10 marzo 2012

PD e Primarie. Qualche riflessione (gratis!)

Qualche riflessione (e anche consiglio) al PD dopo le ultime vicende poco felici sulle Primarie. Parliamo di Genova, Palermo e alla lontana anche di Napoli.
Le Primarie secondo me sono uno strumento valido, utile a riallacciare il legame tra partito e militante-elettore che la sinistra nella sua trasformazione da partito di massa a partito catch-all ha progressivamente perso.
Però il concetto stesso di Primarie di coalizione mal si concilia con quello di Maschio-Alfa che nel PD si chiama Segretario Nazionale. E mal si concilia pure con una struttura partitica che ancora oggi conta le tessere.

Pensiamoci bene. Qual'è stato il problema fondamentale delle primarie di Genova e Palermo? Se le guardiamo per quelle che sono, queste primarie sono state un momento democratico in cui gli elettori di una coalizione hanno scelto il loro candidato per una tornata elettorale amministrativa.
Tutto ok se non ci fossero di mezzo i partiti e la loro struttura e se il candidato "sostenuto" platealmente dal maschio-alfa non fosse stato sconfitto.
Il problema è questo. Nel PD (e in generale nei partiti italiani) c'è un congresso (ogni tanto) dove si contano le tessere (gli iscritti) e si stabiliscono i rapporti di forza interni. Poi però ci sono "anche" le Primarie dove ci si riconta nuovamente e i rapporti di forza di cui prima vengono magari rimessi in discussione.

Delle due l'una. O il centro sinistra di destruttura (via tutto l'apparato di partito) e lasciamo al solo strumento delle Primarie il compito di decidere i candidati e le liste (!!) alle tornate elettorali, oppure meglio restare con le candidature espresse dalle segreterie di partito.

Poi, entrando nel merito, altro consiglio che vorrei dare (sempre gratis, eh!). Fintanto che il PD continuerà a presentarsi come "merce" e non come progetto politico sarà destinato a essere superato da quello "più a sinistra".



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