16 dicembre 2012

Fuori dalla tazza

Ho letto il testo integrale del messaggio di Benedetto XVI per la XLVI Giornata mondiale della pace, sul tema: «Beati gli operatori di pace» che in queste ore sta suscitando un putiferio per il presunto attacco del Papa alle nozze Gay in quanto "ferita alla pace". Riporto il passaggio principale:
Coloro che non apprezzano a sufficienza il valore della vita umana e, per conseguenza, sostengono per esempio la liberalizzazione dell’aborto, forse non si rendono conto che in tal modo propongono l’inseguimento di una pace illusoria. [...] Anche la struttura naturale del matrimonio va riconosciuta e promossa, quale unione fra un uomo e una donna, rispetto ai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale. [...] L’azione della Chiesa nel promuoverli non ha dunque carattere confessionale, ma è rivolta a tutte le persone, prescindendo dalla loro affiliazione religiosa. Tale azione è tanto più necessaria quanto più questi principi vengono negati o mal compresi, perché ciò costituisce un’offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace.
In effetti di Gay non se ne parla in modo esplicito. Il pistolotto sembra più attaccare tutte le forme "atipiche" di famiglia comprese le unioni civili, coppie di fatto e tutto ciò che è fuori dalla famiglia "naturale".
Onestamente mi lascia molto più sconcertato il fatto di ritenere aborto, eutanasia, omosessualità e laicismo atti talmente gravi in grado di poter arrecare danni alla giustizia sociale e alla pace.

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