31 ottobre 2012

Schulden

Sì, è una questione generazionale.
Questa crisi non l'ho creato io. Non l'ha creata la mia generazione.
Io ho cominciato a votare esattamente 20 anni fa.
Mi hanno spiegato che il debito pubblico ha cominciato ad andare fuori controllo alla fine degli anni 80.
Io ero alle scuole superiori. Ascoltavo i Nirvana. Vestivo di merda.
Questa crisi non l'ho creato io. Però adesso la sto pagando. Tantissimo.
La sta pagando la mia famiglia, le mie bimbe.
C'è un ritornello in questi ultimi anni che fa più o meno così: "Non ci sono più soldi".
E questo ritornello te lo canta il preside della scuola, il dottore all'ospedale, l'assessore comunale, il datore di lavoro, il politico settantenne con venti e passa legislature sul groppone, il capotreno quando gli chiedi perché il treno s'è rotto.
"Non ci sono più soldi, non ci sono i soldi, sono finiti i soldi..."
I tedeschi usano la parola "schulden" per chiamare il debito. Che significa anche "colpa".
Nella loro visione luterana, il debito, schulden è una macchia, un'onta.
Sì, è una questione generazionale.
Io non ho colpa. Voi, sì.
E allora vogliamo fare che questa crisi, questo "schulden" ve la pagate voi?
Io c'avrei un progetto di vita da portare avanti, si spera, ancora per un poco.
Grazie.

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