9 ottobre 2012

'Na Purpett a Montecitorio

Potrebbe essere il titolo di una commedia all'italiana. Di quelle sguaiate con budget ridotto e riprese in digitale da effetto matrimonio.
Invece è una storia vera. Possibile.
Luigi Cesaro in arte Giggino 'a Purpetta, Presidente della Provincia di Napoli ha annunciato le sue dimissioni.
Come? Giggino chi?. Basta andare su Google e scrivere "Purpetta" et voilà. Capito di chi stiamo parlando?
"Buono! Ottimo! Finalmente!" si potrebbe dire.
E invece questa storia ha un seguito inquietante. Il nostro Purpetta si dimette. Vero. Ma solo perché "per legge sindaci e presidenti di Provincia devono lasciare l'incarico amministrativo almeno sei mesi prima delle elezioni politiche per potersi candidare".
Già, proprio così. Avete capito bene.
Il nostro Presidente della Provincia, quello che non riesce a mettere insieme due parole grammaticalmente corrette (e questo sarebbe niente), sodale di un certo Cosentino, quello che ha fatto del clientelismo una scienza sociale, sì proprio lui, si ricandida per un posto di parlamentare nella prossima legislatura.
Secondo OpenPolis, Giggino è in parlamento da più di 15 anni.
Ma la vera notizia sapete qual'è? Che Giggino 'a Purpetta anche questa volta prenderà una vagonata di voti.
Nonostante la sua azione da Presidente della Provincia di Napoli sia stata il nulla assoluto, nonostante sia espressione di una politica da notabili di inizio novecento. Nonostante spesso si accosti al suo nome la parola "Camorra". Nonostante tutto. Ci sono cittadini disposti a votare Luigi Cesaro. Lo voteranno per essere "rappresentati" nella prossima assemblea parlamentare.
C'è qualcosa che non va?

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