi il tuo libro Gomorra basta e avanza, oppure le parole non sono sufficienti e c'è bisogno di immagini forti a corredo.
Io credo, e sia chiaro non giudico e non ci trovo nulla di male, che questa serie TV sia una buona operazione commerciale per sfruttare l'enorme successo del tuo libro. (
come già ho scritto qui).
La vagina di Deborah de Robertis
«Se si astrae dal contesto, si potrebbe ridurre questo gesto a un atto esibizionista - ha dichiarato l'artista -
Ma quello che ho fatto non è un atto impulsivo, è un gesto meditato. Mostrando la mia vagina davanti a questo quadro, in questa sala, in questo museo, ho creato una nuova opera artistica»
Deborah de Robertis il 29 Maggio 2014 entra nella stanza 20 del Musée d’Orsay’s, dove è esposto il quadro "L'origine del mondo", si siede a terra, allarga le gambe
e dà vita alla sua personale interpretazione del famoso quadro alle sue spalle.
Ma cosa centra questa cosa con la serie TV Gomorra?
Vi spiego.
Guardando la serie, ho notato questa cura nei particolari più macabri, quasi una pornografia del fenomeno criminalità organizzata a Napoli. La volontà, la necessità di stupire e catturare l'attenzione del telespettatore con immagini forti, dialoghi asciutti, cattiveria pura. Il male raccontato in modo disinvolto, esibizionista per solleticare ed eccitare l'esigente palato del telespettatore assuefatto alle serie HBO che paga per poter assistere a due ore di angoscia ma comodamente sprofondato nella poltrona di casa.
Il libro Gomorra di Roberto Saviano sta al quadro "L'origine del mondo" così come la serie TV Gomorra sta alla vagina allargata con le dita di Deborah de Robertis.
Io guardando Deborah de Robertis, e sarà sicuramente un mio limite, ci vedo solo una ragazza seduta a terra con la vagina in bella mostra con alle spalle un quadro capolavoro.
E sarà sicuramente un ulteriore mio limite il considerare la serie TV Gomorra un buon prodotto, un esercizio di stile, con alle spalle un grande libro, ma con le gambe larghe e la vagina allargata.
Mi farebbe piacere avere vostri commenti in merito.