Sta diventando lo sport nazionale. L'indignazione. Centinaia, migliaia di culo-comodi dietro ad un PC che aspettano con ansia la sollecitazione dei media per indignarsi di qualcosa. Ieri al "popolo della rete" è toccato indignarsi per un
video girato in Val di Susa che ritrae un ragazzo con la barba che da della "pecorella" ad un agente in assetto anti-sommossa. Tutti indignati, scomodato ancora una volta Pasolini e improvvisamente i NoTav che diventano dei mostri che fanno cose incomprensibili agli occhi di noi culo-comodi (come
arrampicarsi su un traliccio dell'alta tensione e cadere rovinosamente giù).
Troppo facile indignarsi.
Diceva Clint Eastwood che "le opinioni sono come le palle. Ognuno ha le sue", ed è vero. Possiamo essere dalla parte o meno dei NoTav. Ma non possiamo non rispettare la loro protesta.
Pensate se domani mattina vi comunicassero che ad appena 500mt da casa vostra hanno deciso di aprire una bella discarica o di costruire un inceneritore.
Sono sicuro che la rabbia di
Marco Bruno (il ragazzo con la barba) sarebbe la vostra. Sarebbe la nostra.
Noi Culo-Comodi pieni di hashtag, retweet, follower e opinioni.
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