E tutti col fiato sospeso. Perché in anni passati dopo "One more thing..." sono uscite cose del calibro dell'iPod, iPhone, iPad. Capite?
"One more thing..." e tutti a immaginarsi un iCoso che avrebbe cambiato radicalmente il nostro modo di intendere la tecnologia.
E invece. Un orologio dal dubbio gusto estetico, virante sul tamarro nella versione oro, che non ha nulla di diverso dalle centinaia di SmartWatch provenienti dall'Asia.
iWatch. Anni di attesa. Il primo dispositivo totalmente immaginato, ingegnerizzato e realizzato senza l'apporto di Steve Jobs. E si vede. Si vede eccome.
Lieto ovviamente di essere smentito.
Ma i dubbi sono forti per un dispositivo che rappresenta un appendice/controller dell'iPhone, che dipende da quest'ultimo e che anche con uno sforzo sovrumano di immaginazione non aggiunge nulla di realmente "must have".
(magari sarò smentito dalle nuove generazioni che, grazie ai sensori di movimento e di accelerazione, imbastiranno feroci gare di velocità onanistica oppure con la condivisione della frequenza cardiaca potranno organizzarsi per raggiungere all'unisono l'orgasmo).
Resta la conferma dell'affanno di un'azienda che negli ultimi dieci anni è stata leader indiscussa dell'innovazione tecnologica, e che ora stenta a trovare un nuovo "think different".
Se poi addirittura la presentazione di un robot aspirapolvere riesce a darti maggiore emozione e a sorprenderti rispetto all'iWatch...
(in caso di successo improvviso dell'iWatch siete autorizzati a prendere questo post e a spiattellarmelo in faccia a piacimento)
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