6 aprile 2012

'O cunto 'e Masaniello

Ieri Umberto Bossi si è dimesso da Segretario della Lega Nord, partito che fondò nel Dicembre del 1989. Dopo 23 anni esce di scena il simbolo di quel movimento federalista e autonomista che ha caratterizzato la scena politica della così detta II Repubblica.
Non entro nel merito e non mi cimento ad analizzare la trasformazione genetica di un movimento come la Lega Nord in una banda di affaristi. E' indubbio però che ci troviamo difronte al tramonto di un partito e di una esperienza politica segnata dal binomio Bossi-Berlusconi.

Mi è però tornata alla mente quel periodo d'oro della Lega, gli anni '90.
Vi dico la verità. Ero un poco invidioso che i cittadini del nord italia avessero trovato un uomo e un movimento che portavano alla ribalta nazionale un'istanza (giusta o sbagliata che sia) di quel territorio.
La Lega Nord è riuscita in questi anni a ribaltare la frittata. La questione settentrionale contro la questione meridionale.
E noi al Sud a guardarli stupiti, a chiamarli razzisti o peggio ad emularli (Lega Ausonia, Forza del Sud, Alleanza Siciliana, Borbonici etc.)
Ma nessun politico delle nostre terre è riuscito a fare quello che Umberto Bossi ha fatto al nord.

In questi 20 anni di Lega Nord il Sud ne è uscito con le ossa rotte.
La questione meridionale c'è, esiste ed oggi più che mai deve tornare nelle priorità dell'Agenda Politica Nazionale.
Abbiamo un disperato bisogno di una classe politica che sappia portare le istanze del Sud all'attenzione del Paese, senza tentazioni secessioniste o derive populiste.
La parabola di Umberto Bossi ci insegna che i "masaniello" sia del nord che del sud, fanno sempre una brutta fine.

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