14 settembre 2013

I bidet acrobatici

C'è un poco di solitudine nelle stanze di un albergo. Specialmente in quella di un informatico in trasferta per lavoro.
La stanza di un albergo esemplifica l'essenzialità della vita.
E' un "ridotto" della tua quotidianità. Venti metri quadrati con tutto quello di cui hai bisogno.
Un letto, un comodino, una scrivania, un armadio, tre stampelle, il bagno.
Che poi a me le tre stampelle, di numero, mi mettono sempre angoscia.
Esisterà uno studio, una convenzione internazionale, che avrà stabilito in tre il numero minimo di stampelle sufficiente alla vita di un uomo.
Nelle stanze di un albergo c'è tutto.
Anche nel bagno. C'è tutto.
C'è una tazza del cesso che di solito trovi con il coperchio della tavoletta chiuso, avvolto da una fascia di carta. Tipo, c'avete presente la fascetta di carta che avvolge le pile di libri della Mazzantini, Coelho e Fabio Volo in libreria? Ecco, quella fascetta lì. Proprio quella.
Che poi quella fascetta è psicologicamente rasserenante. Ti dice: stai sereno, sarai tu il primo a sverginarmi.
I culi che mi hanno lordato prima del tuo, sono solo un lontano ricordo. Spacchettami e sarò solo tua.
In alcuni bagni ci trovi pure il phon a muro, che il più delle volte è l'equivalente degli asciugamano a getto d'aria che trovi nei bagni degli autogrill. Praticamente inutile.

Ma c'è una cosa che accomuna tutti i bagni di tutti gli alberghi.
La posizione del bidet.
Saprete tutti che in Italia il bidet è conditio sine qua non. Può mancare il lavandino o la doccia. Ma il bidet, no. Il bidet è il nostro vanto nazionale. L'abbiamo inventato noi.
Arma preferita di offesa contro i cugini francesi, rei di non avere un apposito manufatto in ceramica per sciacquarsi il culo nel post-defecatio.
Ebbene, il bidet in questi bagni ha una caratteristica comune. La posizione e la forma. Assurda.
Incastrato tra lavandino e tazza, oppure con quattro centimetri di spazio utile laterale per le gambe, oppure talmente piccolo che a stento ci entra una natica del tuo culo.

Io ormai ci sto facendo l'abitudine. Ci vuole un poco di allenamento e spirito di sacrificio.
Ma alle prossime Olimpiadi conto di partecipare alle gare di ginnastica maschile, corpo libero.
Specialità "Bidet acrobatico".

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