Partiamo dal 1997. Carmine Schiavone viene ascoltato in commissione bicamerale sui rifiuti.
Viene posto il segreto di Stato. Perché? Perché erano ancora in corso le indagini per il processo Spartacus (processo che porterà all'arresto e condanna di Francesco "Sandokan" Schiavone. Il capo dei casalesi).
Quindi il segreto di Stato è stato un atto dovuto.
E uno. In assenza di prove, sgombriamo il campo da inutili dietrologie sul potere che ci occulta la verità per i propri oscuri scopi.
Carmine Schiavone in quelle dichiarazioni parla di tante cose. Ne ho già parlato in questo post.
Toni apocalittici, rifiuti nucleari, morte certa per tutti.
Raffaele Cantone: Come mai nessuno si domanda: è possibile che la procura di Napoli o le procure competenti non abbiano fatto gli accertamenti?E due. Quindi tutte le dichiarazioni di Schiavone sono state oggetto di verifica.
Ma prima di lanciare queste notizie, perché non si approfondiscono gli accertamenti… tutto quello che ha detto il primo pentito dei Casalesi, Carmine Schiavone è stato oggetto di verifiche approfonditissime
Cafiero De Raho: Siamo andati per esempio sui laghetti di Castel Volturno nei punti in cui ci fu detto che furono sversati i rifiuti tossici, non radioattivi…
Non c’erano rifiuti radioattivi. Facemmo i sopralluoghi con strumenti ipertecnologici.
Raffaele Cantone: E’ probabile che qualcosa gli è stato riferito anche da qualcuno all'interno dei clan… quando si parla in qualche caso si può esagerare, magari con qualche confusione. Ovviamente non stiamo parlando di tecnici in grado di distinguere rifiuti radioattivi da quelli tossici.
Probabilmente Schiavone ha usato una parola sbagliata dal punto di vista tecnico. Voleva dire forse rifiuti pericolosi, quando ha detto rifiuti radioattivi.
Non tutte sono state riscontrate (vedi i laghetti di Castel Volturno). Nessun rifiuto radioattivo.
In altri casi sono stati rinvenuti i rifiuti industriali interrati e sottoposte a sequestro le aree contaminate.
La magistratura ha adempiuto al suo compito.
Massimo Scalia, allora presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti dal 1997 al 2001, ha parlato chiarimente di "Segreto di Pulcinella".
Già all'epoca si parlava di bonifica per i terreni del casertano e della discarica di Pianura. Ma è evidente, guardando indietro, che in quel periodo i tempi non erano maturi o non c'era il giusto "hype".
La politica aveva altre priorità così come la maggioranza dei cittadini residenti in queste zone era evidentemente interessata ad altro. Poche persone, associazioni, partiti denunciavano lo scempio del territorio. Senza essere ascoltati.
(lo stesso Don Patriciello in molte interviste ammette di aver aperto gli occhi sul disastro ambientale solo negli ultimi anni)
E tre. La narrazione delle vicende sulla Terra dei Fuochi fin qui portata avanti, riporta sempre una dicotomia molto semplice. Il "Noi", povera gente vessata e tenuta all'oscuro di tutto; poi ci sono "Loro", anzi meglio, c'è "Lo Stato". Entità aliena, usurpatrice che però "deve" provvedere ai nostri bisogni e diritti. Con risorse che non si capisce mai bene da dove dovrebbero arrivare.
E' una narrazione abbastanza comune ed infantile. Che poggia le base su ataviche recriminazioni.
Un rilanciare su torti passati per giustificare proprie inadempienze o assenze del presente.
Questa narrazione, ahimè, è manchevole. Specialmente nella parte del "Noi". Come se questo attore non avesse avuto mai diritto di parola. Come se il "Noi" non si fosse mai espresso.
Ma basta andare nella macchina del tempo. La trovate qui:
http://elezionistorico.interno.it/index.php
E' l'archivio storico delle elezioni.
Selezionate una tornata elettorale. Ad esempio quella nazionale del 21/04/1996 (82% affluenza).
Anno in cui la magistratura indagava sul traffico di rifiuti tossici dei Casalesi.
Selezionate il collegio Campania 2, poi Caserta e andate a leggere cosa scelse la maggioranza di quel "Noi" per essere rappresentata.
Sicuramente non un partito o coalizione che avesse in cima alle proprie priorità la difesa del territorio o l'ambientalismo. La lingua di terra che parte da Acerra e arriva fino al Garigliano, è stata per vent'anni una enclave di Centro-Destra. Il regno di Cosentino e di Giggino 'a Purpetta.
Se volete potete proseguire e analizzare tutti i risultati elettorali.
E quattro. Avrete una narrazione ben diversa. I cittadini quando votano, raccontano. Raccontano delle loro priorità, della loro idea di Stato e di futuro.
E quella che negli anni dell'Università all'Orientale, chiamavamo Storia Sociale.
Dunque. "Dove vuoi arrivare?"
Ci arrivo.
Cluedo. Il gioco di società. L'ho regalato quest'anno a Natale alle mie figlie.
Il gioco consiste nel cercare il colpevole di un omicidio attraverso vari indizi.
Ebbene, in questo gioco può accadere paradossalmente, che il colpevole sia tu stesso, non sapendolo.
Ma prima di scoprirlo devi formulare delle ipotesi. Ipotesi che seguono lo schema Chi/Dove/Con cosa.
Tipo: è stato Bassolino-In Regione-Con l'emergenza rifiuti.
Oppure: è stato Napolitano-Ministero degli Interni-Con il segreto di stato.
Ancora: è stata la Camorra-Casal di Principe-Con il traffico illegale dei rifiuti.
E queste sono tutte ipotesi accettabili.
Primo Levi: Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverloMa il giorno in cui dovremo raccontare ai nostri figli cos'è successo in queste terre, beh, allora forse sarebbe il caso di esporre una versione diversa. Una versione più vera.
Altrimenti rischieremmo di fare la fine di quei bambini che negano di essere colpevoli nonostante l'evidenza.
E cinque. La verità è che prima di tutto, prima ancora dello Stato, prima ancora del Presidente della Repubblica, in quelle terre per trent'anni siamo mancanti "Noi".
"Noi" che abbiamo dovuto aspettare una sequenza inquietante di morti per tumore, molti dei quali bambini, e le dichiarazioni di un pentito di camorra, per indignarci e alzare la testa.
E gridare in tanti (e non più i soliti quattro gatti), BASTA!
"Noi" che sono più di trent'anni che andiamo avanti per emergenze. Perché l'ordinario ce lo siamo dimenticati.
Raffaele Cantone: Io sono contento di una cosa… le dichiarazioni di Schiavone hanno aperto un focus sulla “Terra dei Fuochi”. Ma come cittadino sono deluso sul fatto che bisogna attendere le dichiarazioni di un pentito per accorgersi di una situazione preoccupante che non ha nulla a che vedere con i rifiuti radioattivi.E allora questa non vuol essere un'accusa ma semplicemente una ricostruzione dei fatti. Per riflettere. Per avere chiaro il passato sì da poter affrontare il futuro. Evitando di dover ripetere gli stessi errori.
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