24 febbraio 2012

Per tutte le stagioni

Manco a dirlo siamo in recessione. E per giunta senza una lira euro. Tanto che non ci possiamo manco più permettere una semplice "candidatura" per ospitare un'edizione delle Olimpiadi.
Ok, capito. Lacrime&Sangue etc.etc. La musica è cambiata e ci aspettano ristrettezze e riforme radicali del nostro stile di vita.
Però. C'è un però.
La cosa che a me lascia sempre più perplesso è che la musica sarà pure cambiata ma i suonatori sono sempre gli stessi. Parliamo di una brutta malattia del nostro paese: l'assenza di una responsabilità morale.
La colpa è di tutti e quindi di nessuno.
L'attuale classe politica è la stessa del 1994, quando il deficit pubblico ha raggiunto cifre astronomiche (vedi qui).
Qualsiasi partito o schieramento si sia misurato con l'amministrazione di un comune, provincia, regione o del governo del paese, ha contribuito per propria parte ad aumentare il carico del debito che graverà sul futuro delle nuove generazioni.
Il tempo degli uomini buoni per tutte le stagioni deve finire.
Sarebbe veramente rivoluzionario un passo indietro di tutti, un'ammissione di colpa (morale, ovviamente) e lasciare spazio a idee, forze e uomini nuovi.

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