3 aprile 2016

No-Triv: Io voto e voto Sì

Non perdete tempo nel leggere complicate analisi su quante piattaforme ci sono in Italia, a quante miglia dalla costa, quanti barili estraiamo dal mare, se il quesito è posto correttamente o meno.
Non ci prendiamo in giro.
Non ci capiremo mai un cazzo. Non avremo mai tutte le informazioni a disposizione per poter giudicare e farci un'opinione seria al riguardo.
(se poi proprio volete, per approfondire qui ci sono i Pro http://www.fermaletrivelle.it/ e qui i Contro che in realtà sono per l'astensione http://ottimistierazionali.it/)
Allora?
Allora la questione, sempre a mio modesto parere, è abbastanza semplice.
Il referendum in questione ha un valore strettamente simbolico. Con due dimensioni di analisi.

La prima dimensione: Il Nostro Futuro.
Il punto non è tanto le trivelle, il mare e tutto il resto.
Stiamo parlando della politica energetica da adottare in Italia per i prossimi anni. Parliamo del futuro nostro (poco) e dei nostri figli (un poco in più).
L'Italia non è e non è mai stata energeticamente indipendente. Il petrolio e il gas lo importiamo e quel poco che riusciamo ad estrarre non basterebbe per il fabbisogno di una sola regione.
La domanda che ci dovremmo porre è quindi: continuiamo su questa strada o magari sarebbe il caso di cominciare ad investire su fonti energetiche alternative e su una politica di sostenibilità e risparmio energetico?
È fuori dubbio che una vittoria del "Sì" con numeri importanti, avrebbe un impatto altissimo sull'agenda politica del paese. Molti politici comincerebbero a sgomitare per cercare di occupare questo inaspettato spazio politico e di consenso; magari si potrebbe tornare a parlare di ambiente in un paese senza più un partito ambientalista.

La seconda dimensione: Il Nostro Voto.
Non è banale. Un referendum è sempre un momento importante. Far fallire una chiamata diretta è una implicita ammissione di delega. Significa "Non mi frega una fava, fate il cazzo che volete". Da quel momento in poi però non avete più diritto di lamentarvi. Il vostro posto è il vestibolo dell'Inferno, sede degli ignavi.
Non dovete votare nessuna persona. Dovete esprimervi, siete chiamati a rispondere. Sì o No. Non importa cosa sceglierete. Sì o No. Ma andate. Votate. Alzate il culo e votate.
Se c'è qualcosa che in questi ultimi anni è mancata nel nostro paese in termini di democrazia, beh, siamo proprio noi e la nostra voce.
Usiamola.


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