E' diventato un riflesso pavloviano.
Saviano parla/scrive/appare. A seguire tutti a dire che ormai ne hanno le palle piene, che basta con questi sproloqui, che non se ne può più di vederlo e sentirlo, che ha rovinato l'immagine di Napoli e dell'Italia, che è un parassita sotto scorta a spese dei contribuenti.
Saviano partecipa al ricordo Giancarlo Siani. E tutti a criticarlo e a dire che Siani, lui sì, era un grande giornalista anti camorra. Mica come questo scarabocchino sotto protezione!
Poi, ecco la ciliegina.
Riproduzione abusiva e mancata citazione della fonte per tre articoli di "Cronache di Napoli" e "Corriere di Caserta" apparsi nel libro Gomorra.
Saviano condannato per plagio.
La cosa più carina scritta dai detrattori è stata "Lo avevo sempre detto che questo ragazzo era solo un fenomeno da baraccone".
Ve lo dico.
A me questa cosa un poco mi fa schifo. E non mi diverte.
Con tutto che il sottoscritto non stravede per il nostro Roberto. Anzi, il più delle volte lo trovo ridondante, eccessivamente preso dal suo personaggio e ho (mi confesso) pure abbandonato per insofferenza la lettura del suo secondo libro "La bellezza e l'inferno".
Detto questo, dimenticare improvvisamente il merito di un ragazzo che a 27 anni riesce a raccontare al mondo intero il lato oscuro della nostra terra e tacciarlo di "copione" o definirlo "bluff", forse è il segno di questi tempi. Dove ogni giorno costruiamo vitelli d'oro da adorare e il giorno dopo già li abbiamo ributtati nel fuoco. Pronti a fonderli per costruirne di nuovi.
E il modo più perfido che si possa usare per annientare colui che è stato "idolo", è lo sberleffo, il dileggio, la presa per il culo. Rendere il personaggio antipatico, "bacchettone". Poi, inoculare il dubbio che il personaggio in questione sia anche un furbo copione, un mediocre, dilettante.
(chi ha letto Gomorra sa bene che le pagine oggetto della denuncia di plagio, sono 3 o 4 e non sono per nulla il cuore dell'opera).
Ma tant'è. La memoria e l'indignazione in questo paese durano il tempo di una scureggia.
Basterà aprire le finestre e attendere.
L'aria presto tornerà nuovamente respirabile.
N.B.
Sul caso del presunto plagio di Gomorra, leggetevi questo documento. Poi fatevi la vostra idea.
(da pagina 17 in poi c'è la descrizione dei presunti 5 casi di plagio/riproduzione senza citazione della fonte)
http://static.fanpage.it.s3.amazonaws.com/socialmediafanpage/wp-content/uploads/2013/09/SENTENZA-CONDANNA-SAVIANO-PDF.pdf
Pinellus, le pagine (poche) di Gomorra sono solo un esempio (l'unico, per ora, punito dalla legge) dei plagi di Saviano, ce ne sono tanti altri nei suoi monologhi in televisione, presi pari pari da lavoro e fatiche altrui. Poi ci sarebbe una strana circostanza sull'uscita dell'ultimo libro di Saviano che sembrerebbe copi un'uscita precedente su stesso argomento, copiando addirittura la grafica della copertina ed il titolo sembrerebbe quasi uno schiaffo. Il primo si chiama "L'impero della cocaina. Dalla Colombia all'Italia fino agli Stati Uniti: viaggio in presa diretta nel traffico dell'oro bianco" di Andrea Amato, libro che è stato preparato dal 2006 con inchieste uscite su giornali e riviste, andate in tv su TV7 e che è uscito nelle librerie nel 2010 senza troppa eco mediatica visto che si trattava di un debutto. Il secondo il ben più noto "ZeroZeroZero Viaggio nell'inferno del narcotraffico" di Roberto Saviano uscito nel 2013. Le copertine sono molto simili, troppo, i contenuti anche.
RispondiEliminaGianluca non ti è mai capitato di vedere da piccolo a scuola, alcuni alunni che i primi tempi si facevano vedere buoni e facevano una buona interrogazione, per poi campare di rendita? E se poi copiavano (magari da te) e veniva sgamato lo scopiazzo, tu ti beccavi la cazziata, perchè non sia mai che si tocchi e si metta in discussione il primo della classe, in questo caso "l'anticamorra fatto persona". Il merito del primo compito -"Gomorra"-, svolto bene ed importante, (anche se con qualche piccolo plagio già al debutto) non può coprire le marachelle e le sciocchezze fatte e dette dopo.
Red
P.S.
RispondiEliminaQui non si tratta di insinuare che Saviano copi, le pagine in questione non sono oggetto di una denuncia, ma di una sentenza. C'è una sostanziale differenza tra insinuazione e riconosciuta colpevolezza. Mi sa che in questo paese le distinzioni tra colpevolezza, e innocenza sono sempre più poco chiare. La prossima che leggerò da qualche parte sarà che i giudici che l'hanno condannato sono comunisti o meglio ancora camorristi?
Red
Abbondanzio, attenzione.
RispondiEliminaIl 99% dei giornalisti e la maggior parte degli scrittori utilizzano (o meglio) prendono in prestito materiale non loro e lo rielaborano.
Da musicista quale sei, sai bene che un motivetto sentito alla radio può influenzare la stesura di una tua canzone.
Detto questo, Roberto Saviano è criticabile, ci mancherebbe.
Quello che è pericoloso e prestarsi al gioco "lancia la tua palla di merda su Saviano, è gratis!".
Roberto Saviano, ci piaccia o no, rappresenta e porta avanti una lotta che non possiamo non condividere. Quella sulla legalità e la lotta alla criminalità organizzata.
Facciamo attenzione quando scegliamo i nostri bersagli.
Leggi le pagine oggetto della sentenza e fatti la tua idea.
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