27 ottobre 2014

Fin dove riesci ad arrivare?

Lunedì mattina. Arriva il caro vecchio treno rosso della Circumvesuviana.
(ti amo, treno rosso vecchio, non ti tradirò mai per quella chiavica e supponente Metrostar. Solo tu.)
Il treno che prendo il lunedì mattina è come un aruspice per il prosieguo della settimana.
Metrostar: settimana merdosa. Treno rosso vecchio: settimana meno merdosa.
Salgo nella carrozza di coda. Quasi vuota. Posso scegliere anche il mio posto preferito. Direzione marcia, lato finestrino. Proprio un buon lunedì.
Faccio per appoggiare le natiche sul sedile e nella discesa guardo la ragazza che mi sta difronte. Fotografia istantanea, tempo di otturazione 1/8000 s.
Preview. Giovane ciardona con cappello di lana, sopracciglia a volo di gabbiano, occhiali da sole neri, unghie finte lunghissime, fianchi enormi da cui partono due mega würstel, inguainati in un orrenda calzamaglia (cfr. leggings) a scacchi con i quali subito ingaggio un mini torneo di scherma con le mie ginocchia.
Ha in mano un libro. 
Non riesco a leggerne bene il titolo. Posso intuire, però.
Da due anni a questa parte la casistica "Giovane donna in treno con libro e look vistoso all'ultima moda" mi restituisce sempre e solamente un unico titolo: "Cinquanta sfumature di grigio".
Sì. C'ho preso. E' proprio quello.
E. L. James in poco tempo ha clamorosamente scalzato i vari Volo, Tamaro, Saviano e Brown negli affollati vagoni che scivolano sui binari a scartamento ridotto della rinomata ferrovia vesuviana.
Mio dio. Mentre i miei occhi scorrono sulle righe del libro ad alto contenuto Nerd che stringo tra le mani, mi sale un dubbio. Atroce. Penso alla giovane ciardona qui davanti che nello stesso momento magari sta leggendo roba di questo tipo (il seguente testo è estratto dal libro della E. L. James) :
«Oh… piccola… è fantastico» mormora. Succhio più forte, facendo guizzare la lingua sulla punta della sua erezione colossale. Coprendomi i denti con le labbra, lo stringo nella morsa della mia bocca. Lui sibila e geme.  «Oddio… Fin dove riesci ad arrivare?» 
Capite? Una che legge un libro in cui è scritto "erezione colossale", può mai avere il diritto al voto?
A questo punto ritraggo sempre più le mie gambe. Scorgo movimenti dei fianchi della dirimpettaia che leggo inesorabilmente come contrazioni dei muscoli del suo basso ventre. Dove siamo?
Devo scendere? Manca poco. Meglio alzarsi, tanto ormai non riuscirei più a leggere.
Traumatizzato da questa mistica visione, chiedo permesso per districarmi in mezzo a questo groviglio di gambe e borse. La ciardona chiude il suo libro, apre la borsa, sfodera un mega smartphone.
Io in piedi sbircio sul mega display mentre la ciardona digita agilmente su whatsapp (nonostante gli artigli):
"Amo! ke bello qst libbro che mi ai regalato,,,"

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