9 aprile 2012

10, 100, 1000 Scuole!

Ho trovato sul sito di Rai Scuola questo interessante documentario di Luigi Comencini girato a Napoli nel 1970 che parla del problema del lavoro minorile e l'abbandono scolastico.
Sono passati ben 42 anni da queste immagini e queste storie di miseria urbana. Una giornalista francese, Cécile Allegra del giornale Le Monde, il mese scorso ha raccontato la Napoli del 2012 per alcuni bambini napoletani:

 L'ultimo, Pasquale, 11 anni, rappresenta per Savino la sfida più grande. Quando lo ha preso sotto la sua protezione nove mesi fa, Pasquale aveva lasciato la scuola e non mangiava abbastanza. Per aiutare la famiglia questo ragazzino di un metro e 30 dal viso coperto di lentiggini scaricava casse in un supermercato e la notte andava a rubare il rame alle discariche o nei depositi di Trenitalia.
Qualsiasi commento sembra superfluo e penso che non si debba manco perdere del tempo per indignarsi.
Bisogna dare "subito" risposte. Perchè leggere queste cose nell'anno del Signore 2012 è la sconfitta totale della politica, della democrazia, della repubblica e di qualsiasi prospettiva di crescita del paese.
La lotta all'abbandono scolastico e al lavoro minorile deve essere una guerra!!

  • Si deve combattere con un esercito di Maestri e di Operatori Sociali.
  • Si deve combattere costruendo barricate ed argini contro la criminalità organizzata: si chiamano SCUOLE!!
  • Si deve combattere estendendo a tutte le scuole di Napoli e provincia il Tempo Pieno.(attualmente solo il 5% degli studenti napoletani hanno il privilegio del tempo pieno).
  • Si devono incentivare i genitori a mandare i figli a scuola. Diamo un sussidio alle famiglie indigenti che però mandano i figli a scuola fino alla maturità e premiamo i ragazzi più meritevoli. Chi non manda i figli a scuola perderà il sussidio e, se i figli sono minori di 10 anni, la patria potestà.
  • Se necessario teniamo le scuole aperte 24 ore su 24!! La scuola è e deve essere un presidio della democrazia e della legalità sul territorio!
  • Non possiamo più delegare alla parrocchia o all'oratorio (anche perché ormai inesistenti) il compito di sottrarre  i ragazzi  alla strada o alla malavita.
Se continuiamo a disinteressarci del problema, a tagliare senza pietà i fondi alla scuola pubblica, a girare la testa da un'altra parte, non potremo mai dirci una democrazie compiuta.
Stiamo parlando di investire sul futuro del nostro paese. Stiamo parlando di giustizia sociale. Stiamo parlando di libertà. Stiamo parlando di bambini.
Nel 1970 concludeva Comencini:
Le interviste effettuate sette anni dopo a quegli stessi bambini, ormai cresciuti, dimostrano come il loro destino fosse già segnato: chi aveva abbandonato la scuola dopo un paio di anni ha di fronte a sé un futuro di disoccupazione, carcere o, nella migliore delle ipotesi, lavoro precario e miseria.
Vogliamo fare in modo che il destino di questi bambini non sia più già segnato??
Vogliamo fare che ci si perde il sonno per dare una risposta??

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