Cari amici del Il Manifesto, considerando che sono uno di quelli che in passato ha comprato il vostro giornale quotidianamente e che mia suocera continua a farlo (le dovreste dedicare un numero speciale per l'assiduità con la quale vi segue), mi permetto con molto garbo di darvi qualche consiglio:
- Continuare a prendere soldi pubblici e poi ogni anno chiedere la colletta ai vostri lettori, è diventato abbastanza stucchevole. Abbandonate il finanziamento pubblico, questo sì che sarebbe da "Il Manifesto".
- Non siete un quotidiano (nel senso di newspaper) ma più un compendio/approfondimento. Perché ostinarsi con l'uscita giornaliera? Prendete in considerazione la conversione a settimanale/mensile cartaceo con versione quotidiana Web.
- Avete mai fatto un sondaggio sui vostri lettori? Età, lavoro etc.? Scoprireste che quei pochi lettori affezionati sono tutti over 50. I giovani e le loro idee innovative e rivoluzionarie stanno altrove. Dove? Sul Web.
- Il Manifesto storicamente è stato sempre una boccata d'ossigeno e di innovazione rispetto ai dinosauri sovietizzati del PCI. Le vostre prime pagine sono ancora oggi uno spettacolo. Perché adesso state perdendo il treno dell'innovazione web e dei social network? Ripensate la vostra presenza. Salvate la sostanza. Mutate la forma.
- Come negli anni 70 con le radio libere, oggi assistiamo sul Web alla diffusione di testate giornalistiche interamente digitali (ad esempio il Post, Linkiesta, Fanpage) che ogni giorno arrivano a milioni di persone che leggono, commentano e condividono i loro contenuti. E voi dove siete? Abbandonate le pastoie del finanziamento pubblico. Se oltre che un giornale siete ancora un modo di vivere e pensare, se siete ancora rivoluzione, seguite il vento. E il vento delle idee nuove soffia sul Web, non nelle edicole.
0 commenti:
Posta un commento