CASORIA - Il direttore del Cam (Contemporary art museum) di Casoria, Antonio Manfredi, e i suoi collaboratori ci hanno sperato con tutte le forze che qualcuno li fermasse. Hanno aspettato fino all'ultimo, precipitandosi ogni volta che squillava il telefono.(via Corriere.it)
E invece non sono arrivati i nostri. Il CAM (ultimo baluardo della grandeur culturale bassoliniana) chiuderà i battenti per agonia da mancanza di finanziamenti pubblici (seguendo le sorti del MADRE).
Possiamo riflettere e parlare tanto sull'importanza di un presidio culturale nella provincia di Napoli e in generale dell'importanza di un museo per una comunità.
Però io in passato ho giocato, e parecchio, a Sim City 2000.
La regola era semplice. Diventavi un ottimo sindaco/amministratore se riuscivi a dare alla tua cittadinanza servizi come Teatri, Musei, Biblioteche (!!), Stadi. Ma questi servizi, costosi per la comunità, se li inserivi in un contesto non ancora economicamente sviluppato, si rischiava di perderli o di andare in deficit con le casse comunali (e perdere la partita).
Insomma anche in Sim City 2000 la regola base era che i servizi aggiuntivi utili ad un crescita culturale di una comunità arrivano naturalmente quando i servizi basilari (trasporti, fogne, scuole, ospedali etc.) sono acquisiti e consolidati da una buona gestione e il tessuto economico della città si sviluppa di conseguenza.
Il fragoroso silenzio di Casoria e dei suoi cittadini sulle sorti del CAM spiega benissimo che quel museo non è sentito "proprio" dalla comunità locale e (peggio) non ha innescato alcun interesse culturale.
Il risultato è stato uno desolante e doloroso Game Over.
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