Sono passati ben 42 anni da queste immagini e queste storie di miseria urbana. Una giornalista francese, Cécile Allegra del giornale Le Monde, il mese scorso ha raccontato la Napoli del 2012 per alcuni bambini napoletani:
L'ultimo, Pasquale, 11 anni, rappresenta per Savino la sfida più grande. Quando lo ha preso sotto la sua protezione nove mesi fa, Pasquale aveva lasciato la scuola e non mangiava abbastanza. Per aiutare la famiglia questo ragazzino di un metro e 30 dal viso coperto di lentiggini scaricava casse in un supermercato e la notte andava a rubare il rame alle discariche o nei depositi di Trenitalia.Qualsiasi commento sembra superfluo e penso che non si debba manco perdere del tempo per indignarsi.
Bisogna dare "subito" risposte. Perchè leggere queste cose nell'anno del Signore 2012 è la sconfitta totale della politica, della democrazia, della repubblica e di qualsiasi prospettiva di crescita del paese.
La lotta all'abbandono scolastico e al lavoro minorile deve essere una guerra!!
- Si deve combattere con un esercito di Maestri e di Operatori Sociali.
- Si deve combattere costruendo barricate ed argini contro la criminalità organizzata: si chiamano SCUOLE!!
- Si deve combattere estendendo a tutte le scuole di Napoli e provincia il Tempo Pieno.(attualmente solo il 5% degli studenti napoletani hanno il privilegio del tempo pieno).
- Si devono incentivare i genitori a mandare i figli a scuola. Diamo un sussidio alle famiglie indigenti che però mandano i figli a scuola fino alla maturità e premiamo i ragazzi più meritevoli. Chi non manda i figli a scuola perderà il sussidio e, se i figli sono minori di 10 anni, la patria potestà.
- Se necessario teniamo le scuole aperte 24 ore su 24!! La scuola è e deve essere un presidio della democrazia e della legalità sul territorio!
- Non possiamo più delegare alla parrocchia o all'oratorio (anche perché ormai inesistenti) il compito di sottrarre i ragazzi alla strada o alla malavita.
Stiamo parlando di investire sul futuro del nostro paese. Stiamo parlando di giustizia sociale. Stiamo parlando di libertà. Stiamo parlando di bambini.
Nel 1970 concludeva Comencini:
Le interviste effettuate sette anni dopo a quegli stessi bambini, ormai cresciuti, dimostrano come il loro destino fosse già segnato: chi aveva abbandonato la scuola dopo un paio di anni ha di fronte a sé un futuro di disoccupazione, carcere o, nella migliore delle ipotesi, lavoro precario e miseria.Vogliamo fare in modo che il destino di questi bambini non sia più già segnato??
Vogliamo fare che ci si perde il sonno per dare una risposta??
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