Il documentario ha come protagonista Nicola Pugliese, giornalista e scrittore napoletano, autore di un libro culto degli anni 70 (a me fino a ieri sconosciuto). Il libro si chiama per l'appunto "Malacqua" e ha un sottotitolo stupendo: "Quattro giorni di Pioggia nella città di Napoli in attesa che si verifichi un Accadimento straordinario" (qui l'edizione Pironti, unica attualmente esistente).
Dalla visione di questo documentario/intervista, è uscita la figura di questo scrittore eccezionale il cui primo libro (Malacqua, per l'appunto) attirò addirittura l'attenzione di Italo Calvino il quale lo sponsorizzò presso le edizioni Einaudi per la pubblicazione.
Il libro in questione trae spunto da una tragedia avvenuta a Napoli nel 1969 a via Aniello Falcone; dopo alcuni giorni di pioggia intensa, la montagna frana portandosi con se un palazzo. Muore (fortunatamente) solo una persona.
Ma una cosa durante la visione (e la discussione successiva con Giuseppe Pesce) mi ha colpito. Tanto.
Nel documentario si vedono alcuni momenti di quella tragedia. I pompieri all'opera, la voragine, la gente senza più casa. Giuseppe Pesce è riuscito ad inserire questi video tratto dal TG dell'epoca, scavando negli archivi storici RAI.
Si vede ad un tratto una signora che piange disperata tenuta per le braccia da un pompiere.
E' la moglie del signore morto nel crollo di via Aniello Falcone.
Quel pezzo di video con la moglie in lacrime (ci spiegherà Pesce) non è mai stato trasmesso dai TG.
Il giudice all'epoca ne vietò la messa in onda per rispettare il dolore della vedova.
Sì, anche io quando l'ho sentito, non ho afferrato subito.
Quindi, ricapitolando, nel 1969, in un TG non vengono mostrate le immagini delle lacrime e della disperazione di una donna, per rispettare il suo dolore.
E adesso il mio tormento è capire bene cosa ci è successo (a noi tutti) dal 1969 ad oggi.
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