3 febbraio 2014

M5S, Amway e Herbalife

In due occasioni della mia vita, per due ragione differenti, mi son ritrovato, mio malgrado, ad assistere a queste riunioni motivazionali di multi-level marketing company.

La prima volta si trattava della Amway. Mi ritrovai in questa sala in qualità di Servo della Gleba (anestetizzato da una stronza cit.). Sì, ero stato subdolamente invitato da una tipa che mi piaceva, la quale giocando su questa mia debolezza, tentò di "menarmi dentro" alla vendita di questi detergenti di merda così da poter scalare la vetta della piramide (lei).
Un delirio. Gente che urlava dal palco i propri successi, "io ce l'ho fatta!!", "adesso sono un uomo realizzato!!".
Mioddio. Terrorizzato osservavo i volti di quelli che parlavano, i gesti studiati, lo sguardo fisso. E poi mi giravo a guardare i volti del pubblico, estasiati, galvanizzati, pronti ad applaudire.
Anche la tipa che mi piaceva, seduta accanto a me, era eccitatissima. E non certo per la mia vicinanza. Prendeva appunti, applaudiva, ripeteva slogan rilanciati dal palco. Ogni tanto si voltava sorridendo verso di me cercando complicità.
Io avevo solo terrore. Volevo scappare. Ma chi erano questi invasati? Io ero in piena fase GrungeAnarcoComunista. Chiusi gli occhi per il tempo restante della convention sognando l'ingresso di Lavrentij Pavlovič Berija. Lui sì che avrebbe saputo cosa farne di questi nemici della rivoluzione.
A fine convention la tipa mi presentò ad un ragazzotto che mi spiegò essere il suo "capo" vendite.
Un "picchiacchiello" tutto pulito, sistemato, cravatta giusta, capello giusto.
Mi venne incontro stringendomi energicamente la mano fissando i miei occhi con un sorrisino sarcastico e mi confermò che se volevo, potevo cominciare ad entrare nella sua cerchia di venditori da subito.
Inventai una serie penosa di scuse. Salutai tipa e picchiacchiello e scappai via.
Mai più rivisti. E la tipa non si fece più sentire. Troia.

La seconda volta fui incastrato da una delle due impiegate della biblioteca di Scienze Sociali per la quale prestavo servizio part-time (retribuito dall'Università).
La solerte impiegata ebbe a cuore la mia situazione di studente-lavoratore-squattrinato (all'epoca il fine settimana ero solito lavorare come cameriere in un ristorante nella zona vesuviana per potermi pagarmi gli studi), e mi prospettò un lavoro eccezionale dove si poteva guadagnare tanto e senza sforzo (sic!).
Nonostante i miei cortesi rifiuti, la bibliotecaria insisteva e ogni volta che mi incontrava, mi invitava a questi incontri della rete vendita, insistendo talmente tanto, che alla fine, anche per non risultare io troppo scortese, mi ritrovai in una sala conferenze di un albergo nel centro di Napoli a parlare dei magici prodotti Herbalife.
Stesso copione di Amway. Introduzione all'azienda, motivazionale, invasati che urlavano i propri successi di vita e di vendita. Ancora sguardi sicuri, sorrisini studiati.
Quella sera capii che Herbalife vendeva delle robe per dimagrire.
E capii pure che dovevano essere delle cagate, perché la bibliotecaria che mi invitò a questa incontro, aveva un giro vita da cetaceo.
Salutai la bibliotecaria ringraziandola per l'indubbia opportunità di guadagno che mi stava offrendo, ma le spiegai che io ero un seguace del TafazzismoStakanovista e che non ce la facevo proprio a guadagnare tutti questi soldi facili senza far alcuno sforzo. Più volte ci avevo provato, ma niente. Ero condannato a lavorare sodo e duramente per guadagnarmi la pagnotta.
Pensa tu che stronzo che ero.

L'altra sera in TV, alle Invasioni Barbariche, ho visto l'intervista ad Alessandro Di Battista, uno degli esponenti di spicco del MoVimento 5 Stelle.
Mi è venuto un colpo. Dovete andare dal minuto 20:20 in poi.
Guardatelo. Quello sguardo, la posa studiata, il sorrisino..



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